Roma, 25 gennaio 2013 - “Non so cosa effettivamente sia stato fatto, se ci sia stato qualcosa non in regola con le norme”. E' ciò che ha detto il premier Mario Monti a La7, tornando a parlare del caso Mps. “Evidentemente - ha aggiunto - qualche operazione sballata è stata fatta. Io il presidente Mussari l’ho conosciuto in occasione di questa esperienza di governo. Cosa sia stato fatto al Monte dei Paschi bisogna chiederlo agli inquirenti o a chi era ministro dell’Economia all’epoca”.
 

“Capisco la sinesi giornalistica, però ho spiegato, stamattina come stasera, il punto di vista del governo”. Così il premier Mario Monti è tornato, parlando di Mps, sulle sue parole di stamane a Radio anch’io, spiegando di non aver voluto attribuire la responsabilità dello scandalo dei derivati al Pd. “Mi hanno chiesto - ha detto - ‘Ci sono commistioni tra banche e politica? Sì, ci sono da una vita e mi batto contro quelle. Poi mi hanno chiesto: ‘Il pd in quella zona ha influenza?’. Ho risposto ‘sì’, ma non è che mi hanno detto ‘additi un colpevole’”.
 

’La nazionalizzazione’’ di Monte Paschi di Siena ‘’potrebbe accadere di riflesso’’ qualora la banca non riuscisse a ripagare gli interessi e fosse costretta a cedere azioni allo Stato, ‘’ma credo sia un’ipotesi remota’’, ha detto anche Mario Monti.
 

Monti ha ribadito quanto detto stamani, ricordando che il governo non ha dato ‘’un euro’’ a Mps ma semplicemente ‘’autorizzato’’ la concessione di un prestito alla banca ‘’fino a 4 miliardi, due dei quali costituiti dal recupero dei Tremonti-bond che dunque ‘’netti’’ sono due.

‘’Nel caso, ed è qui la differenza con i Tremonti-bond, la banca andasse in rosso, non politicamente bene inteso, e non ce la facesse a pagare gli interessi al Tesoro, allora dovrebbe dare delle azioni al Tesoro quindi - ha concluso - la nazionalizzazione potrebbe accadere di riflesso, ma credo sia un’ipotesi remota’’.