Roma, 17 gennaio 2013 - Il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia chiude la porta al dibattito su possibili intese con il Pd: “Per il momento - ha detto in una nota - siamo impegnati nella raccolta delle firme, è il nostro unico obiettivo, andiamo avanti per la nostra strada”. “Escludo patti di desistenza, non ci sono patti di alcun tipo con nessuno, noi - ha sottolineato l’ex procuratore aggiunto di Palermo - non facciamo queste cose dietro le quinte”. “Non ho ancora capito, tra l’altro, cosa intende fare il Pd con Monti. Noi siamo alternativi al montismo, è impensabile quindi - ha concluso - parlare di desistenza se prima il Pd non chiarisce i suoi rapporti con Monti”.

A RADIO ANCH'IO - Oggi Ingroia era intervenuto anche ai microfoni di Radio Anch'io: "La giustizia ad orologeria in campagna elettorale è una favola”. “L’agenda politica italiana - spiega- è sempre molto movimentata con scadenze elettorali e non solo e l’attività giudiziaria è altrettanto dinamica, per via dei gravi fatti di corruzione che investono anche il mondo politico. Le coincidenze, allora, sono inevitabili ma non c’è giustizia ad orologeria, è una favola”.

“Nessun accordo con il Pd anche se i rapporti sono ottimi. Siamo in tempi strettissimi le nostre liste stanno uscendo in queste ore. Smentisco però che ci siano patti dietro le quinte. Questo è un momento in cui stiamo lavorando”. Così Antonio Ingroia, a Radio Anch’io, in relazione ad un possibile patto elettorale coi Democratici. A proposito della desistenza, Ingroia spiega: “Noi intanto le liste le abbiamo fatte. Una volta raccolte le firme ragioneremo”.

Con chi stringerà un’alleanza di governo Rivoluzione Civile? “La nostra è una proposta politica nuova e innovativa, non ci sono le premesse per un accordo di governo con nessuna delle forze in campo”, risponde Antonio Ingroia a Radio Anch’io. “Anche se - aggiunge - ci sono dei punti di convergenza con il centrosinistra”. “Coi Radicali bisogna aprire delle convergenze, sull’amnistia e sul tema del carcere più umano”.

Il Pd “si sta dimostrando piuttosto sordo” all’appello di Rivoluzione civile, “mentre continua a guardare dall’altra parte, a Monti. Ma forse i sondaggi recenti li stanno preoccupando”. Così il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia commenta, a Radio anch’io, quello che è stato definito da alcuni il patto di non belligeranza tra Monti e Bersani dopo i contatti tra i due avvenuti nei giorni scorsi. “Noi - aggiunge - in ogni caso continueremo a essere disponibili”.

Rivoluzione Civile “toglie voti soprattutto al popolo dell’astensionismo”, aggiunge Ingroia a Radio Anch’io e sottolinea: “so che i nostri candidati hanno una grossa responsabilità sulle spalle, guai a deludere quell’elettorato che è sfiduciato e che ha creduto che si potesse cambiare il Paese. Il partito dell’astensionismo è pari al 50% - osserva con una battuta Ingroia - dunque, diventeremo il partito di maggioranza relativa”.

BORSELLINO LASCIA - Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo e leader del movimento ’agende rosse’, toglie il suo appoggio al movimento ‘Rivoluzione civile’. Antonio Ingroia avrebbe messo in lista i due candidati indicati da Borsellino, fra cui Lidia Undiemi e Benny Calasanzio, collocandoli dopo altre persone più note o indicate da partiti. “Avevo pensato - scrive Borsellino su facebook - di dovere aspettare la pubblicazione delle liste- e lo farò prima di prendere una decisione definitiva, ma già da oggi purtroppo posso avere sentore di quello che dovrò leggere”. “I due rappresentanti del mio movimento che, insieme a tanti altri giovani, mi avevamo dato la disponibilità ad essere candidati nella lista di ‘Rivoluzione Civile’ - scrive il fratello del magistrato - e che io avevo indicato come elementi di punta per il loro curriculum, per le loro qualità intrinseche e per l’impegno e la passione sempre profusa nelle attività del nostro movimento, non hanno trovato posto nella lista di Antonio Ingroia se non posposti, e non di poco,ad altri nomi sia di politici che della società civile. I primi in base alle contrattazioni di vecchio stampo tra i partiti componenti la lista, i secondi scelti in base alla notorietà ed alla visibilità mediatica che non sempre coincidono con l’impegno civile”.

“A questo punto - prosegue Salvatore Borsellino - con rammarico e pur sempre riservandomi di giudicare con maggiore attenzione le liste una volta che saranno pubblicate, debbo purtroppo anticipare che difficilmente potrò confermare il quell’appoggio che, dopo alcune perplessità iniziali, avevo dato alla lista di ‘Rivoluzione Civile’. Probabilmente qualcuno era interessato unicamente alla mia candidatura e una volta venuta a cadere questa ipotesi e dopo che io ho preteso con forza una smentita che pure è tardata ad arrivare, non ha ritenuto di volere dare fiducia a questi giovani”. “Giovani che pure hanno sempre profuso il loro impegno civile anche a sostegno di quei magistrati che, continuando a indossare la loro toga vanno in cerca della Verità e della Giustizia”, conclude Borsellino.