Roma, 10 settembre 2013 -  Nella sede del Senato di Sant’Ivo alla Sapienza, riunione della Giunta che deve stabilire se il presidente del Pdl Silvio Berlusconi  (il cui appello bis sull'interdizione è stato fissato a Milano per il 19 ottobre) deve decadere dalla carica di senatore in seguito alla conferma della condanna a quattro anni per frode fiscale emessa dalla Corte di Cassazione il 1 agosto 2013. La Giunta per le elezioni del Senato, dopo una riunione di circa 5 ore si è aggiornata a oggi alle 20. Lo spiegano lasciando Palazzo San Ivo alcuni senatori. Il relatore, Andrea Augello, deve ancora completare la sua relazione. Ne manca una parte che si è riservato a presentare domani, fra mezzogiorno e le due. "Domani sera (oggi, ndr) dovremmo arrivare al voto": così il presidente della Giunta Stefano. "Ma gli orari li valuteremo domani (oggi) perché se ci saranno dei membri iscritti a parlare che non si dichiareranno pronti, la Giunta ne terra’ conto”.

PREGIUDIZIALI - “Credo di sì. Credo che i tempi ci siano”. Lo ha detto il presidente della Giunta ai cronisti che gli hanno chiesto che le pregiudiziali presentate dal relatore sul caso di Silvio Berlusconi possano essere già votate oggii. La relazione di Augello si è limitata al momento alle pregiudiziali e “noi siamo chiamati ad esprimerci su quelle”. Quanto ai tempi: “non ho volontà di fare presto ma di essere seri e credibili rispettando il regolamento”. La volontà è di essere ancora al regolamento che ci detta i tempi. Quanto alle dichiarazioni di Renato Schifani per il quale se c’e’ un voto entro domani, cade il Governo “e’ una dichiarazione che non mi riguarda. Io ho un ruolo interna corporis che devo rispettare”.

COS'E' LA GIUNTA - La giunta delle immunità del Senato è una commissione costituita da senatori di tutti gli schieramenti politici, che ha il compito di valutare se un componente del senato è ammesso nell’assemblea o invece dev’essere sospeso. Nel caso di Berlusconi la Giunta deve decidere se interrompere il mandato di Berlusconi in base alla legge Severino del dicembre del 2012. La legge Severino stabilisce che chi è condannato in via definitiva a più di due anni di reclusione non può candidarsi o, se è’ già stato eletto, deve lasciare il Parlamento. Sempre secondo la stessa legge il condannato non può ricandidarsi per altri sei anni dalla condanna.

VOTO UNICO - Ci sarà una sola tornata di votazioni sulle proposte di Andrea Augello. Il relatore, infatti, ha proposto oggi tre questioni pregiudiziali ipotizzando che l’organismo che deve decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore possa richiedere un parere della Corte europea di Lussemburgo sulla legge Severino, valutare un eventuale parere preventivo della Corte costituzionale o rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulla questione della retroattività delle sanzioni penali. Secondo quanto si è appreso, nel corso della seduta della Giunta i rappresentanti del Partito democratico hanno chiesto e ottenuto che il voto sulle pregiudiziali venisse unificato al voto sulla relazione, voto che si dovrebbe tenere domani. Di conseguenza, se fossero bocciate le pregiudiziali presentate da Augello, decadrebbe automaticamente anche la relazione e si passerebbe all’individuazione di un nuovo relatore espressione della maggioranza sancita dal voto.

M5S E PD PUNTANO I PIEDI - Il Movimento 5 Stelle puntava a votare le pregiudiziali già ier sera, ma dovrà aspettare oggi. La loro dichiarazione: se saranno bocciate "noi chiederemo subito la sostituzione" del relatore. A parlare è Mario Giarrusso, senatore M5S componente della giunta per le elezioni, per il quale è anche chiaro che il voto sulle pregiudiziali dovrà essere un voto unico e questa, aggiunge, "è anche l’indicazione data dal Presidente". Terminata la relazione di Augello spiega il senatore: "Si aprono gli interventi ai sensi dell’art. 93 del Regolamento" che prevede 10 minuti di intervento per un rappresentante a gruppo.

I TEMPI DELLA CORTE EUROPEA - La prima valutazione sull’ammissibilità del ricorso presentato da Silvio Berlusconi "potrà arrivare non prima di tre-quattro mesi". Questa l’indicazione raccolta dall’Ansa da fonti della Corte europea dei diritti dell’uomo.

