Roma, 1 marzo 2013 - Mentre Beppe Grillo parla di mercato delle vacche, il Pd smentisce qualsiasi trattativa nascosta in atto e Renzi dice 'no' al compro-baratto dei seggi grillini, sulla scena irrompe il Cavaliere, che, reduce da una mattinata in aula per il processo Mediaset, 'mette in guardia' dai microfoni di Sky Tg24.

“L’Italia rischia molto - è l'altolà di Berlusconi - , perché tutti guardano a noi con molta preoccupazione. Se non daremo segni di essere capaci di governarci e di attuare le riforme necessarie, io credo che avremo delle situazioni molto difficili con cui scontrarci”. 

“Nuove elezioni il più presto possibile”, insiste il Cavaliere. “Io penso che cambiando prima la legge elettorale, naturalmente, e acquisendo la consapevolezza dei cittadini su quale è veramente la situazione dell’Italia, si potrebbe finalmente sperare di avere un popolo italiano che impari a votare”.

Nel frattempo il presidente Napolitano risponde ai giornalisti tedeschi: "Io non ho potere di scioglimento delle Camere e dubito che un nuovo presidente pensi soltanto a sciogliere le Camere. Bisogna vedere come dare un governo all’Italia... Poi nel merito non entro".

GRILLO - "In questi giorni è in atto il mercato delle vacche -  scrive invece Beppe Grillo sul suo blog -. Al M5S arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri. Il Pdmenoelle ha già identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni. E’ il solito modo puttanesco di fare politica".

"Per attuarlo però - osserva il leader del Movimento 5 Stelle - ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita. Bersani (che ha spiegato il suo piano per governare) è fuori dalla storia e non se ne rende conto". E ancora: "Se il pdmenoelle vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non starà certo a guardare".

Grillo non lascia molto spazio alla trattativa e ribadisce che, come prevede il codice di comportamento firmato da tutti i candidati del Movimento, "M5S voterà in aula ogni legge che risponda al suo programma, non farà alleanze" perché, prevede il non-statuto, "i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi".

Il leader di M5S insomma chiude la porta ai "soliti giochini di palazzo" sostenendo che "i giochini sono finiti". Non sembra essere disponibile a votare la fiducia al Pd che possa 'legarlo' mani e piedi. Perché tutti i partiti, come ha ripetuto ossessivamente nel corso della campagna elettorale, "devono andare a casa". Chiosa sul blog: "Se il pdmenoelle vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non starà certo a guardare".

Beppe Grillo boccia anche l’ipotesi di Matteo Renzi premier. Nel post, il leader del Movimento 5 Stelle scrive: "Renzi, che come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile, ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie?".

IL PD SMENTISCE - Il Partito democratico smentisce che vi siano trattative nascoste con parlamentari grillini per trovare anche in Senato una maggioranza pronta a sostenere un governo Bersani. “Nessuna trattativa né calcoli sottobanco come scrive il Corriere”, si spiega su un tweet dell’account ufficiale del Pd. “Il Pd gioca a viso aperto. Lo spiega bene Bersani” nell’intervista di oggi a Repubblica, si legge ancora.

RENZI - E Matteo Renzi sulla sua enews di oggi scrive: "La priorità è rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro baratto e vendo dei seggi grillini. Ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle, oggi: chiaro?’’, aggiunge.
 

“A forza di stare zitto, però, mi attribuiscono di tutto. Intrighi, progetti, desideri. In attesa che qualcuno scriva della mia candidatura al prossimo conclave, allora, torno alle Enews, per dire ciò che penso davvero”, continua. “Niente giri di parole: il centrosinistra le ha perse. La vittoria numerica alla Camera non è sufficiente e lo sappiamo. E non si dica: “Ah, gli italiani si sono fatti abbindolare, non ci hanno capito, come ha detto qualche solone dei nostri in tv nelle ore della debacle. Gli italiani capiscono benissimo i politici: casomai non sempre accade il contrario”.

“Io - conclude - quello che avevo da dire l’ho detto alle primarie. Non ce l’ho fatta, mi sono preso la mia responsabilità. Ho praticato la lealtà in tutta la campagna elettorale: non perché mi convenisse, ma perché è giusto rispettare i risultati, sempre. Perché credo che lo stile abbia un ruolo persino in politica. Oggi non dirò: “Ma io ve l’avevo detto. Quelli che sono stati zitti durante le primarie e che poi ci spiegano che loro avevano capito tutto sono insopportabili: passi saltare sul carro del vincitore, ma adesso affollare quello del perdente mi suona ridicolo”.

CASALEGGIO - “Ciò che sta accadendo in Italia è solo l’inizio di un cambiamento molto più radicale. E’ un cambiamento che toccherà tutte le democrazie”. Ne è convinto Gianroberto Casaleggio, ‘guru’ del Movimento 5 stelle, che parlando con il ‘Guardian’ sulle prospettive future di M5S dice: “Dipende da quanto saremo coerenti. Ma sicuramente cresceremo”. Un giorno M5S governera’ l’Italia? “Lo spero”, risponde.


“I membri del Movimento 5 stelle - aggiunge - non sono soltanto quelli che parlano (sul web), ce ne sono altri. Il fatto che pochi commentano sul blog, non significa che le persone in M5S non condividano la linea del Movimento”. Poi fa riferimento al codice di comportamento che prevede che i deputati e i senatori “non devono unirsi ad altri partiti o coalizioni, tranne che per voti su singoli punti. Ma loro - ricorda - lo sapevano fin dall’inizio”.

Su governi tecnici (ieri si è parlato dell’ipotesi di una proroga del governo Monti per avere un ‘governo parlamentare’ che faccia alcune leggi urgenti, ndr), Casaleggio sottolinea che “il governo Monti ha avuto una maggioranza che gli ha permesso di far passare molte leggi e molti decreti legge”. Il braccio destro di Grillo riferisce anche: “Prodi mi ha riconosciuto e mi ha salutato”. Altri politici l’hanno chiamata? “No, nessuno ha chiamato”.