Roma, 15 gennaio 2013 - La Fiat ha chiesto la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione per lo stabilimento di Melfi (Potenza) dall'11 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014. Ma la produzione della 'Punto' continuerà anche nei prossimi mesi, dopo l’avvio della cassa integrazione in vista della realizzazione dei nuovi modelli di auto. Nello stabilimento lucano del gruppo torinese vi sono due linee di produzione. Gli interventi programmati dall’azienda interesseranno a turno solo una delle due linee: sull’altra lavoreranno a rotazione gli operai, per continuare a produrre la 'Punto' e soddisfare così le richieste del mercato. In tal modo al periodo quasi biennale di cassa integrazione straordinaria saranno interessati a turno tutti i lavoratori.

I SINDACATI - l segretario regionale della Fiom-Cgil, Emanuele De Nicola, ha sottolineato che la richiesta "arriva dopo gli annunci in pompa magna dei giorni scorsi, alla presenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti e del Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e dei segretari generali di Cisl e Uil". La Fiom-Cgil inoltre esprime "forte preoccupazione perché ad oggi ancora non si conoscono i dettagli degli investimenti per lo stabilimento e i tempi per la realizzazione del nuovo progetto" e chiede "alla Fiat e anche alle istituzioni regionali la massima trasparenza nella gestione della Cigs al fine di garantire la rotazione al lavoro di tutti i lavoratori, per impedire come avvenuto a Pomigliano discriminazioni e perdite salariali a danno dei lavorato". La Cisl fa sapere che vigilerà sugli impegni presi dalla Fiat per lo stabilimento di Melfi. Lo assicura il segretario generale Raffaele Bonanni. "Grazie a noi - aggiunge Bonanni in una nota - la Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. Ma i partiti politici, e anche la Fiom, farebbero meglio a non fare campagna elettorale, utilizzando strumentalmente le vicende sindacali".

L'AD GETTA ACQUA SUL FUOCO - Marchionne assicura comunque che Fiat non chiuderà altri impianti in Italia. L'a.d. l'avrebbe detto - secondo Bloomberg - al Salone di Detroit. Secondo il top manager italo-canadese inoltre, i tagli di posti di lavoro effettuati in Polonia hanno protetto i lavoratori delle fabbriche italiane. "Su Melfi non capisco il problema", dice poi Marchionne gettando acqua sul fuoco delle polemiche. "Stiamo installando le due linee di produzione per costruire le nuove vetture. Continuiamo a produrre la Punto - ha precisato - ma abbiamo bisogno di installare le due linee di produzione per fare le vetture che intendiamo commercializzare entro la fine del 2014".