CASSON FA INFURIARE IL PDL - "Mi auguro vivamente che il Pd non segua i deliri del senatore Casson, che con tranquilla ignoranza calpesta decenni di dottrina e di giurisprudenza che ha riconosciuto la natura giurisdizionale dell’attività di verifica dei poteri delle giunte e delle Camere", afferma il capogruppo pidiellino alla Camera, Renato Brunetta, che conclude: "Certo, pensare che il destino parlamentare di Berlusconi sia in queste mani fa venire i brividi. Noi continuiamo a confidare nell’equilibrio degli altri membri della giunta e del Senato". Il senatore del Partito Democratico, prima di prender parte alla riunione, aveva detto: "Ma che organo giurisdizionale: siamo senatori eletti, siamo un organo politico". Casson intendeva così replicare alla dichiarazione del relatore che poco prima aveva sostenuto appunto che la Giunta è un organo giurisdizionale. "Il ricorso alla Corte europea - ha aggiunto, commentando le mosse dei legali di Berlusconi - è non ricevibile. Non c’è ancora un atto della Giunta, quanto meno bisogna aspettare che ci sia una decisione della Giunta per presentare ricorso".

EPIFANI - “Invito il Pdl ad un atto di responsabilita’ e a non confondere vicende giudiziarie con i veri problemi del Paese”. L’appello alla responsabilita’ arriva dal segretario del Pd Guglielmo Epifani intervenuto questa sera alla festa del Partito al Carroponte. Epifani ha sottolineato che sarebbe un atto molto irresponsabile far cadere “questa esperienza di governo sulla base di quelle valutazioni. Chi lo fa si assume un onere molto pesante verso il paese che sta affrontando una fase difficile”.

ALFANO FIDUCIOSO - “Se si ragiona come se Berlusconi fosse il ‘senatore Berlusconi’ e non il nemico storico abbiamo la speranza e la fiducia che ci siano argomenti a sostegno della tesi di una non retroattività" della legge Severino e "di un approfondimento necessario", aveva detto Alfano a 'La telefonata di Belpietro', su Canale 5. “Ci auguriamo che i componenti della giunta ascoltino la relazione di Augello perché la natura giuridica della decisione prima della giunta e poi dell’Aula è quella di una deliberazione”. E ancora: "Non voglio che le mie parole vengano strumentalizzate dalla sinistra che alle volte fa del vittimismo", ha spiegato rispondendo alla domanda sui rischi che corre il governo in caso che venga votata la decadenza di Silvio Berlusconi. "Chiediamo un giudizio sulla base del diritto e non sulla base dell’inimicizia storica di questi anni", ha aggiunto Alfano. "Augello ha studiato attentamente le carte e suggerirà una strada - ha aggiunto Alfano - Noi chiediamo alla giunta di sfuggire alla logica centrodestra-centrosinistra, speriamo che un approfondimento ci sia". Quanto alla legge Severino votata l’anno scorso dallo stesso centrodestra Alfano ha spiegato che "il problema è l’applicabilità della legge al passato mica al futuro, mi pare evidente che qualcuno vuole applicarla contro Berlusconi". "Mi pare evidente che qualcuno vuole usare" la legge Severino contro Berlusconi. "Qui stiamo parlando dell’applicabilità al passato della legge non della sua applicabilità al futuro. Il tema della costituzionalità o meno della Severino riguarda specificamente il tema della sua applicabilità al passato", insiste Alfano.

SCHIFANI - “Dalla giunta provengono segnali di muro contro muro. Un inaccettabile atteggiamento da parte del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle che addirittura intendono votare entro domani contro le pregiudiziali approfondite e dettagliate formulate dal relatore. Se dovesse succedere questo, non credo che si potrebbe più parlare di maggioranza a sostegno del governo”. Lo ha dichiarato ai tg della sera il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. Schifani ha poi parlato a Porta a Porta: “Voglio esprimere la mia grande amarezza per quello che si e’ configurato “come un plotone di esecuzione. Non si è mai verificato che la giunta delle elezioni si dette questi ritmi, una procedura anonima e contorta che si propone di scardinare questa maggioranza e questo governo”.  “Se domani si voterà ad oltranza sulle pregiudiziali valuteremo attentamente se partecipare a questo tipo di lavori che ritengo illegittimo”. Lo dice Renato Schifani a Porta a Porta accusando il Pd rappresentato da Nicola La Torre di “violare il diritto” e di “assumersi la responsabilita’ della crisi”.