Roma, 22 aprile 2013 - {{WIKILINK}}Pippo Civati {{/WIKILINK}}va all’attacco. Il leader dei giovani parlamentari Pd spara ad alzo zero nei confronti dei seniores di Largo Del Nazareno. E li accusa senza mezzi termini di essere parte del piano che ha sabotato la candidatura di Romano Prodi. Ora, spiega, i traditori potranno fare i ministri.

“Si parla molto di ‘traditori’ ma state attenti: perché i soliti protagonisti della politica italiana che ora chiamate così poi potreste ritrovarvi, tra qualche ora, a chiamarli ‘ministri’. Tutti insieme. Appassionatamente”, dice Civati. E spiega che i traditori-ministri hanno “un argomento formidabile: dopo che abbiamo ridotto il centrosinistra cosi’, non vorrete mica andare a votare? Affidate le cose a noi, sappiamo come si fa”.

Sul suo blog, Civati fa notare “che se avessimo votato Prodi o Rodotà, non saremmo andati a votare, come le vecchie volpi della politica hanno ripetuto (altro che Twitter) a tutti i giovani deputati. No, semplicemente avremmo fatto un governo del Presidente. Con un Presidente, un governo e una maggioranza molto diversi da quella che vedremo tra qualche ora. Spero sia chiaro a tutti. Anche a quelli che, come me, in questi giorni hanno perduto”.

Quanto al possibile governo di larghe intese, il leader dei giovani Pd osserva che “ieri Napolitano ha annunciato che oggi dirà quali sono le condizioni che gli hanno fatto accettare il secondo mandato. Condizioni di cui nessuno ha parlato ufficialmente e che certo il Pd non ha valutato. Anzi - sottolinea Civati - Bersani ha spiegato ripetutamente che non c’erano, quelle condizioni. Personalmente, voglio fidarmi: mi chiedo però perché tutti parlino di Amato, Berlusconi sia in un brodo di giuggiole e i nostri filo-governissimo coì’ scatenati. Curioso, no?” 

Intanto si apprende che Matteo Renzi domani parteciperà alla riunione della direzione del Pd, convocata per avviare la fase congressuale del partito dopo le dimissioni del segretario Pierluigi Bersani e di tutta la segreteria.