Roma, 1 luglio 2013 - Sul presunto spionaggio delle sedi diplomatiche e delle istituzioni dell’Ue e di alcuni Stati membri da parte degli Usa, l’Italia alza la voce. Da Zagabria è sceso in campo lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sollecitare chiarimenti: "E’ una questione spinosa che dovrà trovare risposte soddisfacenti". "Se è vero che le ambasciate europee compresa quella italiana sono state spiate, i rapporti fra Italia e Usa sarebbero compromessi", ha aggiunto, il ministro della Difesa, Mario Mauro. "Se siamo alleati, se siamo amici non è accettabile che qualcuno si comporti come faceva una volta l’Unione Sovietica". Ribadendo che la vicenda è "molto spinosa", il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha riferito che la Farnesina si è attivata per sollecitare "i necessari chiarimenti" dagli Stati Uniti e si è detta fiduciosa che, "nello spirito di collaborazione e amicizia che caratterizza il rapporto tra i due Paesi, verranno fornite tutte le informazioni e assicurazioni necessarie". In serata interviene Letta: "Le parole di Obama mi confortano sul fatto che avremo i chiarimenti" dovuti sul caso Datagate. "Ho fiducia che tutti i chiarimenti saranno dati. Chiederemo che avvenga e siamo sicuri che avverrà", ha aggiunto Letta.

KERRY ALL'UE- L'America, dal canto suo, si difende. "Non è insolito cercare informazioni sugli altri paesi", ha replicato John Kerry all'Europa, dopo le rivelazioni che vedrebbero anche le sedi diplomatiche europee e dell'Italia tra i 38 "obiettivi" sensibili spiati dall’Agenzia nazionale di sicurezza (Nsa) americana. Kerry, che ha confermato di avere discusso della vicenda con il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton durante un incontro in Brunei, ha sottolineato di non poter commentare le accuse specifiche perché è stato all'estero.

MA OBAMA GETTA ACQUA SUL FUOCO - "Forniremo agli alleati europei tutte le informazioni che vogliono riguardo alle accuse di spionaggio", ha detto Barack Obama. Il presidente statunitense - in queste ore in visita ufficiale in Tanzania - ha quindi spiegato ai giornalisti presenti che la sua amministrazione contatterà tutti gli alleati europei per rispondere alle loro preoccupazioni. Questo, però, solo dopo aver studiato in maniera approfondita le accuse di spionaggio mosse agli Usa da alcuni articoli di stampa.

LA RABBIA DI BERLINO - Berlino furiosa afferma che "se le notizie di stampa sulla sorveglianza Usa sono vere, spiare gli amici è inaccettabile". "Bisogna ricostruire la fiducia con gli Stati Uniti", ha continuato il portavoce del Governo tedesco Steffen Seibert aggiungendo che presto la cancelliera Angela Merkel parlerà delle notizie di stampa sulla sorveglianza Usa con il presidente americano Barack Obama.

PROTESTA ANCHE PARIGI - E dopo Germania e Italia, anche la Francia interviene sul Datagate. Il presidente francese François Hollande ha esortato gli Stati Uniti a fermare immediatamente lo spionaggio nelle sedi delle istituzioni europee, dopo le rivelazioni sugli "obiettivi" sensibili. "Non possiamo accettare questo tipo di comportamento tra partner e alleati", ha dichiarato Hollande ai giornalisti durante una visita a Lorient, nel nord-ovest della Francia. "Chiediamo immediatamente che ciò sia fermato", ha aggiunto.

CASO SNOWDEN - Intanto resta in sospeso il caso di Edward Snowden, la 'talpa' che attualmente si trova all'eroporto di Mosca. Il Los Angeles Times riporta che l'uomo ha chiesto asilo politico in 15 Paesi, consegnando la lista al ministero degli esteri russo. "Si tratta di una mossa disperata dopo il ‘no’ dell’Ecuador", commenta una fonte del ministero russo. Secondo quanto twitta Elen Barry, la corrispondente da Mosca del Nyt, citando un dirigente del servizio immigrazione russo che ha chiesto l’anonimatom, Snowden avrebbe chiesto asilo anche alla Russia.

OBAMA -PUTIN: TOCCA AI SERVIZI - Per uscire dall'impasse il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin hanno incaricato rispettivamente l’Fbi e l’Fsb di trovare una soluzione. "Naturalmente Putin e Obama non hanno una soluzione pronta che vada bene a entrambe le parti e così hanno ordinato al direttore della Fsb, Alexander Bortnikov, e a quello dell’Fbi, Robert Mueller, di tenersi in costante contatto per trovare soluzioni", ha detto il capo del Consiglio per la sicurezza nazionale, Nikolai Patrushev, in un’intervista alla tv russa Rossiya 24.

INTERVIENE DIRETTAMENTE PUTIN - "Snowden non è un agente russo, e i servizi segreti russi non stanno lavorando con lui". Lo ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin. Se Snowden vuole stare in Russia deve "cessare il suo lavoro volto a danneggiare i nostri partner americani". Ma la Russia -dice Putin - non sta estradando nessuno e non lo farà.

MA SNOWDEN: CONTINUERO' A DIFFONDERE SEGRETI -  In una lettera al governo di Quito, la talpa dell’Nsgate, Edward Snowden ringrazia il governo ecuadoregno per avergli consentito di raggiungere la Russia e per aver esaminato la sua richiesta di asilo ma afferma che continuerà a rivelare segreti degli 007 Usa “al servizio del pubblico interesse”.  Un’affermazione che pone a rischio la domanda di asilo presentata alle autorità russe. Il presidente Vladimir Putin aveva detto a Snowden che sarebbe stato ben accetto in Russia a patto che la smettesse di “danneggiare i nostri partner americani”. Da ultimo Snowden accusa gli Stati Uniti di aver lanciato una caccia all’uomo contro di lui, un atteggiamento che equivale ad una persecuzione.