Roma, 1 luglio 2013 - Mentre l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno rilancia l'opportunità, in caso di elezioni, di fare primarie anche nel Pdl, in casa Pd cresce la fronda contro la candidatura di {{WIKILINK}}Daniela Santanché {{/WIKILINK}}a vicepresidente della Camera. Il Partito democratico voterà scheda bianca all’elezione di domani di un nuovo vicepresidente della Camera. Per consuetudine, spiegano fonti del Partito democratico a Montecitorio, ogni volta che si libera una carica e’ il gruppo di appartenenza dell’uscente, in questo caso Maurizio Lupi diventato ministro, a esprimere e votare un candidato. “In caso contrario la maggioranza prenderebbe sempre tutte le cariche”, sottolinea un membro dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd, “sarebbe un pericoloso precedente e dunque seguiremo la prassi”. Gia’ così però, e senza contare il pericolo di ‘fuoco amico’, Santanche’ rischia di non farcela. Nè Sel nè il Movimento 5 Stelle voteranno per l’esponente del Pdl. Il gruppo pidiellino da solo conta 97 membri e ha bisogno del soccorso dei 20 deputati della Lega o dei 47 di Scelta Civica. In caso contrario, potrebbe non riuscire a eleggere l’ex sottosegretaria se per esempio l’M5S, che ha 106 onorevoli, votasse compatto un proprio candidato.

GLI ANTI-SANTANCHE' - Tra i primi a esprimere la propria contrarietà, Matteo Orfini del Pd (che stamattina ad Agorà ha definito un "errore da parte del Pdl candidare la Santanchè. Alcune scelte rischiano di essere delle mine sulla strada di questo governo") e lo scrittore Edoardo Nesi di Scelta civica, che ha twittato la sua decisione di non votarela pasionaria del Pdl per la vicepresidenza della Camera. Ma su Twitter non si contano i distinguo e i ‘non voto’ dei deputati del Pd in vista del voto. Annunciano il no anche Emanuele Fiano e Pippo Civati che denuncia anche la mancanza di informazioni sulla decisione da parte dei vertici del gruppo.

"Nel 2008 la Santanchè - scrive Fiano - dichiarò di essere orgogliosamente fascista, io nel 2013 orgogliosamente non la voterò vicepresidente". Civati chiede lumi sul da farsi: "Pare che i dubbi non riguardino solo me, perchè oggi sull’argomento sono molti a cadere dal pero (e dal pero’). Che si fa? Si sceglie la candidata divisivissima o si opta per soluzioni più miti e meno pitonate (termine tecnico)? Se volete la mia personalissima opinione, una vicepresidente che tira ogni giorno su tutto e tutti, e non ha problemi ad attaccare il governo ogni volta che non fa quello che dice Silvio, non è proprio l’ideale nemmeno per le larghe intese".

IL FRONTE PDL  - Dall'altro fronte, l'ex ministro mara Carfagna invita all'unione: “Il Pdl non segua la rotta delle fratture e dei veti incrociati tracciata magistralmente dal Pd nel corso del voto per il Presidente della Repubblica - è l'appello della portavoce - Il popolo dei moderati ha bisogno di una prova di unità e coesione". L'invito è di assicurare "alla Camera competenza, scegliendo la figura migliore, Daniela Santanchè, per altro già indicata dai vertici del partito e del gruppo per ricoprire il ruolo di vicepresidente”. Anche Fabrizio Ciccitto attacca: “Leggo di possibili franchi tiratori nei confronti del voto di domani per l’elezione di Daniela Santanchè a vicepresidente della Camera. Quale che sia il colore di questi eventuali franchi tiratori mi auguro che si tratti di una forzatura giornalistica”.

Appello a votare Santanché anche da Mariastella Gelmini:  “In merito all’elezione del vice presidente della Camera, il Pdl ha serrato i ranghi e ha da tempo indicato Daniela Santanchè come unico candidato. Il Pdl pertanto voterà compatto questo nome. Abbiamo sostenuto con lealtà i candidati del Partito Democratico, e ci attendiamo ora da loro lo stesso comportamento”.

M5S: NO ACCORDO CON SEL, LA BUSINAROLO PER LA VICEPRESIDENZA - Nessun accordo con Sel per il candidato alla vicepresidenza della Camera. L’Assemblea dei deputati ‘5 Stelle’ ha indicato Francesca Businarolo come proprio candidato all’incarico nel corso della votazione in programma domattina.