Roma, 23 dicembre 2012 - Mario Monti cita Alcide De Gaspari, bacchetta Silvio Berlusconi e il Pdl, invita gli italiani a non cadere in facili illusioni e si dice pronto a valutare la possibilità di tornare a fare il premier se gli venisse chiesto da forze politiche che condividono la sua agenda, che pubblica come un vero e proprio manifesto programmatico sul sito creato ad hoc www.agenda-monti.it.

"Cari cittadini - scrive il premier uscente nella lettera che accompagna la pubblicazione del documento - negli ultimi mesi si è molto parlato di 'Agenda Monti' (LEGGI IL DOCUMENTO COMPLETO). Non sono stato io a introdurre questo riferimento, ma diverse forze politiche e della società civile che hanno così inteso ispirarsi all’azione del governo, come linea di confine fra le politiche da fare – o da non fare – nei prossimi anni.

Il dibattito che ne è nato è stato incoraggiante. Non solo per il consenso piuttosto ampio che è sembrato emergerne, ma soprattutto perché, per la prima volta dopo tanto tempo, i contenuti e il metodo di governo sono tornati al centro di un dibattito politico altrimenti concentrato quasi esclusivamente su schieramenti e scontri tra personalità.

Incoraggiato da questi segnali, ho lavorato in modo più sistematico. Questo documento, intitolato “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, agenda per un impegno comune” è il frutto di questo lavoro ed è presentato come primo contributo per una riflessione aperta. Questa agenda vuole dare un’indicazione di metodo di governo e di alcuni dei principali temi da affrontare. Non è un programma di lavoro dettagliato e non vuole avere carattere esaustivo. Invito tutti coloro che siano interessati a leggere il documento, a condividerlo e a commentarlo con spirito critico, portando il loro contributo di idee e di proposte.

Mi auguro - ha aggiunto Monti nella lettera ai cittadini - che le idee contenute nell’agenda possano contribuire ad orientare le forze politiche nel dibattito elettorale dei prossimi mesi e a suscitare energie nuove presenti nella società civile. Sia io che tutti noi riceviamo appelli numerosi e molto diversi di gruppi, organizzazioni, associazioni e singoli che semplicemente dicono che la gente è molto arrabbiata con il mondo della politica, che talora la disgusta, ma vorrebbe potersi avvicinare ad una politica diversa".

LA CONFERENZA STAMPA - E' un Mario Monti ugualmente determinato quello che ha parlato nella conferenza stampa di fine anno e di fine legislatura (GUARDA TUTTI I VIDEO) nella sala polinfunzionale di Santa Maria in Via a Roma alla presenza dei ministri del suo governo e dei giornalisti italiani e internazionali, illustrando l'agenda per sommi capi.

EMERGENZA SUPERATA - Il presidente del Consiglio ha esordito ribadendo i meriti del suo esecutivo. "L'Italia ha superato l'emergenza finanziaria in cui si trovava a novembre 2011 e gli italiani possono di nuovo essere cittadini d’Europa con testa alta - ha detto -. Ricordo che eravamo circondati da profonda diffidenza nei primi incontri con i capi di Stato e di governo stranieri". Il Professore ha raccontato che, al primo appuntamento con l'Europa, si era sentito come De Gasperi quando, "in circostanze più drammatiche", aveva detto "prendo la parola in questo consesso e sento che tutto tranne la vostra cortesia è con me".

GRAZIE A NAPOLITANO - Monti ha proseguito con una serie di ringraziamenti. Il primo "al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che è stato con la sua intuizione all’origine di questo governo e che durante tutti i passaggi difficili è stato prodigo di discreti ma illuminanti consigli". Poi ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, e infine ai tre leader della coalizione che ha sostenuto il governo tecnico: Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pierferdinando Casini.

