Roma, 19 marzo 2013 - I presidenti di Camera e Senato si tagliano lo stipendio del 30%. La decisione è stata annunciata alla prima riunione delle Conferenze dei presidenti dei gruppi eletti solo da qualche ora e che da subito indica la priorità assoluta di ridurre i costi della politica, con l'obiettivo di un risparmio graduale fino al 50% delle attuali spese.

I presidenti di Senato e Camera vogliono anche che le Camere lavorino 5 giorni su 7 per un totale di 96 ore a settimana e proporranno ai rispettivi Uffici di Presidenza il taglio del 30% degli stipendi dei parlamenti e dei dipendenti di Montecitorio e Palazzo Madama, così come hanno già deciso sul loro.

‘’Le ore di lavoro devono passare da 48 a 96, lavorando dal lunedì al venerdì, e si potrebbe fare anche di più’’. L’innalzamento dell’orario di lavoro per senatori e deputati è una delle iniziative annunciate questa sera dai neopresidenti questa sera a Ballarò. ‘’Proponiamo anche tutta una serie di tagli all’Ufficio di presidenza quando sarà costituito, e pensiamo che la cosa sarà valutata favorevolmente’’, ha aggiunto Grasso.  

‘’Vorremmo proporre la giustificazione delle spese perché abbiamo scoperto che molte spese sono rimborsate in maniera forfettaria: in questo modo ci sarebbe un risparmio pari al 30-50%’’, ha continuato. 

“Almeno 5 anni, per noi va bene”. Così il presidente Grasso ha risposto a chi gli ha chiesto quanto durerà la legislatura. Laura Boldrini, collegata anche lei, ha aggiunto: “Non possiamo tornare alle elezioni” e sulle consultazioni che prendono il via domani aggiungo: “Ascolterò e riferirò quanto sentito nella capigruppo” di questo pomeriggio. Sul suo schierarsi o no, la Boldrini ha risposto: “Non sono una persona schierata, mi sono battuta per i diritti umani”. Sulla posizione dei grillini, Grasso ha spiegato come finora ci sia stata collaborazione dal capogruppo M5s al Senato, nel senso che tante cose che ho proposto, i tagli e far partire il lavoro del Senato indipendentemente dal funzionamento di un governo, sono state apprezzate''.

“Sono seri, e con una gran voglia di fare, non sono strani” è invece la descrizione dei grillini fornita dalla Boldrini. E proprio in risposta a Grillo l’ultima battuta: “Non siamo foglie di fico, ma querce” ha spiegato Grasso citando il post di ieri del comico.