Achille Perego

MILANO, 30 agosto 2013 - ADDIO IMU sulla prima casa il rischio è che le tasse risparmiate quest’anno (225 euro in media per i proprietari di un immobile non di lusso) tornino, sotto forma della Service tax, il prossimo. Del resto la storia insegna che ogni volta che un’imposta cambia nome (da Ifi a Ici e poi Imu e da Tarsu a Tia e poi Tares) c’è sempre nascosta una “fregatura”. Non è un caso che il giorno dopo il decreto del Governo, siano arrivate reazioni molto diverse. Positive quelle dei costruttori (Ance) che hanno incassato l’abolizione delle imposte sulle case costruite, ma non ancora vendute o affittate. Soddisfatti gli agricoltori (Cia) perché l’Imu sparisce da terreni agricoli e fabbricati rurali e la Legacoop per l’esenzione delle case in cooperativa, mentre Confedilizia parla di svolta storica perché la tassazione passa dal patrimonio ai servizi. Meno contente le imprese (dalle aziende agli alberghi) perché l’Imu è rimasta sugli immobili produttivi anche se potrà essere dedotto il 50% dall’Irpef ma non dall’Irap. E allarmato chi vive in affitto. Per l’Unione inquilini la Service tax rischia di trasformarsi «in una stangata media da 1000 euro» e potrebbe portare a «uno tsunami degli sfratti per morosità» che «travolgerà oltre tre milioni di inquilini». Gli studenti fuori sede, invece, temono un aumento dei canoni in nero.
Ma è proprio vero che si rischia con la Service tax di pagare la somma di Imu e Tares come sospettano non solo i consumatori, ma anche Assoedilizia? Il ministro Delrio (Affari regionali) e il sottosegretario all’Economia Baretta spengono gli allarmi: il conto non sarà pagato dagli inquilini. Saranno messi a disposione 2 miliardi per evitare scompensi e fissato un tetto alle aliquote della Service tax il cui costo non sarà uguale alla Tares più l’Imu.

LA PREOCCUPAZIONE rimane fino a quando non si saprà quanto ci costerà davvero la nuova tassa federale sui servizi. Secondo la Cgia di Mestre, a beneficiare maggiormente dell’abolizione dell’Imu sono i proprietari di casa laziali (457 euro), liguri (295) piemontesi (274) ed emiliani (273), mentre in Toscana si risparmieranno 269 euro e in Lombardia 190. Ma quanti di questi soldi rimarranno in tasca? La nuova Service tax ingloberà l’Imu e la Tares che già quest’anno ci costerà circa 80 euro in più e sarà a carico del titolare dell’immobile, con l’eventuale suddivisione tra proprietario e inquilino. E tutta a carico di chi ha una seconda casa non affittata su cui dopo la stangata dell’Imu è arrivata la reintroduzione (dal 2013) dell’Irpef sul 50% della rendita catastale. Una vera e propria Taser (il nome dato e poi fatto sparire perché simile a quello delle pistole elettriche) puntata contro le seconde case.