"LE PAROLE PESANO" - Ma Monti ha anche voluto ricordare le dichiarazioni fatte da Alfano nell'Aula della Camera, quando disse che considerava conclusa l’esperienza di un governo che aveva peggiorato le condizioni del Paese. "Per noi le parole pesano, quelle dette in parlamento ancora di più. Chi le pronuncia deve esserne consapevole - ha detto il premier -. Non potevamo che prenderne atto". "Il nostro governo - ha poi rivendicato - dal primo all’ultimo giorno è stato ispirato all’imparzialità, nell’interesse del Paese, nei confronti di ciascuna delle tre parti protagonsite ed è ancora più grave ritenere che il governo si sia piegato verso una delle parti, il pd, che non il giudizio sulla cattiva qualita’ del suo lavoro".

"FATICO A CAPIRE BERLUSCONI" - Mario Monti, poi, ha dedicato un passaggio del suo intervento a Silvio Berlusconi e si è definito "sbigottito" per alcune affermazioni del leader del Pdl sull’attività del governo: "esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento nei confronti di Berlusconi - ha premesso detto Monti. Talora però - ha aggiunto - faccio fatica a seguire la linearità del suo pensiero quando si tratta dell’apprezzamento o del non apprezzamento dell’attività del governo". "Ieri Berlusconi l’ha definita un disastro, nei giorni prima ho letto dichiarazioni invece lusinghiere. Rimane un quadro di comprensione mentale che a me sfugge - continua il premier dimissionario - e che non poteva costituire base per l’accettazione di una proposta peraltro generosa come quella di prendere la leadership dei moderati".

IMPOSSIBILE TOGLIERE L'IMU - "L’agenda - ha sottolineato ancora il Professore - esiste per evitare illusionismi" come quello di poter cancellare l’Imu (proposta in questi giorni da Berlusconi). Quella di togliere l’Imu è "una proposta bellissima e piena di attrattiva popolare", ha spiegato ironicamente Mario Monti. "E’ bellissimo e allora io direi anche ridurre le tasse o reintrodure il concetto che le tasse significa mettere le mani nelle tasche degli italiani... Ma se si farà senza altre grandissime operazioni di politica economica, chi verrà al governo un anno dopo - e non dico dopo cinque anni - dovra mettere l’Imu doppia".

"MEGLIO LEGGI AD NATIONEM" - Il premier 'tecnico' ha quindi parlato di riforme. "Sulla giustizia, occorre un rafforzamento della disciplina del falso in bilancio, un ampliamento della disciplina sul voto di scambio, un trattamento in materia di prescrizione, una disciplina sulle intercettazioni e una più robusta disciplina sul conflitto d’interessi", ha dichiarato. Monti ha spiegato che il governo ha fatto "tanta fatica" con la legge anticorruzione "per la presenza di forti resistenze", ma ha commentato "credo siano meglio leggi ad nationem e non ad personam".

CRITICHE ALLA CGIL - Mario Monti non ha risparmiato critiche alla Cgil, difendendo la sua partecipazione alla presentazione del piano industriale Fiat a Melfi. Per il premier, infatti, bisogna evitare di farsi paralizzare "dal rifiuto del cambiamento" e "restare aggrappati a un passato che non tornerà, arrocati a forme di tutela degli interessi dei lavoratori che erano molto giustificate un tempo ma che finiscono oggi per penalizzare i lavoratori". "La riforma del mercato del lavoro, e poi l’accordo sulla produttività, sono stati frenati: la prima, la riforma del mercato del lavoro, è ritenuta soprattutto all’estero un grosso passo avanti, ma è stata frenata per l’atteggiamento di una delle confederazioni sindacali che fatica ad evolvere e che poi non ha aderito all’accordo sulla produttività", ha spiegato ancora il presidente del Consiglio. 

"NON MI SCHIERO" - Quanto a una sua possibile discesa in campo, Monti ha detto di "augurarsi" che "le idee, quelle che trovate nell’agenda possano essere condivise da una maggioranza". "Finora è stato chiesto ai cittadini di schierarsi per qualcuno per schierarsi contro qualcun altro, io non mi schiero con nessuno, vorrei che partiti e forze sociali si schierassero sulle idee", ha aggiunto.

