Roma, 4 gennaio 2012 - Mario Monti ha presentato il simbolo della sua lista. "Oggi sono in grado di annunciare la configurazione delle forze sociali e politiche che intendono associarsi per questa nuova offerta politica".

Al Senato ci sarà una lista unica. Alla Camera invece ci saranno tre liste: "Una della società civile che non vedrà la partecipazione dei parlamentari. Poi una lista dell'Udc che immagino con nome Casini e una di Fli che immagino col nome Fini". Poi è stato tolto il velo al simbolo. Alla Camera la lista si chiamerà "Scelta civica Con Monti per l'Italia". Al Senato la lista unica non conterrà la dicitura "scelta civica".

Nei prossimi giorni saranno comunicati i "criteri di candidabilita' a cui saranno tenuti coloro che vorranno candidarsi" nelle liste di Monti che "saranno piu' esigenti rispetto alla normativa attuale". Il premier uscente ha sottolineato che i criteri saranno riferiti a "condanne e processi in corso, conflitti di interesse, antimafia, limiti legati all'attivita' parlamentare pregressa con massimo due deroghe per ciascuna lista".

Poi Monti se n'è andato rapidamente senza rispondere alle domande dei giornalisti.

Il rebus liste alla Camera era rimasto per tutta la giornata (il nome di Monti alla Camera può essere indicato per regolamento solo su una lista). In mattinata Monti aveva visto in un vertice blindatissimo Casini e Fini.

MONTI A 8 E MEZZO - INSANO SCOLLAMENTO DALLA POLITICA  “C’è uno scollamento fra cittadini e politica che è insano. Spero con la mia lista di poter servire all’Italia”. Lo afferma il Presidente del Consiglio Mario Monti a ‘Otto e mezzo’.

Oggi è nato il partito di Monti, un partito personale? “E’ nato il tentativo di fare due cose: avvicinare un po’ di più cittadini alla politica e con il tempo mettere in moto una politica più capace di risolvere i problemi dei cittadini”.

LA SCELTA CIVICA SENZA PARLAMENTARI - Al Senato la lista unica ‘Con Monti per l’Italia’ avrà candidati parlamentari e della società civile. Alla Camera la lista ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’ non avrà parlamentari.

NON MI CANDIDO, RESTO SENATORE A VITA - Mario Monti non sarà personalmente candidato alle elezioni e resterà senatore a vita.
Mai pensato nella mia vita di candidarmi a qualcosa. Più che titubante ero decisamente contrario. Per la prima volta scelgo una cosa al di fuori della mia natura”.

“Non ho nessuna intenzione di dimettermi da senatore a vita. No, non lo prendo in considerazione. Non vedo i motivi e non lo prendo in considerazione”. Così Mario Monti a Otto e mezzo replica a Silvio Berlusconi. “Ma davvero ha detto questa cosa?” ha chiesto.

“Ho visto all’opera il sistema politico italiano che ha grossi limiti. C’è una ‘questione morale - ha sottolineato - ho visto uno scollamento tra cittadini e politica che mi preoccupa moltissimo, è insano. E i cittadini si sono troppo allontanati cullandosi nella convinzione che nella società civile c’è tutto il buono e nella politica tutto il male”.

“Posso lasciare la scena in modo tranquillo da senatore a vita, ma sarei servito all’Italia? Non credo. Così servirò? Lo spero” ha aggiunto. L’obiettivo è “portare in Parlamento più società civile e aiutare il Parlamento a fare le riforme”.

Monti, quindi, ‘sale in politica’ per il bene del paese? “Detto così è molto presuntuoso - ha osservato - a me non andava, dopo aver chiesto tanti sacrifici agli italiani, di lasciare il campo ad una situazione polarizzata su posizioni populiste e che non vivono in modo naturale l’appartenenza dell’Italia all’Europa e danno più peso a orizzonti di breve periodo e non all’interesse dei giovani e dell’Italia”.

