Milano, 11 marzo 2013 - Mentre Silvio Berlusconi rimane in ospedale, da Napoli i giudici chiedono il rito immediato, sempre nei confronti dell'ex premier, per il caso della compravendita dei senatori. Intanto la visita fiscale all’ospedale San Raffaele a Silvio Berlusconi da parte dei medici nominati dal tribunale di Milano ha accertato uno "scompenso plessorio" e quindi un impedimento assoluto a essere presente in aula. Per questa ragione il processo Ruby è stato è stato rinviato dai giudici a dopodomani mercoledì.

PDL IN MARCIA SU PALAZZO DI GIUSTIZIA -  I parlamentari del Pdl che si sono riuniti stamani a Milano nella sede dell’Unione del commercio si sono spostati intorno alle 14 a palazzo di giustizia dove era prevista una manifestazione, poi cancellata, per evidenziare la propria solidarietà nei confronti di Silvio Berlusconi.

Una volta lasciata la sede dell’Unione del commercio in corso Venezia i senatori e i deputati del Pdl hanno deciso, in gran parte, di raggiungere il palazzo di giustizia in corso di Porta Vittoria a piedi sfilando silenziosamente e a piccoli gruppi per le vie del centro. Tra questi gli ex ministri Paolo Romani e Renato Brunetta, gli ex sottosegretari Carlo Giovanardi e Daniela Santanchè e l’ex coordinatore Denis Verdini. Davanti all’ingresso principale del Tribunale è atteso, tra gli altri, il segretario Angelino Alfano.

Il presidio dei parlamentari del Pdl sulla scalinata del palazzo di giustizia è iniziato col canto dell’Inno di Mameli. Nel gruppo degli esponenti del Pdl che hanno fatto partire il coro ci sono gli ex ministri Paolo Romani, Raffaele Fitto, Stefania Prestigiacomo, Maria Stella Gelmini, l’ex sottosegretario Daniela Santanchè e l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla. In massa gli eletti del Pdl sono poi entrati a palazzo di giustizia.

"INTERVENGA NAPOLITANO" - Alfano, davanti al Palazzo di Giustizia dice: "Abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo che è il presidente della repubblica, anche presidente del Csm, e a lui affideremo la nostra preoccupazione per l’emergenza democratica". E ancora: "Abbiamo grande rispetto per il presidente della Repubblica Napolitano - ha spiegato - e siamo dispiaciuti perché non volevamo esser qui, poi la situazione si è aggravata viste le notizie di stamani". Alfano infatti ha fatto riferimento a tre fatti "scandalosi", ossia il mancato riconoscimento del legittimo impedimento per Ghedini e Longo impegnati nella riunione dei gruppi parlamentari, la visita fiscale per Berlusconi e la richiesta di giudizio immediato da parte della procura di Napoli per l’ex premier. "A Napolitano affideremo la nostra preoccupazione per l’emergenza democratica - ha ribadito Alfano".

CASO DE GREGORIO: CHIESTO IL GIUDIZIO IMMEDIATO - La Procura di Napoli ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. Analoga richiesta è stata formulata per il sen. Sergio De Gregorio e l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola. Il reato ipotizzato è di corruzione. Nei confronti di De Gregorio resta ancora aperta l’indagine relativa a presunti rapporti con la camorra. Gli atti sono stati trasmessi poco fa all’ufficio del giudice per le indagini preliminari che dovrà procedere all’assegnazione del fascicolo. L’inchiesta è coordinata dai procuratori aggiunti Federico Cafiero de Raho e Francesco Greco e svolta dai pm Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock, i sostituti della Dda, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio e il sostituto della Dna, Francesco Curcio.