"PRONTO A FARE IL PREMIER" - Tuttavia Mario Monti è pronto a valutare l'ipotesi di tornare a fare il presidente del Consiglio. Ai giornalisti che gli chiedevano se prenderà parte alle prossime elezioni politiche, Monti ha premesso che comunque "non sarà candidato a un particolare collegio" essendo già senatore a vita. Tuttavia - ha spiegato - "a quelle forze che manifestassero adesione convinta" alla mia agenda "sarei pronto a dare il mio apprezzamento, incoraggiamento e, se richiesta, la mia guida". "A nessuno - ha aggiunto - si può impedire di fare questo".

NO AL NOME IN LISTA - "Sono tra coloro che non hanno simpatia per i partiti personali o che sembrino personali. Mi piacerebbe che la mia agenda servisse a fare chiarezza per unire gli sforzi", ha proseguito Monti, escludendo così che il suo nome possa comparire nel simbolo di qualche lista. "Se una o più forze politiche con una credibile adesione a questa agenda, o ad una migliore ma che anche io trovi convincente, manifestassero il proposito di candidarmi a presidente del Consiglio, valuterei la cosa - ha detto ancora il Professore -. Che è altra cosa dal dare il nome ad altri per liberi utilizzi".

"BERSANI CANDIDATO CREDIBILE" - Monti ha anche voluto specificare che Pier Luigi Bersani è "un più che legittimo candidato premier di una coalizione" e precisato che, al contrario, "in questo stadio" lui stesso non è candidato premier di "alcuna coalizione".

"NESSUN DETTAME DALLA MERKEL" - Infine il presidente del Consiglio ci ha tenuto a rimarcare che con Angela Merkel "in comune abbiamo una M". "Le nostre agende non sono le stesse - ha detto - anche perché Italia e Germania sono due Paesi diversi". "Quando ho detto in Europa che in Italia mi accusano di essere troppo vicino alla cancelliera Merkel sono scoppiati a ridere - ha spiegato -. Sono visto come uno dei pochi che si permette di articolare ragionamenti diversi dalla signora Merkel e a volte questo lascia traccia nelle decisioni. Adesso c'è anche un po' Hollande, prima Sarkozy zero".

ULTIMA BACCHETATA A BERLUSCONI - "Per anni, purtroppo, abbiamo avuto un governo in seria, seria difficoltà a fare sentire la sua voce - ha concluso il presidente del Consiglio - e allora capisco che ci sia disappunto perche’ adesso le cose vanno diversamente". "Certo che se uno dice he per anni sono stato protagonista dei Consigli europei perché tutti mi guardavano per ascoltare la mia ultima parola è normale che gli italiani ci credano, non perché siano sprovveduti ma perché non hanno i racconti degli altri e tutti sanno - è stata l'ultima bacchettata del Professore a Berlusconi - che non è mai stato vero". 

DALL'ANNUNZIATA - Monti poi è stato ospite di Lucia Annunziata su Rai Tre. E ha rivelato: "Non posso dire cosa pensa il presidente Napolitano. Ho parlato con lui in profondità. Se ho fatto questa scelta, se annetto molta importanza all'opinione del Presidente, lei può dedurre qualcosa...".  Ciò che Monti tiene anche a dire è che "mi assumo tutta la mia responsabilità per quello che ho intrapreso". Poi ha aggiunto: "Quello che sto facendo comporta ''molti rischi'' e ''un'alta probabilità di insuccesso, ma può fare molta più differenza per il futuro dell'Italia che non occupare questa o quell'altra carica istituzionale''.

E ad Alfano che ha affermato l'impossibilità di ogni collaborazione, Monti manda a dire: "Può darsi - di questo può essere giudice solo Alfano - che non ci sia possibilità di collaborazione: ne prendo atto. Questo già è un elemento di chiarezza".

Poi, dopo aver riconosciuto a Casini di essere stato "il più coerente nel sostegno al governo", il premier fa un'annotazione importante: "Anche nel Pdl potrebbero esserci singole persone che si trovano al disagio e che manifestano volonta' di movimento, abbiamo avuto Frattini e Cazzola. Trovo interessante questo scomporsi".

Redazione online