MARTEDI' LE CANDIDATURE  - Mario Monti non si sbilancia sulle candidature della sua coalizione e alle domande incalzanti di Lilli Gruber a Otto e mezzo sulla possibilità che vengano candidati Frattini o Passera o altri ministri, risponde: “La decisione per ora è di non comunicare alcuna candidatura”. “Non penso sia un tema di grande curiosità mondiale - aggiunge - e aspetto di dare questa risposta quando le liste saranno annunciate. Sono processi importanti di scelta delle persone, vedremo presto la risultante di questo processo”. Entro martedì come il Pd? “Più o meno i tempi sono quelli” risponde.

PUNTO A UN MONTI BIS-  L’obiettivo della coalizione di centro è arrivare a “un Governo Monti bis”. Monti non farebbe il ministro dell’Economia di un altro premier, “a meno di non condividere il 98% della sua politica”.

IL DEBITO CRESCE ANCHE PER COLPA DELLA GRECIA  - “Il debito pubblico è una grande nave che impiega tempo per mutare rotta. Cresce per effetti meccanici che derivano dal passato e anche per i finanziamenti a Grecia, Portogallo e Irlanda. Il mutamento di rotta del debito pubblico lo si vede dall’obiettivo del pareggio di bilancio”.

Monti afferma che “la ripresa dell’economia e dell’occupazione ci sarà nel 2014, spero già nel 2013”. Il premier prosegue: “Non ci sarebbe questo anticipo, se, per compiacere gli elettori a breve, avessimo avuto una politica più morbida nel 2012”.

Sull’Imu, Monti aggiunge: “Le vie alternative suggerite da Berlusconi presentano una serie di inconvenienti. L’Imu va ristrutturata per destinare maggiori proventi ai comuni. In tutti i Paesi, con i quali ci confrontiamo, la prima casa è tassata”.

PAR CONDICIO, LA RAI PUBBLICHI I DATI  - Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, invita la Rai a pubblicare i dati sulle presenza dei politici. Monti sottolinea di avere avuto solo tre partecipazioni a trasmissioni recenti. “Sono sicuro che la Rai darà i dati” dice Monti.

DISPONIBILE A CONFRONTO CON BERSANI E BERLUSCONI - Il Presidente del Consiglio Mario Monti è disponibile ad un confronto a tre con Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi. Lo dice lo stesso premier a ‘Otto e mezzo’. “Sì - prosegue Monti - è utile. Se sarò invitato, verrò volentieri. Mi auguro che vengano pure loro”.

NON FARO' COMIZI DI PIAZZA  - Alla domanda se farà comizi in piazza, Monti risponde: “Sto forzando la mia natura, non chiedetemi troppo. Sarebbe bello provare, ma non chiedetemi troppo”. 

ICHINO - Sulle liste era intervenuto in giornata anche il professor Pietro Ichino che ha lasciato il Pd per approdare fra i montiani e ha annunciato che sarà capolista in Senato in Lombardia.. "Ci sara' una lista unica al Senato, alla Camera il discorso e' ancora aperto. Monti si e' riservato di dare il proprio consenso alle liste che lo vogliono sostenere, previo controllo della qualita' delle persone che verranno indicate. Se si trattera' di una lista civica per Monti con Udc alleata o una geometria diversa, lo decidera' Monti sulla base di quello che gli verra' proposto in questi giorni ma la questione e' ancora aperta".  Poi spiega: ''I simboli delle liste? Saranno diversi. La coalizione sara' riconoscibile ma si evitera' la confusione tra le due liste. Auspico che alla Camera ci sia una lista civica per Monti e, se Casini decidera', una dell'Udc che si allea. Credo che ci sara' una lista civica per Monti e una o forse due liste collegate in coalizione''.Lo dice, Ichino (Con Monti per l'Italia), ospite nello studio di Tgcom24.

"Quando Veltroni mi invito' ad entrare nel Pd - aggiunge - accettai di buon grado e ho vissuto questa legislatura dicendo sempre quello che penso ma dal 2009 il Pd e' andato in un'altra direzione. Oggi credo che, per continuare a perseguire alcuni progetti, il luogo piu' adatto sia la nuova formazione che sta nascendo intorno a Monti. Quindi in tutta coerenza oggi mi candido con Monti, c'e' anche un'amicizia personale che non sarebbe bastata ma e' stato uno dei motivi che mi hanno indotto ad accettare la sua proposta".

