Roma, 12 gennaio 20123  - “Tutte le tv mi stanno chiedendo di incrociare la spada con gli altri leader. Ma sono tantissimi e ne verrebbe fuori una gran confusione. Il nostro avversario è il Pd. Io sarei felicissimo di andare in tv con il suo leader Bersani per far conoscere agli italiani i nostri programmi”. Così Silvio Berlusconi a Studio Aperto dopo il successo dell'apparizione da Santoro a Servizio pubblico con il record di 9 milioni  davanti al video.

Ma il Pd lo gela: "Confronti in tv? Solo con i candidati premier". Il portavoce di Silvio, Paolo Bonaiuti,controreplica: "Bersani e i suoi collaboratori volano troppo alto nei cieli della politica e non hanno letto bene il regolamento della Commissione di Vigilanza Rai che in piu' punti, parlando di spazi televisivi, cita solo ed esclusivamente i capi delle coalizioni. Del resto, all'art. 11 dello stesso regolamento, vi e' un preciso richiamo normativo alla legge elettorale, art. 14 bis, che parla esplicitamente del ruolo dei capi delle coalizioni". 

LITE SUL CONFRONTO TV - "Bersani vuole evitare il confronto tv con Berlusconi ma sarà inevitabile e sancirà la superiorità dell’ex premier", è la posizione di Maurizio Gasparri, sovrapponibile a molti altri esponenti Pdl  come Gelmini, Bonaiuti, Matteoli, solo per citarne alcuni. "Il confronto - afferma Gasparri - sarà inevitabile ed emergerà l’inadeguatezza del segretario del Pd”.

E di contro il Pd, con Vannino Chiti, ribatte al veleno:  “I soliti yes-man di Berlusconi, come un disco rotto, a proposito del dibattito in tv ripetono: confronto, confronto...paura, paura...! Il dibattito in tv deve esserci tra candidati premier: è un dovere dell’informazione, un’esigenza della democrazia, un diritto dei cittadini. Il problema è un altro ed è inutile che gli yes-man della destra con il loro polverone cerchino di occultarlo: chi è il candidato premier di Pdl-Lega e affini? E’ Berlusconi? Bersani ci si confronterà. E’ Alfano? Bersani ci si confronterà. E’ Tremonti? Bersani ci si confronterà”.

PDL LEGA, INTESA RAGGIUNTA - Si è raggiunta un'intesa fra Pdl e Lega per l’apparentamento per le prossime elezioni politiche. Lo ha confermato {{WIKILINK}}Roberto Calderoli {{/WIKILINK}}lasciando la sede del Pdl in via dell’Umilta’ dopo un lungo vertice. Avete firmato? “Si - ha risposto l’esponente leghista - ora vado al ministero (dell’Interno, ndr)” per depositare i simboli. Calderoli ha escluso un incontro adesso con Silvio Berlusconi. Poi Calderoli è salito al Quirinale: "Ho presentato al Viminale il simbolo della Lega e gli apparentamenti. Domani il Pdl presentera' il programma. Nella coalizione ci sono il Pdl, la Lega, Fratelli d'Italia, il Mir di Samori', la Destra di Storace, Intesa popolare, Grande sud Mpa, i Pensionati di Fatuzzo".

La riunione fra Pdl e Lega è durata tre ore: erano presenti per il Pdl presenti Angelino Alfano e Denis Verdini, mentre per il Carroccio e' giunto nella sede capitolina del Pdl Roberto Maroni accompagnato da Roberto Calderoli e Giovanni Fava.

TREMONTI NEL SIMBOLO LEGA - è stato Roberto Calderoli a presentare il simbolo della Lega Nord che ha come capo della coalizione Silvio Berlusconi. Il simbolo è articolato: nel cerchio del diametro di 10 centimetri vi è la scritta Lega Nord con la figura a cavallo di Alberto Da Giussano; nella parte bassa del cerchio c’è il nome di Maroni e quindi sulla sinistra del simbolo che ha in bacheca il numero 170, un altro piccolo cerchio con scritto Tremonti e sotto la scritta 3L che è il simbolo dell’ex ministro dell’Economia.

NELLA TANA DI SANTORO - “Non sa quante persone mi avevano sconsigliato di andare nella tana dei leoni. Ma io ero sereno. Mi aspettavo un boom di ascolti ma il risultato è stato al di là delle aspettative”. Così il Cavaliere a proposito della sua partecipazione alla trasmissione Servizio Pubblico.

TRAVAGLIO QUERELA IL CAV - Sempre sul fronte televisivo, arriva la notizia che Marco Travaglio querelerà Berlusconi per le affermazioni contenute nella lettera letta da Silvio Berlusconi nell'ultima puntata di 'Servizio pubblico'. Il giornalista in particolare contesta l'espressione ''Travaglio e' un diffamatore di professione: ha dieci condanne per diffamazione'', in un articolo in cui enumera le ''12 balle blu'' del Cavaliere.

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