Roma, 9 giugno 2013 - Non si è fatta attendere la replica del Pdl alle battute di Matteo Renzi, che oggi si è detto 'solidale' con il premier Letta costretto a 'governare con Brunetta e Schifani". A rispondergli, perché chiamati in causa, Schifani e Brunetta, ma anche il coordinatore Bondi.

SCHIFANI  - “Ancora una volta Renzi, eterno incompiuto della politica italiana, chiama in causa impropriamente me e Brunetta. Comprendiamo che con il suo abbigliamento alla Fonzie e le sue ospitate ad ‘Amici’, ormai è quasi la caricatura di se stesso”, afferma il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. “Tuttavia - aggiunge - se proprio vuole provocare Enrico Letta, lo faccia direttamente e non utilizzi chi non ha niente a che vedere con lui. La verità è che Renzi non sarebbe in grado di governare: con noi o senza di noi, poco importa”.

BRUNETTA - "Il solito Fonzie-Renzi continua con le battute da giovanotto ilare, giocando sulla pelle del Partito democratico. Ora ha aggiornato il copione, e si diletta a sfottere Letta ridicolizzando il suo equilibrio e la sua capacità di sintesi nella coalizione di governo", scrive in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl. Quello di Renzi è, secondo Brunetta, "un atteggiamento irresponsabile il cui unico contenuto e’ la banalità del suo narcisismo".

"Sino a quando il popolo del Pd si farà abbindolare da un simile fuoriclasse della fatuità? Sul Titanic Italia non c’e’ bisogno del battutista, ma di timonieri capaci e coraggiosi, in grado di assumersi la responsabilità di governo. Qualità che a Fonzi-Renzi mancano del tutto", conclude il capogruppo Pdl.

BONDI -  “A differenza di Matteo Renzi non direi mai, con quella malcelata e arrogante presunzione moralistica che lo stesso Renzi addebita alla sinistra, che è un poveretto colui che deve governare e collaborare con il Pd di Enrico Letta e di Luigi Zanda”, risponde Sandro Bondi.  Il coordinatore Pdl aggiunge che “l’Italia può cambiare e, di conseguenza, il governo può avere successo proprio se collabora con assoluta lealtà, convinzione e rispetto reciproco. Non solo rispetto politico ma - sottolinea - anche umano e personale. Senza questo spirito nuovo, la politica in Italia sara’ sempre barbara e, alla fine, inconcludente”.