"L'agenda Monti? Ho scritto con Enrico Morando un memorandum presentato a luglio dell'anno scorso come bozza di quell'agenda Monti che avrebbe dovuto essere fatta spontaneamente dalle forze che sorreggevano Monti- prosegue Ichino- io scrissi le parti relative a lavoro, PA e scuola che sono state riprese, in qualche punto anche letteralmente, ma il mio contributo e' stato indiretto, non ho influito direttamente sull'agenda Monti neppure per una virgola, l'ho letta due giorni prima della presentazione ufficiale".
"Votare Berlusconi- conclude- e' come votare Vendola. L'unica scelta che garantisce l'ancoraggio dell'Italia alla strategia europea e' la scelta di Monti".

I DEMOCRATICI POPOLARI - Intanto nasce il 'Movimento dei Democratici Popolari (MDP)'. Ne danno l'annuncio Adragna, D'Ubaldo, Fogliardi e Pertoldi, "tutti parlamentari - si legge in una nota - di orientamento cattolico democratico e coinvolti, fin dal 1994, nelle diverse interpretazioni della politica di contrasto alla destra berlusconiana, i quali intendono in questo modo rilanciare nelle realta' territoriali, comunitarie e professionali il protagonismo di tante forze diffuse nel vasto campo del riformismo e del solidarismo di matrice cristiana".

Gli ex Popolari del Pd, inoltre, auspicano si concretizzi l'ipotesi di una lista unica a sostegno di Monti. "La fase costituente del nuovo movimento - prosegue la nota dei Democratici Popolari - radicato nella cultura del 'centro che guarda a sinistra' come antica e suggestiva formula di Alcide De Gasperi, s'identifica con l'avvio della campagna elettorale a sostegno dell'agenda Monti. Bisogna procedere con realismo, anche e soprattutto nella definizione delle modalita' di presenza nell'agone politico".

CASINI - Sempre rimanendo nella galassia che ruota attorno a Mario Monti, il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, torna a ribadire un concetto: "Il presidente del Consiglio lo indica il Capo dello Stato, ma Bersani non potra' essere premier se non avra' la maggioranza alla Camera e al Senato. Mi pare, sinceramente, un'ovvieta' visto che siamo in un sistema di bicameralismo perfetto". E sul rebus liste dice: "Siamo in attesa delle decisione del presidente del Consiglio se presentarci con diversi simboli, con diverse liste o con una sola lista. Certo - riconosce il leader centrista - c'e' un problema di carattere tecnico, in base al quale il riferimento al presidente Monti non puo' essere contenuto alla Camera in piu' di una lista". Per Casini si tratta di "una tesi discutibile, si potrebbe probabilmente anche presentare il nome su diverse liste, ma si rischierebbe un contenzioso. E francamente - rimarca - chi ha la responsabilita' e anche l'onore di affiancare il presidente del Consiglio e' l'ultimo che potrebbe sollevare problemi che rischiano di portare un contenzioso nel processo elettorale. Noi vogliamo aiutare la chiarezza del processo elettorale, non complicarlo".

 

IL PD - Spostandoci invece in casa Pd, parla la senatrice Anna Finocchiaro che invita Mario Monti ad avere "un po' piu' di rispetto per il Pd, per i suoi rappresentanti e per il suo pluralismo". Nessuno, ha spiegato la presidente dei senatori Pd al termine del comitato elettorale, "si mette a sindacare le scelte di Monti", ma il Pd intende "restare un partito plurale". Quanto all'ipotesi di future alleanze con il centro, "vedremo i risultati elettorali - ha premesso - ma il Pd nelle aspettative e nella realta' e' gia' una forza piu' grande nello scenario politico e sono gli altri a dover fare i conti con il Pd". Quanto al premier che si definisce 'progressista', "ciascuno ha di se' un'immagine, che gli altri non condividono", ha sottolineato.

Redazione online