Roma, 7 marzo 2013 - Il giorno dopo la direzione nazionale del Pd (GUARDA TUTTI I VIDEO), con Matteo Renzi che va, ma non parla e gli 8 punti proposti da Bersani approvati senza considerare possibili 'piani b', la politica continua a interrogarsi sulle ipotesi di futuro governo. Da parte sua Napolitano promette che farà del suo meglio anche se lamenta la 'nebbia' politica contingente.

BERSANI INSISTE - Il Pd ha il "dovere" di fare una proposta per la governabilità, non si tratta di una "pretesa", ma di una conseguenza della "maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato" che il partito ha ottenuto. Lo ha detto il leader Pd Pier Luigi Bersani, durante una conferenza stampa. "Tocca a noi fare la proposta, non è una pretesa, tantomeno una mia pretesa. La nostra proposta è un dovere: dobbiamo dire attraverso quale via siamo pronti ad assumerci una responsabilità, che per noi è cambiamento. La legislatura si apra su un programma essenziale di cambiamento". Il segretario democratico ha spiegato: "Il Pd ha quasi il doppio del parlamentari della destra e quasi il triplo del M5S. La nostra è una maggioranza assoluta alla Camera e relativa in voti e in seggi al Senato. In altri sistemi questo avrebbe garantito governabilità, nel nostro balordo sistema elettorale no, e adesso si capisce chi non ha voluto cambiare la legge".

"Deciderà il presidente della Repubblica se e che tipo di mandato affidare", Pier Luigi Bersani ha risposto così, in conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se si aspetti un mandato pieno o esplorativo. "Abbiamo sentito l’esigenza di dire qual è la nostra attitudine, se chiamati dire cosa proponiamo. Questa è la nostra proposta, il piano A, non tocca a noi elaborare altri piani. Ci affidiamo alle valutazioni del presidente della Repubblica, sono assolutamente rispettoso di queste prerogative. Tutto il resto lo si vedrà nei rapporti con il presidente della Repubblica".

L'INCONTRO CON MONTI - "Il presidente del Consiglio Mario Monti e l’onorevole Pier Luigi Bersani hanno esaminato il modo per l’Italia di orientare le politiche dell’Unione europea in favore di una maggiore attenzione alla crescita, all’occupazione e alla dimensione sociale della crisi, tenendo conto delle specificità nazionali. Hanno inoltre discusso delle priorita’ che dovranno essere al centro del Programma Nazionale di Riforme, che dovrà essere presentato dall’Italia entro il mese di aprile". Così in una nota diffusa da Palazzo Chigi al termine dell’incontro tra Monti e Bersani, incentrato sul vertice Ue della prossima settimana, che "sarà’ dedicato alle priorità della politica economica europea (come è’ tradizione per il Consiglio europeo che si tiene in primavera), con una sezione dedicata a ‘competitività, crescita e occupazione" e una all’Unione Economica e Monetaria. Si tratta quindi di un’occasione per ribadire la posizione italiana volta a rafforzare la capacita’ delle istituzioni europee di governare l’economia, coordinando in via preventiva e con maggior efficacia le politiche economiche nazionali e promuovendo a livello europeo la crescita e la creazione di nuova occupazione.

BERSANI PRONTO AL PASSO INDIETRO? - Intervenendo a 'Otto e mezzo', in serata, Bersani è tornato a rivolgersi a Beppe Grillo. "Dimmi, cosa vuoi fare? Cosa vuoi? Dimmi qualcosa di serio, che si possa capire, per questo nostro paese", ha detto il segretario del Pd, che poi ha assicurato di non avere "questioni personali" da difendere. Quando gli è stato chiesto se sarebbe disponibile a rinunciare all’incarico di presidente del Consiglio, ha risposto: "Non le sembra che io la generosità ce la stia già mettendo già da adesso? E’ una strada strettissima, faccio quel devo fare. Ho una proposta che voglio rivolgere al Paese. Dopodiché non ci sono questioni personali qui".

FASSINA: MAI COL PDL - "Non siamo disponibili ad alcun accordo con il Pdl. Se non ci sono le condizioni per fare un governo di cambiamento con il M5S si deve tornare alle elezioni", ribadisce Stefano Fassina a ‘24 Mattino’. "Nel pacchetto degli 8 punti - ha aggiunto Fassina - ci sono proposte che il Pdl ha sempre rigettato come la legge sul conflitto di interessi e misure serie anti corruzione. Berlusconi è indagato per compravendita di parlamentari, reato gravissimo. Il Pdl con Berlusconi non ha la credibilità innanzitutto morale per essere interlocutore in una fase di cambiamento".

