Milano, 29 dicembre 2012 - Un passo indietro di Berlusconi da candidato premier. Questa la richiesta a cui la Lega non intenderebbe rinunciare per stringere l’alleanza con il Pdl. Al Cavaliere, Maroni e i suoi riconoscerebbero il ruolo di capo della coalizione. Ma l’indicazione per la premiership - sarebbe questa la richiesta del Carroccio - dovrebbe essere per Angelino Alfano o aperta anche ad altri nomi, eccetto Berlusconi.

Il ritorno in campo del Cavaliere, si rifletteva nei giorni scorsi in via Bellerio, rischierebbe di attirare pochi voti in piu’ dalle file dei delusi del Pdl, ma di disperdere l’elettorato leghista contrario a una nuova alleanza con Berlusconi e galvanizzato dal nuovo corso ‘solitario’ di Maroni. A conti fatti, temono i ‘lumbard’, i rischi potrebbero superare di gran lunga i benefici.

BERLUSCONI - Lasciando la residenza di via Rovani, dove si è tenuto il vertice Pdl-Lega, Berlusconi invece ha detto che l’alleanza con la Lega ‘’spero si possa fare ma non è obbligatoria, perché pensiamo di avere la possibilità lo stesso di vincere anche se andassimo separati’’. Angelino Alfano, quando la discussione era ancora in corso, aveva annunciato su Twitter: "Alcune importanti questioni non ci convincono e potrebbero indurci a separare nostro percorso’’. E ha aggiunto: “Durante il vertice non abbiamo parlato di candidati premier ma di altre situazioni e programmi

IL CAVALIERE SU MONTI - ‘’In quel momento c’è stata una vera e propria congiura e noi, vincendo, instaureremo subito una commissione per esaminare quei fatti’’. E’ quanto ha risposto il Cavaliere ai giornalisti che alla stazione centrale di Milano, dove è arrivato da Roma con un treno Freccia Rossa insieme alla fidanzata Francesca De Pascale per poi dirigersi verso la residenza di via Rovani, gli hanno chiesto se si sia pentito di aver appoggiato Mario Monti. Monti ci ha fatto “promesse da marinaio”, ha detto Berlusconi per commentare la discesa in campo di Mario Monti. “Non me l’aspettavo dopo le reiterate dichiarazioni e la promessa fatta a me, Napolitano e agli italiani, che non avrebbe utilizzato esposizione mediatica per sua ulteriore presenza in politica - spiega Berlusconi - c’è stata una grande delusione e una caduta della credibilità”. “Quello che è successo tra Fini, Monti e Casini sia stato fatto per favorire la sinistra. Anche le sintonie che loro stessi hanno esaltato nei confronti programma sinistra, vanno in quella direzione” aggiunge Berlusconi. “Gli italiani e i moderati non cadranno in questo tranello, è un’alleanza che sembra fatta apposta per togliere voti ai moderati e darli alla sinistra” continua l’ex premier.

Monti? Prenderà pochi voti, il suo agire e le conseguenze dell’operato del suo Governo sono visibili. C’è una crisi visibile. Tutti gli indicatori sono peggiorati, gli italiani si stanno accorgendo della congiura per mettere fine mio Governo” prosegue Monti pressato dai giornalisti.

Silvio Berlusconi vede la nascita del Governo Monti come un “grandissimo scandalo”. “Ho sentito dire da Monti stesso e da altri ministri che eravamo sull’orlo del burrone e della catastrofe: bene, queste cose qua sono mascalzonate”.