Roma, 30 marzo 2013 - Ancora un giorno di consultazioni per il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ma questa volta 'lampo'. Dopo gli incontri “non risolutivi” (VIDEO) del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani (VIDEO - Le parole di Bersani), il presidente della Repubblica ha deciso di “condurre direttamente suoi accertamenti” e lo ha fatto incontrando i gruppi parlamentari. Alla fine dei colloqui, Napolitano ha deciso di prendersi un momento di riflessione. Nella giornata di oggi (30 marzo, ndr) dovrebbe comunicare la sua decisione. Nelle ultime ore di venerdì 29 marzo è trapelata una clamorosa indiscrezione: Giorgio Napolitano potrebbe anche decidere di rassegnare le dimissioni.

LA GIORNATA

Napolitano vede per prima la delegazione di Pdl e Lega. Presenti il presidente Silvio Berlusconi, accompagnato dal segretario Angelino Alfano, e il segretario federale del Carroccio, Roberto Maroni, che prima di recarsi al Colle aveva scritto su Twitter: ‘’Verso il Quirinale per nuove (inutili?) consultazioni".

PDL E LEGA - “Noi siamo ancora disponibili a un governo di coalizione” (VIDEO), dice Silvio Berlusconi dopo il colloquio con Napolitano, durato quasi un’ora e mezza. “La nostra posizione è la posizione di sempre da quando si è conosciuto il risultato delle elezioni. Eravamo e siamo ancora disponibili a dare vita a un governo di coalizione cui partecipi il Pdl, il Pd, La Lega e Scelta Civica”. Un'ipotesi, quella di Berlusconi, molto difficile da realizzare secondo il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, perché la politica del Pdl è distante anni luce da quelle del Partito democratico”.

In caso di accordo per un governissimo al Pdl “va bene - aggiunge Berlusconi - la candidatura di Bersani come ci vanno bene anche altre candidature del Pd”. Ma l'importante è che sia “un governo politico. Basta con i tecnici”

Concetto ribadito da Maroni (VIDEO), che prende la parola dopo il Cavaliere per aggiungere: “Confermo che questa” che ha illustrato Silvio Berlusconi, “è la posizione della Lega: siamo disponibili a un governo di coalizione, un governo politico che dia risposte e non un governo tecnico”. “Siamo stati contro il governo Monti, figuratevi se arriva un altro governo di questo tipo: meglio le elezioni”, dice ancora al Quirinale.

IL 'COLPO DI SCENA' - Terminato l'incontro con la delegazione di Pdl e Lega, arriva il 'presunto' colpo di scena dal M5S: Napolitano sente Grillo al telefono e spunta l’ipotesi di appoggio ad un candidato "pseudo tecnico’’ da parte del M5S. Non si tratterebbe di una vera e propria apertura, ma i parlamentari del Movimento ne avrebbero parlato prima delle consultazioni con il Presidente. 'Voce' tuttavia "smentita" categoricamente dal leader dei 5 Stelle. “L’unica proposta in piedi - fa sapere il comico genovese - è un governo a guida 5 Stelle”.

E così alle 16 ricominciano le consultazioni con la spina nel fianco di questa legislatura, il Movimento 5 Stelle appunto. Ci sono i capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi. Con loro il coordinatore della comunicazione al senato Claudio Messora. Beppe Grillo, come preannunciato, non c’è.

LE DICHIARAZIONI DEI 5 STELLE - “Abbiamo ribadito che siamo disponibili a formare un governo a 5 Stelle”. Sono le parole di Vito Crimi, capogruppo del M5S, al termine delle consultazioni. “Oggi non sono stati fatti nomi. Nel momento in cui Napolitano dovesse dare al Movimento 5 stelle l’incarico di fare le consultazioni, noi in pochissimo tempo forniremmo a Napolitano il nome. Ribadiamo - aggiunge - il nostro no alla fiducia ad un governo politico né pseudo tecnico di questi partiti (VIDEO)”. Roberta Lombardi, presidente dei deputati, precisa: “E’ il progetto politico che per noi è importante, il nome del candidato premier per la filosofia del M5S non è essenziale, è il programma che conta”. E Crimi, sul suo profilo Facebook, in serata scrive: ‘’L’unico governo che può essere formato non può essere altro che un governo politico’’.

SCELTA CIVICA - Gli 'appuntamenti' di Napolitano proseguono con Scelta Civica (VIDEO), che al termine del colloquio ribadisce la sua disponibilità alle larghe intese. “Abbiamo ancora una volta espresso la nostra piena disponibilità e impegno a costruire una grande coalizione” con Pd e Pdl, dice Andrea Olivero. “Abbiamo proposto al Capo dello Stato di avviare al più presto delle esplorazioni per andare a verificare le compatibilità programmatiche, per entrare nel merito delle grandi questioni e delle soluzioni cui ciascuno ha lavorato in questi mesi per vedere la possibilità concreta di una convergenza che dia vita a un governo che possa affrontare i problemi del Paese”, aggiunge.

SEL - Di opinione opposta rispetto a Scelta Civica il leader di Sel Nichi Vendola (VIDEO), che ritiene "interdetta qualunque possibilità di immaginare un governo di larghe intese" e pensa che l'ipotesi 'Bersani-premier' sia la sola fattibile. "Fino ad ora da Grillo sono arrivati prevalentemente degli insulti, Bersani è la più matura e forte espressione della volontà di dialogo con il M5S: la sua eliminazione sarebbe un netto indebolimento della prospettiva di dialogo con quella parte dell'Italia". "Il Pdl - aggiunge - non è un alleato possibile, tanto più in una situazione come quella che vive oggi l’Italia”.

PD - Il Capo dello Stato conclude le consultazioni con il Pd (VIDEO). “Abbiamo espresso al presidente della Repubblica fiducia piena, profonda gratitudine, dicendo che non mancherà il nostro supporto responsabile alle decisioni che lui prenderà”, dice Enrico Letta, al termine dell'incontro al Colle.

“Le aspre contrapposizione e lo scontro fra le forze politiche degli anni scorsi e che hanno avuto un momento ancora più duro alla fine della scorsa legislatura rendono non idoneo un governissimo tra le forze politiche tradizionali. Non sarebbe la risposta alla domanda che viene dal Paese”, aggiunge.

‘’Abbiamo cercato il coinvolgimento di tutti con la proposta della ‘convenzione’’’, luogo in cui riformare la politica, con ‘’il coinvolgimento di tutti dentro a un percorso riforme istituzionali", continua Letta. ‘’Quello era ed è il luogo in cui avvenga la legittimazione reciproca. L’idea di rivotare con l’attuale legge elettorale (Porcellum, ndr) è profondamente sbagliata’’, conclude.

ALFANO - In tarda sera interviene anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che precisa: “Il tentativo del Partito Democratico di scaricare su altri responsabilità che sono tutte e solo sue è una ulteriore prova della mancanza di visione e di sensibilità all’interesse nazionale di Bersani, del suo partito e dei suoi alleati. Mai e in nessun caso il Capo dello Stato, nei colloqui con noi, ha preso in considerazione e quindi neppure avanzato ipotesi di cosiddetti “Governi del Presidente” o “istituzionali” o “tecnici”, che avrebbero visto comunque la contrarietà non solo nostra, ma della enorme maggioranza degli italiani, dopo la fallimentare esperienza del governo Monti. A questo punto, la responsabilità ricade unicamente e storicamente sul Pd. Ci rimettiamo con fiducia alle valutazioni del Presidente Napolitano”.

di Silvia Minelli