Fassina guarda invece al movimento di Grillo: "Il programma di Bersani è rivolto al Parlamento. Ci sono risposte a domande che il M5S ha intercettato, si confrontino e si assumano le loro responsabilità. Altrimenti i cittadini valuteranno chi vuole risolvere i problemi e chi vuole solo cavalcare solo la protesta".

Poi Fassina contesta l`analisi di Matteo Renzi secondo cui ha perso le primarie ma forse avrebbe ‘vinto alle urne`. "Non credo sia un`analisi fondata - ha detto -. Renzi ha perso le primarie con un programma che era sostanzialmente l`agenda Monti. L`agenda Renzi è stata travolta dal risultato elettorale. E` una leggenda metropolitana che con lui andremmo meglio. Forse potremmo intercettare qualche sparuto elettore più attento ai costi della politica, ma sul piano economico e sociale la proposta di Renzi si è dimostrata nettamente minoritaria. A me piacerebbe parlare di analisi, non di persone. Questa scorciatoia per cui entra in campo un altro ‘Unto del Signore’ - ha aggiunto - la trovo povera di prospettive e risultati immediati. Lui è l`Unto del Signore nella propaganda con cui viene raccontato ma se pensiamo che mettiamo uno giovane bello e brillante e risolviamo i problemi siamo fuori strada".

RENZI: PD DEVE CAMBIARE  - Quelle su un possibile governo del Presidente "sono valutazioni che competono esclusivamente alla sensibilità e alla competenza del Capo dello Stato. Mi limito a dire che questa legislatura ha tutte le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo", afferma al Messaggero, il sindaco di Firenze Matteo Renzi che spiega di non aver parlato ieri alla direzione del partito solo perchè "quello che avevo da dire l’ho detto già" ne "non sono abituato a partecipare alle liturgie del partito".

"Oggi io e tutti gli altri facciamo la nostra parte perchè vada bene il tentativo" di Bersani di coinvolgere il Movimento cinque stelle nel ‘governo di cambiamento’, ribadisce Renzi, ma "se le cose non andassero in porto è chiaro che si aprirebbe uno scenario diverso". "Oggi - spiega - sarebbe assurdo prefigurare scenari alternativi quando stiamo ancora lavorando al piano A" e l’esclusione di un accordo con Berlusconi "è una posizione su cui oggi è attestato tutto il partito".

Ma "la sconfitta ci costringe ad aprire una riflessione sulla forma partito" perchè "il modello di partito solido, vecchia maniera, è stato profondamente messo in discussione", adesso serve un modello diverso, "un partito che fa a meno del finanziamento pubblico", "sarebbe tra l’altro un segnale molto importante per dimostrare che ci si avvicina a ciò che ci chiede la gente". "Il risultato elettorale - conclude - ha dimostrato che con alcuni dei miei temi, a cominciare dalla volontà di parlare agli elettori delusi del centrodestra, io ho perso le primarie ma forse avremmo vinto le elezioni".

UDC: GOVERNO TECNICO - "Siccome nessuno ha vinto davvero queste elezioni noi diciamo che l’unica possibilità che esiste è quella di formare un governo tecnico che approvi poche riforme, a partire da quella delle legge elettorale, e ci riporti rapidamente al voto", ha detto il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.

GASPARRI: BERSANI NON HA I NUMERI -  "Il problema è che Bersani non ha i numeri per costituire un governo, ma ieri il Pd non ha voluto prenderne atto. Tuttavia nei corridoi della riunione già si parlava delle future primarie tra Barca e Renzi. Se qualcuno si illude di poter dividere il centrodestra dal suo leader Berlusconi si sbaglia. Berlusconi c`è e il berlusconicidio elettorale è fallito. Bersani dovrebbe fare un bagno di umiltà", commenta il capogruppo uscente del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri.

Sull`ipotesi di governo Pd-M5S, ai microfoni di Tgcom24, Gasparri aggiunge: "Affidiamoci alla saggezza del Quirinale perché il tentativo di Bersani con i grillini non ha spazio e già dobbiamo pensare a come uscirne".

GELMINI: PROPOSTA VELLEITARIA - La proposta di Bersani? "Velleitaria e debole", la boccia Mariastella Gelmini ospite a Omnibus su La7. "E’ una posizione irrispettosa dell’esito elettorale ma anche delle sorti del paese, perché rischia di far correre all’Italia gravi pericoli e di mandarla a sbattere" ha aggiunto Gelmini.