Roma, 16 luglio 2013 - Se si dovesse arrivare alle dimissioni di Angelino Alfano probabilmente ci sarebbe la crisi di governo. Lo ha detto a Repubblica Tv il segretario Pd Guglielmo Epifani: “Da un certo punto di vista sì... Da un altro punto di vista non necessariamente, nel senso che si potrebbe fare diversamente. Ma è chiaro che il Pdl trarrebbe le conseguenze”. Il Pd aspetta di “leggere le carte” prima di decidere che comportamento tenere sulla mozione di sfiducia al ministro dell’Interno Angelino Alfano. “E’ prematuro. Qui c’è la corsa a far subito (con le mozioni, ndr), avrei aspettato il testo, avrei chiesto al governo di venire in aula. Sulla base di quello poi si decide se presentare una mozione di sfiducia”.  Insomma, “leggiamo le carte, vediamo cosa il governo decide di fare, perché ho impressione che vi saranno delle decisioni, e poi faremo una valutazione corretta. Ci sono responsabilità personali? Sicuramente, vanno colpite. Ora, è vero che c’è anche una responsabilità politica, magari una colpa di omissione o di non sapere davvero”. E’ ovvio che se venisse dimostrato che Alfano era a conoscenza, la richiesta di dimissioni sarà inevitabile: “Se sapeva e ci sono fatti acclarati e non è intervenuto... va da sè. Però se è avvenuto a sua insaputa, diventa ancora più inquietante, non lo dico per assolvere Alfano. Perché tutto questo è stato messo in moto senza che il ministro degli Interni sia stato informato”.

Epifani nel corso della videointervista ha toccato tutti i temi d'attualità politica:

CALDEROLI - Il Pd considera Roberto Calderoli già dimesso e continuare a fare pressione finché il vice-presidente del Senato prenderà atto della situazione. “In qualsiasi paese uno che rappresenta la Camera alta e dice un’affermazione così razzista se ne va. La verità è che non abbiamo strumenti, e allora puoi solo dire che per te è come se si fosse dimesso e spingere fino a che prende atto”.

GOVERNO E RENZI - Non c’è bisogno di dire che il rapporto con il Pdl non può durare, lo stesso Enrico Letta ha detto che si farà una verifica dopo 18 mesi. Guglielmo Epifani ha risposto così quando gli è stato chiesto di commentare le frasi dette ieri da Matteo Renzi sul governo: “Letta ha dato un orizzonte temporale, corrispondente al tempo necessario per fare le riforme. Lì sarà la verifica, in ogni caso c’è un punto. Il problema è se da qui ad allora si riescono a fare quelle cose che Letta in Parlamento ha detto di voler fare. Ci si riesce se non ci sono ogni giorno ostacoli”.

TASSE - L’Iva non deve aumentare, mentre l’Imu va tolta solo alle fasce più basse. Lo ha detto il segretario Pd Guglielmo Epifani a Repubblica Tv. “Per quanto riguarda l’Iva, la mia opinione è che è bene che non aumenti. La pagano i disoccupati, le pensioni al minimo e quelli che non hanno il reddito. L’Imu bisogna toglierla a quelle parti indigenti, a quelle parti popolari che fanno fatica. Alle fasce più alte si fa pagare e si utilizzano quei soldi per interventi sociali”.

LEADERSHIP - Il segretario del Pd non sarà “automaticamente” candidato premier, potranno esserci anche altri candidati. “Il segretario del partito non sarà automaticamente il candidato premier. Può esserlo, ma può non esserlo il solo, come è stato in passato. Un domani dovesse uscire un nuovo Prodi cosa facciamo, lo escludiamo perché non è segretario del partito? Per questo serve flessibilità”. Epifani ha anche detto che Enrico Letta potrà essere un futuro candidato premier per il centrosinistra. “Naturalmente dico sì, poi molto dipenderà da come va questa vicenda del governo. Oggi Letta è impegnato in un compito difficilissimo, deve avere un sostegno intelligente nostro, della comunità dei democratici. Ma anche questo lo deciderà lui”.

BETTINI - "Non escludo una mia candidatura diretta”. Così Goffredo Bettini - da anni considerato il king maker del centrosinistra di molti sindaci di Roma e ‘accreditato’ ideologo di Matteo Renzi - parla della partita della segreteria PD dai microfoni di Zapping 2.0 su RAI Radio Uno. “Renzi - ha affermato - è sicuramente la persona piu’ adeguata per battere Berlusconi politicamente e non con le manette, e il segretario del partito puo’ essere benissimo una persona diversa da lui. Ci sono molte candidature di valore, come quella di Cuperlo e di Civati, ma per quanto mi riguarda si tratta di vedere chi metterà in campo la carta migliore per il Paese e soprattutto chi aderira’ alle mie idee. Non escludo quindi una mia candidaturura diretta”.