Roma, 14 febbraio 2013 - Nel giorno della festa degli innamorati, capita che anche i politici parlino di San Valentino. Lo fa Pier Luigi Bersani in tv a Omnibus di prima mattina: “Io ho una moglie e due figlie e non è mai passato un San Valentino senza che se ne accorgessero”, ha detto il segretario del Pd.

Ma ovviamente a una manciata di giorni dalle elezioni i veri temi sul tappeto sono altri, a cominciare da Finmeccanica, per proseguire con Giustizia, conti pubblici, tasse, intercettazioni.

CASO-TANGENTI - E rispondendo alle ultime uscite di Berlusconi sulle tangenti, il leader del Pd replica: "Basta con le tangenti e basta con Berlusconi". "Io non escludo che nel mercato globale accadano cose di questo genere e allora sarà bene darsi dei codici di comportamento su scala europea perché ci deve essere la garanzia che i vertici aziendali siano responsabili di protocolli condivisi che escludano vicende di questo tipo. Vogliamo avere un mercato pulito". "Dopo di che - conclude - bisogna vedere cosa c’è di italiano. Io non mi arrendo all’idea che si possa andare avanti solo oliando la ruota. Altrimenti facciamo un mondo non accettabile".

IL CASO FINMECCANICA -  “Non penso che siamo a Tangentopoli, ci sono degli episodi e penso che nel mondo normalmente la gente coglie delle occasioni”, dice il leader Pd. “Mi chiedono ‘pensa che Finmeccanica debba essere venduta?’. Dico no, sia chiaro, dico che in questo momento sarebbe pazzesco, con quel che valgono le aziende, che mettessimo mano e sto parlando di Eni, Finmeccanica ed Enel”, ha aggiunto il segretario del Pd, “vorrei che ci mettessimo in questo ordine di idee: dobbiamo vedere, ripulire, gestire per bene”. E poi “se c’è qualcuno che ruba deve andare in galera”.

ELEZIONI - Pier Luigi Bersani ha escluso un collegamento tra l’inchiesta Finmeccanica e le elezioni. “Non credo a orologerie, sono cose in corso da tempo, ciascuno deve fare il suo mestiere con grande serietà e senso di responsabilità, bisogna andare a fondo e sapere che ci sono in gioco cose molte rilevanti”, ha detto.

“Ilva, Finmeccanica, Saipem. Stiamo parlando dei piu’ grandi soggetti internazionalizzati che abbiamo e che danno da lavorare a migliaia di persone”, ha ricordato, “la magistratura deve fare il suo lavoro tenendo conto della delicatezza” e con “riservatezza”. Anche “il governo deve fare il suo lavoro. Non so se c’è da rivedere qualche normativa”, ha aggiunto. “Non sono complottista, non sono giustificazionista”, ha chiarito.

RESPONSABILITA' DEL GOVERNO  - Pier Luigi Bersani ha ricordato che il ministero del Tesoro avrebbe potuto intervenire per cambiare il management di Finmeccanica. “Non è che il Pd non abbia fatto pressing, no è che lo facciamo in piazza “, ha spiegato il segretario del Pd a Omnibus. “Esiste un azionista, è il Tesoro. Qui non è questione di politica o non politica. C’è un azionista, è il Tesoro nella sua neutralità e deve provvedere. Sento che ci sono state pressioni, l’azionista a un certo punto prende delle decisioni”, ha sottolineato. “Ma non intendo far polemiche perchè sono preoccupatissimo per Finmeccanica, la magistratura vada a fondo se c’è da ripulire ripulisca a il governo intervenga”, ha aggiunto.

INTERCETTAZIONI - “Non intendo in nessun modo inibire le intercettazioni. Intendo che ci sia un luogo, una figura, una persona responsabile, di buttar via quello che non serve in nome della privacy”, ha chiarito Pier Luigi Bersani. “Deve esserci un elemento di cautela perchè la dignità di una persona ed elementi basici di riservatezza di una persona non finiscano inutilmente sui giornali. Di gente non coinvolta in inchieste che ha diritto ad andare a testa alta per strada. Se non capiamo questo non siamo un Paese civile”, ha sottolineato. Quanto al giornalista, “tutte le notizie che ha deve poterle usare. è responsabilità di quell’ufficio” non farle uscire.

