Milano, 26 gennaio 2013 - Il premier uscente Mario Monti ne ha per il Pd e per il Pdl, che "non danno garanzie di riforme", ammette che siamo nel "bel mezzo di una emergenza sociale, economica e civile". Torna a mettere nel mirino Vendola e la Cgil. E non manca una parentesi sul caso Montepaschi che sta infiammando la campagna elettorale: "Se ci sara' un finanziamento a Mps questo sara' un prestito a tassi elevati, mentre l'Imu e' una tassa: una volta pagata, non torna indietro''. Poi ovviamente non mancano le repliche di Berlusconi, che accusa Monti di essere un 'professorino', prima di dire la sua sul caso Mps.

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Il premier, a Milano, presenta i suoi candidati in Lombardia.

Monti spiega di avere deciso la sua 'salita' in politica perche' nessuno degli schieramenti tradizionali dava garanzie di riforme. "Perche' mi sono convinto, violando tutte le mie convinzioni precedenti, che fosse mio dovere cercare di muovere uno sforzo come questo? Perche' ho visto i due grandi partiti che componevano la maggioranza, con quello piu' centrale, muoversi in direzioni gia' viste in passato", ha detto il premier nel corso di una conferenza stampa a Milano.

"Ho visto il Pdl ricomporre un polo di destra con la Lega, il Pd ricomporre un polo con l'estrema sinistra e nessuno dei due poli cosi' ricostituiti da' la garanzia di volere o di riuscire ad andare avanti con le riforme che servono per scrostare dall'Italia gli interessi corportivi e la mentalita' per cui nessuno rappresenta i nostri interessi ci rifugiamo negli interessi particolari e difendiamo con i pugnali gli interessi della nostra categoria", ha spiegato, "questo dobbiamo evitarlo".

Poi rivendica l'uscita dell'Italia dalla crisi finanziaria senza l'aiuto dell'Unione europea. "Siamo riusciti a uscire da un'emergenza finanziaria molto seria e senza passare sostanzialmente sotto il controllo diretto e minuzioso dell'Europa come e' accaduta a Grecia, Portogallo e Irlanda. Ce l'abbiamo fatta noi italiani con le nostre forze", ha insistito.

Se però a giudizio del premier siamo fuori dalla crisi finanziaria, "non siamo usciti dall'emergenza economica, sociale e per certi versi civile".

E sulle alleanze post voto, ribadisce: "Noi vogliamo aprire una nuova stagione. Ci fanno domande 'voi con chi vi schierate? Starete con Pd o Pdl? Il nostro e' un progetto diverso, noi vogliamo cercare di federare, di unire le forze riformatrici che ci sono nella societa' italiana e che possono essere al centro, a destra e a sinistra". E strizza l'occhio agli elettori delusi di Pdl e Lega. "Ci auguriamo che molti elettori del Pdl e della Lega, che hanno trovato tradita la rivoluzione liberale e il federalismo e trovato intollerabili gli scandali che hanno travolto il centrodestra e i suoi uomini, il 24 e 25 febbraio possano essere interessati a questo tentativo". E ancora: "Le alleanze non dico che sono vecchia politica, ma sarebbe vecchia politica non buona dichiarare adesso le alleanze. Il nostro obiettivo è di ottenere molti voti. Noi siamo a vocazione maggioritaria. Nel corso del tempo, non so se già in queste votazioni, gli italiani sentiranno il richiamo di una proposta moderna e non invece di un ritorno al passato".

Inoltre rivolgendosi verso la sinistra conferma concetti già espressi in questa campagna elettorale: ''Elettoralmente siamo avversari della sinistra, a maggior ragione di Vendola. Ci preoccupa inoltre la grande influenza della Cgil sul Pd''.

Montepaschi, ora, con le polemiche e le scintille di ieri con il Pd. ''Non ho accusato nessuno, ho solo dato spiegazioni rigorose per quanto riguarda il comportamento del mio governo''.  ''Ho detto che le commistioni tra banche e politica sono molto pericolose sia in Italia che altrove - ha proseguito - e che il Pd ha sempre avuto molta influenza su Siena e sulla fondazione, non facendo pero' alcuna considerazione specifica''.

Sempre sul caso Montepaschi, Monti replica a D'Alema che ha parlato di un ex amministratore del Monte ora in lista col professore. ''Il nostro candidato, che non conosco, e' stato segnalato dal territorio e non sapevo che fosse stato del Pd ne' di quale ala o 'vendemmia' del Pd fosse''. So solo che lui, come tutti i candidati - ha proseguito - ha firmato la dichiarazione di non avere condanne passate in giudicato''.

Dopo la conferenza stampa in Corso Venezia, Mario Monti si è recato in Corso Buenos Aires, una delle vie dello shopping milanese, a poche centinaia di metri, accompagnato dalla moglie e dalla figlia e dalla sua scorta. Bagno di folla a Milano con applausi e qualche isolata contestazione. La passeggiata è durata circa mezz’ora. Diversi passanti l’hanno fermato per ringraziarlo, fargli i complimenti o farsi le foto con lui. Alcuni l’hanno applaudito quando e’ uscito dal Caffe’ Ambrosiano. Registrata anche qualche contestazione. “Monti ha sprecato un’occasione di cambiare questo paese e ha messo solo tasse”, ha urlato un passante. “Vergognati”, gli ha fatto eco un altro. “Togli l’Imu”.

Redazione online