Roma, 17 maggio 2013 - Vicinanza alle vittime di aggressioni omofobe, rilancio della lotta alle discriminazioni: è il succo del messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha diffuso in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia.

SOLIDALRIETA' CON AGGREDITI - "Esprimo - ha detto il capo dello Stato - la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale. Un pensiero particolare va a quei giovani che per questo hanno subìto odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi".

IMPEGNO DEL PAESE - "Come ho più volte ribadito, la denuncia e il contrasto all'omofobia - ammonisce Napolitano - devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta: in questo senso la cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona ha già trovato significative espressioni sul piano legislativo e deve trovare piena affermazione in primo luogo nella famiglia,
nella scuola, nelle varie realtà sociali
e in ogni forma di comunicazione".

NO A ESLUSIONI - Secondo Napolitano "in momenti di difficoltà economica - come quelli che stiamo attraversando - è più che mai è necessario vigilare affinché il disagio sociale non concorra ad acuire fenomeni di esclusione gravemente lesivi dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà su cui si deve fondare una convivenza civile".

MINISTRO IDEM -  "La Giornata  Internazionale contro l'omofobia - commenta la Ministra per le Pari opportunità Josefa Idem - costituisce un momento importante per porre al centro del discorso pubblico il tema del diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o identità di genere, a vedersi garantita l'uguaglianza e la parità di trattamento. Ho voluto incontrare tutte le associazioni impegnate in questo delicato settore per iniziare con loro un percorso nuovo, fondato sulla centralità del rispetto della persona". "Purtroppo ancora oggi - prosegue - le persone lgbt sono vittime di gravi violenze e discriminazioni, dovute principalmente all'ignoranza e al pregiudizio". 

LAURA BOLDRINI - Ancora più forte il messaggio della presidente della Camera Laura Boldrini, che ha detto: "Gli omosessuali devono veder riconosciute giuridicamente le loro unioni anche in Italia". Un riconoscimento delle unioni omosessuali "avviene in 19 Paesi europei. E' l'Europa che ce lo chiede, non solo quindi in tema di rispetto di bilanci, ma sul versante dei diritti. Riconoscere diritti a chi non ne ha non significa toglierne ad altri", ha aggiunto. 

RITARDO ITALIA' -  "In altri paesi europei erano i leader politici a portare avanti le battaglie per l'avanzamento dei diritti, adesso in Italia sembra accadere il contrario: mentre la diversità di orientamento sessuale è ormai largamente accettata, il mondo politico è rimasto indietro".  "Serve che rapidamente ci si metta al passo con i tempi. Bisogna punire chi incita l'odio contro gli omosessuali e chi si macchia di violenze nei loro confronti". La presidente della Camera ha anche auspicato l'approvazione di una legge sull'omofobia: "Nella scorsa legislatura sono state presentate diverse proposte di legge per introdurre l'aggravante di omofobia nel codice pensale e per inserire l'omofobia tra le tipologie di discriminazione sanzionate dalla legge Mancino. Auspico che il Parlamento riprenda questo lavoro - ha aggiunto Boldrini - e lo porti finalmente a compimento. Mi adopererò nell'ambito dei miei poteri, perché questo accada".

PIERO GRASSO -  ''Sono veramente e umanamente preoccupato per gli omofobi, anche se il termine non mi piace'', ha detto il presidente del Senato, insieme al presidente della Camera Laura Boldrini, alla giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. ''Una corretta educazione su questi temi - ha proseguito - la dobbiamo fare soprattutto per loro, per chi soffre di questa presunta fobia per chi vive male, sopraffatto da un'irrazionale paura, dal terrore di uscire di casa. E' un problema sociale che dobbiamo affrontare davvero, da subito, a partire dai piu' giovani. Dobbiamo farlo insieme, le istituzioni con le associazioni. Liberiamo gli omofobi dalle loro paure. Vivranno meglio loro, vivremo meglio tutti''.