Roma, 2 gennaio 2013 - "No, no, assolutamente no. Il nostro avversario è sempre e comunque il partito che viene dall’ideologia comunista, che ha cambiato nome ma che è ben dentro le ideologie del passato e che ha come leader Bersani". Questo uno dei passaggi dell'intervista di Silvio Berlusconi, ospite di SkyTg24, alla domanda se il suo vero avversario alle prossime elezioni sia in realtà Mario Monti. Poi però attacca il Professore: "Monti non ha più credibilità. Era stato messo a guida di un governo tecnico con una promessa. Aveva detto che non avrebbe approfittato della promozione, lo aveva promesso a tutti gli italiani e ora ce lo troviamo lì come leader di una coalizione con compagni di viaggio che ti raccomando...". Mario Monti - continua - è diventato un "protagonista del teatrino della politica, a cui ha contribuito abbondantemente negli ultimi giorni".

AFFONDO SUL FISCO - "Il rapporto tra fisco e contribuente è arrivato a limiti di violenza e da molti è considerano uno Stato di polizia tributaria, c’è un regime di terrore si arriva all’estorsione e la situazione è tale che aggiunta a quella dell’imposizione di pagare fino a 999 euro e non oltre in contanti ha portato ad una situazione drammatica di intere categorie".

LA PREMIERSHIP E ALFANO - "Non è detto che io debba per forza essere il presidente del Consiglio. La legge dice che i partiti devono indicare il leader della coalizione: il premier sarà indicato successivamente, e sarà scelto dal Presidente della Repubblica", ha detto Berlusconi. "Quindi, tutto quello che si è detto sulla presidenza del Consiglio non attiene alla realtà e il mio partito - rileva ancora - potrebbe indicare anche un altro nome e si tenga conto che poi bisogna anche eleggere il Presidente della Repubblica. Io mi adeguerò, come sempre, alle decisioni del mio partito". Sul segretario del Pdl dice: "Ad Alfano forse manca il tempo per farsi conoscere bene". "Ma il movimento, con la mia presenza, può recuperare il consenso perso. Io - aggiunge - sono stato costretto a candidarmi, alla mia veneranda eta’ potrei fare altre cose, ma sono costretto, sono qui contro natura".

IN MATTINATA INTERVISTA SU CANALE ITALIA - ‘’Per evitare fenomeni scandalosi come quelli di cui si sono resi protagonisti Lusi, Fiorito e Penati, abbiamo bisogno di mettere in lista persone che hanno già soldi propri, che non hanno bisogno di arricchirsi con la politica’’. Lo ha affermato Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente questa mattina a ‘Notizie Oggi’ su Canale Italia.

‘’Servono persone - ha proseguito - che sono protagonisti della vita civile e che stanno per sottoscrivere il patto per la riduzione del 50% dei componenti di Camera e Senato, e contemporaneamente il dimezzamento degli emolumenti, e una carriera parlamentare di massimo di due legislature per tutti. Con queste decisioni si potrà parlare davvero di una volontà di rinnovamento’’.

‘’Con gli attuali assetti l’Italia è un paese ingovernabile, occorre mettere mano alla Costituzione’’. Ne è convinto l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi che ribadisce il proprio concetto. ‘’Il presidente del consiglio - spiega Berlusconi - non può cambiare un ministro: se lo deve fare deve sfiduciare se stesso.
Inoltre non esiste il decreto legge se non sotto il vaglio del presidente della Repubblica. Il disegno di legge mediamente ci mette 450 o 600 giorni a passare il vaglio di Camera e Senato e quando diventa legge di originale mantiene solo il titolo’’.

Secondo l’ex premier ‘’la Corte costituzionale poi è un organismo politico di sinistra, con 7 componenti di sinistra e 4 di centrodestra. Gli ultimi tre presidenti della Repubblica hanno mandato lì i loro amici, rendendone il luogo dove vengono cassati i provvedimenti del Governo. Capisco il timore dei padri costituenti nel dare troppo potere al Governo rischiando il riaffacciarsi di un regime, ma in questo assetto, al Governo vengono dati poteri residuali e messi mille inciampi’’.

Sulle prossime elezioni Silvio Berlusconi si appella ai moderati indecisi invitando a non disperdere il voto. ‘’Il messaggio più importante - ha sottolineato - è che si divenga consapevoli di quello che è successo in questi anni: è importante che il voto si concentri o nel Pd o nel Pdl, perché poi gli altri piccoli partiti agiscono non in funzione dell’interesse generale, ma per gli interessi del loro piccolo leader. Il bipolarismo è l’unica forma della democrazia compiuta. Io spero che i moderati si facciano consapevoli del fatto che i voti del centrino sono tutti voti che vanno a favore del Pd di Bersani o al partito di Vendola’’. ‘’Credo - ha proseguito - che non si possa votare per Monti se non su una base di simpatia personale, non vedo altri motivi. Spero che gli elettori scelgano la strada migliore, diano il voto direttamente al Partito democratico, piuttosto che sostenere il centrino di Fini, Casini e Monti’’.

 “Questo governo ha commesso molti errori, adottando la dottrina dell’austerità ispirata dalla Germania”, ha continuato Berlusconi. “C’è anche un fattore psicologico: la paura e l’ansia che si è impadronita di tutti gli italiani. Bisogna tornare alla politica di prima, bisogna ripartire dall’ottimismo, meno tasse sul lavoro e sulle imprese”, ha detto il leader del Pdl, ricordando gli “sberleffi” di cui era stato oggetto quando in passato lanciava messaggi ottimistici nonostante la crisi economica. Berlusconi ha ribadito l’intenzione di abolire l’Imu perché “la casa è sacra”.

Silvio Berlusconi ha rivendicato di aver fatto “quaranta riforme molto importanti”, durante il suo periodo al Governo, e “una straordinaria politica internazionale con alcuni risultati stupefacenti, ad esempio aver consegnato all’Occidente la partecipazione della Federazione russa che stava diventando un paese orientale”.

“Sono aperto alle critiche, non sono autoritario, non riesco a dare ordini, non li so dare, sono solo capace di convincere. Non desidero avere vicino a me persone che mi danno ragione”, ha aggiunto Berlusconi.

 “Sto organizzando un tour in Italia”, ha concluso l'ex premier ricordando che quando andrà in vigore la par condicio “ai piccoli partiti verrà dato lo stesso spazio delle grandi formazioni politiche”.