Milano, 18 luglio 2013 - L’ex capo centro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, condannato a 8 anni di carcere in via definitiva nel processo sul sequestro di Abu Omar, è stato arrestato a Panama. Nei confronti di Seldon Lady era stato emesso un mandato di cattura internazionale.

Dei 23 agenti della Cia condannati per la vicenda Abu Omar, solo Seldon Lady era ricercato a livello internazionale. Questa era stata la decisione dell’allora ministro della Giustizia, Paola Severino. Il guardasigilli aveva deciso così "dopo un’attenta valutazione su ciascuna delle richieste di cattura", considerando che la pena per l’ex capocentro era la più alta da scontare.

'MISTER BOB' - Soprannominato 'Mister Bob', Robert Seldon Lady è nato il 2 febbraio 1954 a Tegucigalpa, in Honduras dove è cresciuto. Diventato ufficiale di polizia nel 1970, nel Dipartimento di New Orleans, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione, insieme ad altri 22 agenti Cia, il 19 settembre scorso per il sequestro dell’imam Abu Omar avvenuto nel capoluogo lombardo il 17 settembre 2003.

Fu Lady, infatti, insieme ad altri 007 - e in particolare Jeff Castelli, Sabrina De Sousa e Ralph Russomando - a organizzare e coordinare le operazioni degli agenti Cia per la "rendition" dell’imam finito nel mirino perche’ sospettato di terrorismo: mentre camminava verso la moschea di Milano per la preghiere serale, Abu Omar venne immobilizzato, fatto salire con la forza su un furgone e trasportato prima presso la base militare di Aviano e poi in Egitto. Lady non era presente nel luogo del sequestro nè si recò ad Aviano, ma risulta presente in Egitto in concomitanza con l’arrivo con l’arrivo di Abu Omar ed ebbe un ruolo centrale nel 'dietro le quinte' di un’azione che ebbe come effetto quello di interrompere le indagini che la procura di Milano stava conducendo sull’imam in merito alla sua partecipazione ad organizzazioni fondamentaliste islamiche.

Lady, in quanto numero uno della Cia a Milano, fu anche un anello di congiunzione rispetto al Sismi, i servizi italiani, che cooperarono all’azione. "Certamente fu un’operazione illegale, ma è il nostro lavoro", dichiarò 'Mister Bob' in un’intervista al New York Times.

In un primo tempo, nel tentativo di evitare il processo in Italia, Lady invocò l’immunità diplomatica, ma la richiesta venne rigettata. Nel settembre 2003 si ritirò con sua moglie in una località vicino a Asti, Penago, ma quando la polizia organizzò un blitz per catturarlo nel giugno 2005 non era più lì. Il 26 gennaio 2007, su richiesta dei pm, la sua villa fu sequestrata a scopo cautelativo per coprire le spese giudiziarie. Il processo, ovviamente, si è svolto in contumacia.