GIUSTIZIA - “La riforma della giustizia va fatta ma intendo uscire dal circuito polemico che ci ha appassionato in questi anni”, ha detto Pier Luigi Bersani. “C’è un servizio che non funziona per i cittadini, sgombrato spero il campo dall’eterno tema politica-giustizia che ha paralizzato ogni riforma funzionale, si torni al fatto che il cittadino non ha un sistema giustizia funzionante”, ha sottolineato il segretario del Pd, dunque “intendo mettere mano al sistema giustizia. Si è continuato a parlare di massimi sistemi ed è il settore che è stato meno riformato”.

SODDISFATTISSIMO DI RENZI - Pier Luigi Bersani apprezza il contributo di Matteo Renzi alla campagna elettorale. “Sono soddisfattissimo, si sta impegnando molto e ha allargato la nostra capacità espansiva”, ha detto il leader del Pd. “Ma sono sono divertito anche dello stupore”, ha aggiunto. Quanto alla possibilità che Renzi faccia una battaglia congressuale alla fine dell’anno, “dipende da lui. è una grande risorsa, una grande energia”.

CONTI PUBBLICI - Pier Luigi Bersani è tornato a esprimere preoccupazione per i conti pubblici. “Noi non siamo coperti con gli ammortizzatori, non so se sugli esodati siamo coperti nel 2013 e le missioni le abbiamo coperte fino a settembre”, ha ricordato il segretario del Pd a Omnibus.

TASSE E LAVORO - Tutto “il ragionamento sulle tasse deve essere rivolto al lavoro”, ha chiarito Pier Luigi Bersani. Il Pd vuole esentare dal pagamento dell’Imu “fino a 500 euro sui beni strumentali delle imprese”, ha spiegato il segretario, poi bisogna “abbassare le tasse, come l’Irpef di lavoratori, pensionati e redditi medio-bassi, poi far calare l’Irap su lavoro e investimenti”.

LE PROMESSE DI BERLUSCONI - Bersani è quindi tornato a ironizzare sulla promessa di Silvio Berlusconi di creare 4 milioni di posti di lavoro. “è stato anche basso, alle Camere di commercio ci sono registrate 6 milioni di imprese”, ha detto il segretario del Pd a Omnibus. “Se il senso fosse trovare un meccanismo per incentivare la trasformazione dei contratti precari, ragionare su come può essere calibrato uno sgravio premiante per chi assume, questo è sensato - ha spiegato - andare a sparare delle cose così.. la gente non ne può più di sentire 4 milioni”.

"GARA A CHI LA SPARA PIU' GROSSA" - In serata, parlando dal Palazzo dei Congressi della Fiera di Cagliari, Bersani ha rincarato la dose. "In questa campagna elettorale assistiamo a chi la spara più grossa: Berlusconi resta irraggiungibile con i suoi 4 milioni di posti di lavoro, ma anche Grillo con i 1000 euro al mese per tre anni e Maroni con la moneta padana non scherzano", ha detto il segretario del Pd. E non è mancata nemmeno una frecciata all'ex premier. "Quante donne ha in lista l’europeo Monti? L’Europa non è solo il fiscal compact", ha aggiunto sottolineando che il centrosinistra sarà l’unica coalizione "solida", saranno "gli altri che si sfasceranno".

Per Bersani si possono abbassare le tasse, "ma non raccontando favole". "Intanto nel 2013 si può cambiare la progressività dell’Imu e cominciare a lavorare per il 2014 affinché ci possa essere un beneficio per chi investe per dare lavoro - ha proseguito -. Il nostro obiettivo è favorire chi dà lavoro e chi cerca un lavoro e penso che in due, tre anni possa essere messo in moto un serio meccanismo per la ripresa del Paese".