Roma, 1 agosto 2013 - Pochi minuti dopo la lettura della sentenza è arrivato il verdetto di Beppe Grillo. “Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989”, ha scritto sul suo blog, commentando la sentenza sul processo Mediaset.

"Il Muro divise la Germania per 28 anni. L’evasore conclamato, l’amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d’Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un’illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto”, ha insistito.

Grillo si è scatenato anche su Twitter.  "Il pdmenoelle è oggi senza stampelle, senza maschera, senza rete, senza l’amico di sempre". E, dulcis in fundo, "Chi piangerà Berlusconi? I Violante,i D'Alema,le Finocchiaro,i Bersani,i Veltroni,i Fassino che lo hanno amato e cui devono la loro fortuna".

EPIFANI - "La sentenza va rispettata, eseguita e applicata", ha commentato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani (VIDEO). "Il Pd rispetta la separazione tra i poterui e chiediamo al Pdl rispetto verso la magistratura e di non fare forzature istituzionali dopo una sentenza che è basata sull’accertamento dei fatti e non su pregiudizi", ha proseguito Epifani.

VENDOLA - "Io credo che sia necessario a fronte di questa condanna trarre delle conseguenze: non è possibile immaginare che il Partito Democratico permanga nella condizione di alleato del partito di Silvio Berlusconi". Lo ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. "Non è possibile immaginare - ha aggiunto - che Silvio Berlusconi rimanga al centro della scena politica. Credo che grandi cambiamenti siano necessari per dare una risposta alla crisi morale del paese".

INGROIA - "Da oggi c'è un motivo in più perchè la nefasta esperienza di questo governo giunga a termine", ha precisato il presidente di Azione Civile Antonio Ingroia. "Il leader di uno dei due principali partiti di governo è da oggi un pregiudicato condannato a quattro anni. Sarebbe uno schiaffo ai cittadini per bene e onesti e alla reputazione internazionale dell'Italia che questo stesso partito resti ancora un secondo di più alla guida del paese. Mi chiedo: come fa dopo oggi il Pd a convivere con Berlusconi, il padrone del partito suo principale alleato?".

CRIMI - "Berlusconi è un condannato, adesso non ci sono più dubbi, non si venga più a dire che non è condannato. E ora è vergognoso che possa sedere in Parlamento", ha detto il senatore M5S Crimi. "Vedremo - ha aggiunto Crimi - che posizione prenderanno i suoi alleati su Berlusconi. Berlusconi deve essere dichiarato decaduto".

DI PIETRO - "Ora abbiamo la certezza che Berlusconi è un evasore fiscale e, come tale, non era degno di governare l'Italia ieri, nè oggi è degno di rappresentare le istituzioni", ha affermatoin una nota il presidente onorario dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Ci auguriamo - ha proseguito - che lo capiscano anche quei cittadini che, in buona fede, sono stati raggirati e presi in giro da un sistema d'informazione malato che risponde agli ordini di Silvio Berlusconi e che, per suo conto, ha disinformato l'opinione pubblica. Infatti, con questo sistema ha venduto agli italiani la sua innocenza, facendo credere che erano i magistrati ad accanirsi contro di lui". "Invece - ha concluso Di Pietro - come ho sempre detto dal primo giorno, Berlusconi è entrato in politica solo per sfuggire alla giustizia"