Roma, 25 febbraio 2013 - Boom alle elezioni politiche del M5s, che avrebbe il 26,1% alla Camera e il 24,4% al Senato, rispettivamente con 111 deputati e 63 senatori. Il movimento di Beppe Grillo si afferma come terza forza del paese e primo partito in molte regioni come Molise (in Senato e alla Camera), Liguria (Senato), Sicilia (Camera), Sardegna (Camera).

GRILLO - "Ragazzi è stata eccezionale questa cosa. E' fantastica questa avventura qua, voglio ringraziare i ragazzi straordinari che ci hanno aiutato nel tour. Questa è la diversità tra noi e the others, loro sono pagati, da noi tutto è volontariato", ha detto un Beppe Grillo esausto in diretta streaming a ‘La cosa’, la web radio del movimento.

"Questo risultato - ha aggiunto il leader del M5s - è la prova generale: questa è una guerra generazionale. Bisogna dare il diritto di voto a 16 anni e permettere l'ingresso in Parlamento e in Senato a 18 come nei paesi normali. Insomma bisogna fare due calcoli perché ci sono milioni di italiani che hanno galleggiato sulla crisi e non hanno voluto osare spostando le previsioni perché sotto sotto gli sta bene così", ma "riconsegnare a Berlusconi il paese per sei mesi, un anno è un crimine contro la galassia".

"Intanto entriamo in Parlamento e ci perfezioniamo - ha proseguito -. E non pensino di fare inciucetti, inciucini. Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro. Abbiamo iniziato a cambiare le parole". All'intervistatore che gli chiedeva se Pd e Pdl faranno "un governissimo", ha risposto: "Contro di noi non ce la possono fare, si mettano il cuore in pace. Potranno andare avanti 6 o 8 mesi a fare un disastro ma noi li controlleremo".

Poi ha continuato ad attaccare sinistra e destra. "Sono dei falliti. La sinistra, Bersani Berlusconi... Sono lì da 25 anni e hanno portato questo paese alla catastrofe - ha detto -. Aspettateci in Parlamento, sarà un grande piacere vederci lì. Dicono ‘dove vi siederete?’. Spero dietro ognuno di voi, per controllarvi". "Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale. Siamo il primo partito in assoluto e questo in solo tre anni e qualche mese", ha concluso il comico genovese, che appena chiuse le urne aveva commentato su Twitter "l'onestà è di moda".

"NO AD ALLEANZE" - C’è grande soddisfazione nel comitato del Movimento 5 stelle a Roma per i risultati elettorali che premiano il movimento guidato da Beppe Grillo. Un vero boom che entusiasma i candidati grillini, presenti nella sede dell’hotel Saint John della Capitale. A questo punto, in un quadro di ingovernabilità annunciata, il Movimento 5 stelle potrebbe diventare l’ago della bilancia. Ma secondo quanto si apprende, la linea del Movimento non cambia e si ribadisce il no alle alleanze. Il modello, viene spiegato, è quello della Sicilia: no alleanze a priori, sì a possibili convergenze su singole proposte e idee. Anche se viene fatto notare che il dialogo sarebbe più facile con il centrosinistra, mentre risulterebbe "complicato" con Berlusconi e la sua coalizione.

DARIO FO - "Questa è una straordinaria vittoria dei giovani. Pulizia e giovinezza stanno vincendo!". Sono state invece le prime parole di Dario Fo in diretta sul blog di Beppe Grillo a commento dei dati sul M5s. "Il disastro - dice ancora Fo - e vedere cosa succede d’altra parte della barricata con Berlusconi che torna grazie a imbecillità...".

"Il M5S ha imparato ad ascoltare qualcosa pure dai vecchi - ha aggiunto il premio Nobel -. Abbiamo bisogno di cambiare tutto. Ora si rischia una legislatura breve, ma intanto bisogna reinventare il modo di stare nelle istituzioni. Io ho l’esempio di mia moglie Franca Rame che ha lasciato il Senato molto delusa".

PRIMA DONNA SARDA IN SENATO - Beppe Grillo fa segnare anche un altro record: è riuscito a mandare per la prima volta una donna sarda al Senato. L’onore spetta ad Manuela Serra, insegnante di sostegno a Pula, super festeggiata nel quartier generale del Movimento dove i militanti esultano per il risultato elettorale. Nel 2008 un’altra donna fu eletta in Sardegna, Luciana Sbarbati, accolta nella lista del Pd: non era isolana, ma romana.

NUTI - "Siamo pronti a raccogliere un risultato importante anche in queste politiche dopo l’esito felice delle regionali in Sicilia. Di certo ci comporteremo allo stesso modo riguardo i costi della politica: rifiuteremo i rimborsi elettorali e i nostri stipendi oscilleranno attorno ai 5.000 euro lordi, cioè 2.500-3.000 euro netti", ha dichiarato l’esponente del Movimento cinque stelle e deputato nazionale in pectore Riccaro Nuti, già candidato sindaco di Palermo e consigliere più eletto in città.

FICO - "Il cambiamento è cominciato, ma è un percorso ancora lungo. C'è ancora una parte del Paese che crede alle proposte senza senso di Berlusconi ed è attaccata alla sue tv e ai suoi comunicatori", ha detto invece Roberto Fico, capolista del Movimento cinque stelle in Campania 1, sul risultato del Pdl. "Mi dispiace per Ingroia che rispetto come ex magistrato, ma sono contento per il crollo del movimento. Noi siamo il primo movimento politico del Paese - ha aggiunto Fico - senza aver preso un euro di rimborsi elettorali e senza avere sedi di partito. Abbiamo basato tutto sulle nostre idee. E’ cominciato un percorso, sta avvenendo un cambiamento epocale".