A ROMA, DE GREGORIO: HO PRESO 2 MILIONI IN NERO. PRODI CADEVA COMUNQUE- “Sono stato ascoltato su fatti che ho già riferito agli inquirenti di Napoli. Su Antonio Razzi e Domenico Scilipoti non ne so nulla, si tratta di altri fatti avvenuti in tempi diversi”. Così Sergio De Gregorio al termine dell’interrogatorio presso la procura di Roma. L’interrogatorio del parlamentare da parte del procuratore aggiunto Francesco Caporale e del sostituto Alberto Pioletti è durato circa un’ora e mezza. “La mia è una operazione verità - ha dichiarato De Gregorio - ho fatto una scelta processuale di parlare delle cose che sapevo e delle quali ho già detto”. In merito all’esposto presentato recentemente da Antonio Di Pietro sulla vicenda di Giuseppe Caforio, il quale aveva raccontato di essere stato invitato a sfiduciare il governo di Romano Prodi dietro il corrispettivo di cinque milioni di euro, De Gregorio ha riferito che “Di Pietro avrebbe fatto bene a conservare la cassetta con la registrazione”. “Di Pietro si perde la cassetta in corso d’opera - ha detto De Gregorio - si vede che non era importante, magari qualcuno si inventerà che l’hanno rubata i servizi segreti americani, ma di fatto se l’è persa”.

“Ho preso due milioni di euro in nero, l’ho già detto ai magistrati di Napoli. Ho commesso un reato”. Così Sergio De Gregorio in merito all’inchiesta che lo vede indagato nel capoluogo partenopeo. “Sul perché me li abbiano dati in nero me lo sono chiesto anch’io - ha aggiunto De Gregorio - se me li avessero dati in maniera trasparente li avrei dichiarati come ho dichiarato un milione di euro alla Camera e sarei stato nella legge. Ho accettato un pagamento in nero, ho sbagliato e l’ho confessato al magistrato”.

“Il governo Prodi sarebbe caduto comunque. Magari lo abbiamo aiutato ad andare a casa”.

 

ALFANO: SI TENTA L'ELIMINAZIONE DI BERLUSCONI PER VIA GIUDIZIARIA - Si tenta l’eliminazione per via giudiziaria del leader Silvio Berlusconi. Lo ha affermato il segretario Pdl Angelino Alfano, secondo quanto viene riferito, parlando alla riunione di tutti i neo parlamentari del Pdl a Milano. Sono basito e scandalizzato, ha aggiunto Alfano, quanto al merito dei processi nei confronti dell’ex premier. Il segretario del Pdl ha ripercorso per punti i vari capi di imputazione nei confronti di Silvio Berlusconi, chiarendo, secondo quanto riferito, innanzitutto che il governo Prodi non è caduto per De Gregorio, ma a seguito dell’arresto della moglie di Mastella; questione abnorme quella che ha portato poi a una condanna a quattro anni a seguito di una motivazione paradossale - ha spiegato Alfano riferendosi alla condanna di primo grado nel processo Mediaset - colui che paga centinaia di milioni di euro in tasse, avrebbe evaso per tre milioni di euro che, nel mondo berlusconiano, rappresentano ben poca cosa.

Questione paradossale inoltre quella che ha portato a una condanna a un anno senza condizionale per concorso in violazione del segreto istruttorio - ha aggiunto Alfano questa volta riferendosi al processo Unipol - proprio a Berlusconi che è stato ed è la più grande vittima di fughe di notizie e di rivelazioni di fatti personali. Tutto questo fino ad arrivare al processo di oggi - ovvero il processo Ruby - in cui ci sarebbe una concussione senza concusso e una induzione alla prostituzione senza prostituzione. Ormai si è superato non solo il buon senso o le regole democratiche, ma si sono oltrepassati i confini della tollerabilità, avrebbe concluso il segretario del Pdl.

GRILLINI ALL'ATTACCO - "È una domanda retorica: sì, ovviamente". Così Vito Crimi, capogruppo designato del Movimento 5 stelle al Senato, rispondendo ai cronisti che a palazzo Madama gli chiedono se il Movimento 5 stelle voterebbe un’eventuale richiesta di arresto per Silvio Berlusconi. "E voteremo anche per l’ineleggibilità di Berlusconi in quanto concessionario di servizio pubblico - aggiunge Crimi - se saremo in Giunta per le elezioni. E ci aspettiamo che anche altri votino per l’ineleggibilità, poi sia Berlusconi a fare ricorso".