Roma, 28 marzo 2013 - Le consultazioni di Pier Lugi Bersani non sono state "risolutive" e adesso sarà il capo dello Stato a continuare a sondare le forze politiche. Lo ha detto il segretario generale del Quirinale Donato Marra, al termine del colloquio tra Giorgio Napolitano e Pier Luigi Bersani. Da domattina il presidente della Repubblica darà avvio a un nuovo giro di consultazioni "mirate" nel tentativo di sbrogliare la matassa per la formazione del nuovo Governo. Lo fa sapere il Quirinale rendendo anche noto che i primi a salire al Colle saranno gli esponenti del Pdl. Nel pomeriggio Napolitano riceverà Movimento 5 Stelle, Scelta Civica e Pd.

BERSANI - "Ora il presidente Napolitano con condurrà gli accertamenti opportuni", ha riferito Pierluigi Bersani al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando di aver riferito al capo dello Stato le sue consultazioni e "di alcune condizioni inaccettabili che ho rifiutato” poste da alcuni gruppi. E delle "preclusioni" mostrate da altri.

MA IL PD NON MOLLA - Il tentativo di Pier Luigi Bersani di formare un governo non è concluso, secondo quanto precisano fonti del Pd. Il presidente incaricato, viene spiegato, ha esposto al capo dello Stato gli ostacoli che gli hanno impedito fin qui di poter siglare un’intesa per far partire il Governo e Giorgio Napolitano avrebbe deciso di verificare personalmente la situazione con le forze politiche.

IL PDL: PERSO TEMPO PREZIOSO - "L'ostinazione dell`onorevole Bersani di dar vita ad un governo di minoranza senza il sostegno del Popolo della libertà ha fatto perdere tempo prezioso al Paese e alla soluzione dei suoi problemi. Confidiamo nella saggezza e nell`autorevolezza del presidente della Repubblica perchè si possa dare al Paese un governo stabile, duraturo, di pacificazione e di responsabilità". Lo ha dichiarato al Tg1 il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani. Alfano parla via Twitter: "Domani incontreremo fiduciosi il presidente Napolitano. La nostra linea è stata costruttiva e chiara e non cambierà. Bersani non è uscito dal vicolo cieco. Dobbiamo evitare che in quel vicolo finisca l’Italia". E domani ad andare al Colle sarà Silvio Berlusconi. E insieme al Pdl salirà al Quirinale - come è sempre stato in questa fase - anche la Lega.

BREAKING NEWS MONDIALI - La notizia dell'esito "non risolutivo" delle consultazioni del premier incaricato irrompe sulla stampa mondiale comparendo come 'breaking news' su alcuni dei principali siti d’informazione. Dallo statunitense Wall Street Journal ai tedeschi Handesblatt e Die Welt fino ai francesi Le Figaro e Le Monde e allo spagnolo El Pais tutti i siti online mettono la notizia in prima pagina.

MOVIMENTO 5 STELLE - Secondo una fonte del Movimento 5 stelle Beppe Grillo "non è atteso a Roma" domani per il nuovo giro di consultazioni al Quirinale. Ma se dovessero intervenire dei cambiamenti, aggiunge la stessa fonte, "saranno comunicati" ai giornalisti. Nella precedente tornata di incontri con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la delegazione 5 stelle era formata, come il fondatore del movimento aveva annunciato da tempo, dallo stesso Grillo e dai capigruppo parlamentari Roberta Lombardi e Vito Crimi.

L'ULTIMO GIRO DI CONSULTAZIONI / IL PD - Tutte le forze politiche "devono dare il loro contributo positivo" per dare un governo “necessario al Paese” ma certo “non è tale porre condizioni inaccettabili e irricevibili, la cui impraticabilità dimostra la strumentalità con cui vengono poste”, ha detto il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda al termine dell’incontro, insieme al capogruppo alla Camera Roberto Speranza, con il premier incaricato. Zanda si è riferito alla proposta del Pdl di appoggiare un eventuale governo Bersani in 'cambio' del sostegno all’elezione di un capo dello Stato moderato e di centrodestra. Zanda ha ribadito che "solo un governo politico può avere la forza per affrontare la crisi e risolverla" e "va dato molto rilievo a una convenzione per le riforme che affronti il cambiamento insieme alle misure economiche e sociali". '’Questo Paese ha bisogno di un governo a tutti i costi per ripartire’’, conferma il presidente del Senato Pietro Grasso. ‘’I cittadini - ha aggiunto - non comprenderebbero, sembra quasi che diamo la colpa a loro perché non sono riusciti a votare in modo da farci governare’’.

SEL - Il leader Pd ha incontrato questa mattina i rappresentanti di Sel. “Escludiamo un appoggio ad un governo che veda il Pdl nella maggioranza politica. Vedo difficile una strada di cambiamento che coinvolga di nuovo Berlusconi. Lo dico soprattutto a chi ha votato Grillo: se non si fa il cambiamento adesso si riporta Berlusconi al centro della scena politica”. Così Gennaro Migliore, capogruppo Sel alla Camera, al termine del colloquio. “Con rispetto per il Quirinale riteniamo sia possibile andare ancora a verificare il consenso nelle aule rispetto alla proposta” di Bersani, ha aggiunto Migliore.

LA DELUSIONE DI SCELTA CIVICA - Oggi è intervenuto anche il consiglio direttivo di Scelta Civica, che aveva incontrato Bersani nei precedenti giorni di consultazioni. "A quarantott’ore dall’incontro con Pier Luigi Bersani - afferma - poco si è visto delle proposte che avevamo sollecitato nel confronto con il presidente del Consiglio incaricato”. Scelta Civica “guarda in ogni caso con fiducia alle conclusioni che il presidente della Repubblica tirerà al termine della giornata”. "Quali saranno i contenuti riformatori su cui si intende incentrare l’azione del governo del ‘cambiamento’?”, chiede il movimento che fa riferimento a Mario Monti. E poi ancora: “Quali possono essere i termini di un coinvolgimento della coalizione di centrodestra più consistente e che dia la misura di un’azione comune che i partiti, sulla base di un risultato elettorale oggettivamente confuso, sono disposti a fare per l’Italia?”. “Rispondere a questi interrogativi - sottolinea il consiglio direttivo - è imperativo per poter dare un governo al Paese”.

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