Roma, 31 marzo 2013 - Dopo gli elogi, arrivano le critiche. La soluzione dei saggi del Quirinale non convince il Movimento 5 Stelle, ma nemmeno Pdl e Pd. "Al momento è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato". Così il sito di Beppe Grillo commenta la soluzione individuata ieri da Napolitano che, secondo il post non firmato, può in qualche modo rispondere alla necessità di ‘’ridare al Parlamento la sua centralità’’. Per farlo, però "è urgente istituire le Commissioni’’ perché ‘’il Paese ha bisogno di un parlamento funzionante’’ e non di ‘’fantomatici negoziatori’’ o di “badanti della democrazia”.

’Il presidente Napolitano - si legge sul blog del leader a Cinque Stelle - ha confermato ieri le nostre posizioni su Parlamento e Governo. In sostanza ha affermato che un governo (mai sfiduciato...) è in carica, sebbene limitato agli affari correnti, e sta operando in collaborazione con il Parlamento, anzi solo previo consenso del Parlamento’’. ‘’Ad esempio - spiega - la Commissione speciale sta esaminando un provvedimento legislativo di carattere economico per sbloccare pagamenti alle aziende per 40 miliardi di euro con il contributo di tutte le forze politiche, tra cui il M5S, come espressione del Parlamento e non, come è avvenuto negli ultimi anni, attraverso atti di imperio del Governo con ripetuti decreti. In questa fase, infatti, per poter emettere un decreto di urgenza fuori dagli affari ordinari, il Governo deve chiedere l’autorizzazione al Parlamento’’. Per ridare centralità al Parlamento è urgente l’istituzione delle Commissioni per l’esame delle proposte di legge. Le Commissioni a più di un mese dal voto non sono ancora state istituite, il risultato è un rallentamento dell’attività legislativa che potrebbe occuparsi da subito di temi come la nuova legge elettorale, il conflitto di interessi, il reddito di cittadinanza, la legge anti corruzione, l’abolizione dell’IRAP’’.

Chi si oppone alle Commissioni? E perché? "Il M5S da settimane - ricorda - sta proponendo la loro formazione immediata nell’indifferenza dei partiti e delle Istituzioni. Il Paese non ha bisogno di fantomatici negoziatori o facilitatori del calibro di Violante, il gran maestro dell’inciucio, tanto per citarne uno, che operano come gruppi di saggi, non ha bisogno di “badanti della democrazia”, ma di far funzionare meglio il Parlamento e alla svelta’’.

PDL / CICCHITTO - "L’operazione dei saggi ieri adottata dal Presidente Napolitano ha un senso di coerenza con il nostro ordinamento generale, se nello spazio di sette-dieci giorni massimo gli esperti ci danno la traccia di un programma condivisibile dalle forze politiche impegnate nella governabilità che danno sbocco ad essa impegnandosi a dar vita ad un nuovo governo che in tempi ragionevoli ma rapidi deve avere la fiducia del Parlamento”. Lo afferma in una nota il deputato del pdl, Fabrizio Cicchitto. “Infatti - spiega - noi non riteniamo che il modello olandese possa essere da noi imitato in tutta la sua dinamica e la sua lunghezza anche perché il governo Monti non ha più la nostra fiducia fin dai tempi del discorso di dicembre del segretario Alfano in Parlamento e, non a caso, quel discorso fu legittimamente interpretato dallo stesso Monti come un ritiro di fiducia".

Interviene anche il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, del Pdl, a Rai News. "I saggi possono aiutare i programmi concreti" e se l’operazione voluta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, serve ad arrivare a un nuovo governo "ben venga". Lupi ha sottolineato che i probliemi più urgenti sono quelli di una "assurda pressione fiscale, con le imprese strangolate dai mutui e le famiglie che non arrivano a fine mese, e la riforma della legge elettorale". "Ma alla fine - ha spiegato - un governo bisogna farlo". "E’ semplicissimo - ha aggiunto - il settanta per cento dei cittadini italiani ha votato centrodestra o centrosinistra. In qualsiasi Paese a quest’ora si sarebbe fatto governo. Da noi non è stato possibile, perché Bersani deve ancora elaborare il lutto della sconfitta".

PD / FRANCESCHINI - I due gruppi ristretti indicati ieri da Napolitano, "sono una soluzione utile, che può aiutare, ma che non può essere sostitutiva del luogo in cui certe decisioni si devono prendere, ovvero il Parlamento, né mi pare una soluzione risolutiva". Lo dice Dario Franceschini, intervenendo a 'In mezz’ora' su Rai3. "Napolitano è stato un punto fermo in questi anni di bufera - ha premesso l’esponente Pd - ora siamo in un momento che non ha precedenti nella storia del Paese e la scelta di Napolitano è stata fatta per tranquillizzare il paese. Il lavoro dei saggi servirà per vedere se ci sono dei punti su cui le forze politiche si possono avvicinare, ma non è che da questa formula nasca un governo". "Non è sostitutivo dei partiti, ma aiuta per vedere se è possibile avvicinare i partiti", ha detto ancora Franceschini aggiungendo che "la decisione e la scelta dei saggi è stata del presidente della Repubblica. Il Pd non era stato informato".

MUTI E IL GRILLO "IAGO" - Beppe Grillo ‘’mi ricorda Iago, che nell’Otello dice: ‘Io non sono che un critico...’. Criticare senza dare soluzioni credibili possono farlo tutti’’. La definizione è del maestro Riccardo Muti, sottolineando che ‘’gli italiani si sono stancati della vecchia politica, ma ora hanno bisogno di vedere una luce in fondo al tunnel, e di qualcuno che li guidi verso la luce. Invece sento invocare dittature, ‘il 100% dei voti’: un’avventura che abbiamo già conosciuto, finita malissimo. E poi questo turpiloquio mi fa orrore. Un segno di abbrutimento’’. ‘’Non voglio dare giudizi sui politici - aggiunge - ma il livello di questi anni è sconfortante’’ e anche i tagli alla cultura non stupiscono visto che ‘’ai concerti, i politici non vengono mai’’ e dell’arte, della cultura ‘’non importa nulla’’. Quanto agli artisti saliti sul carro di Grillo ‘’ognuno è libero di seguire quel che ritiene giusto. Faccio notare però che noi abbiamo una idea un po’ distorta, per cui si ‘fa’ l’artista, mentre nella realta’ si ‘e’’ artista. Essere artista non significa fare lo scapigliato, un po’ folle, con la barba e i baffi lunghi e le parole in liberta’, sempre ad agitare le mani con violenza e a insultare gli interlocutori’’.