Roma, 18 settembre 2013 - La relazione di Andrea Augello (Pdl) che aveva proposto alla Giunta per le elezioni e le immunità del Senato la convalida del seggio di Silvio Berlusconi nonostante la condanna per frode fiscale è stata bocciata con 15 voti contrari. Hanno votato contro la proposta i senatori Pd, M5S, Scelta civica, il socialista Enrico Buemi e il presidente della Giunta, Dario Stefàno (Sel). Lo stesso Stefàno, in conseguenza della bocciatura della proposta Augello, ha indicato se stesso come nuovo relatore. Si apre ora la procedura di contestazione nella quale, se lo riterrà opportuno, Berlusconi potrà produrre una nuova memoria difensiva.

LA PROTESTA DEL PDL - Poco prima, dopo che la Giunta aveva bocciato le due questioni pregiudiziali sollevate dal relatore Pdl, i senatori del Popolo della Libertà, della Lega e del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà avevano lasciato l’aula della Giunta.

IL NUOVO RELATORE SPIEGA I PROSSIMI PASSI - "Ho ritenuto di assumere personalmente" la responsabilità di incarico di relatore. Lo ha ufficializzato lo stesso presidente della giunta, Dario Stefano, al termine della riunione. Ed ha aggiunto: "Perché si continui sulla strada di un’impronta istituzionale" e "scevra da condizionamenti e appartenenze politiche". Stefano ha poi spiegato che "da questo momento si apre la cosiddetta procedura di contestazione che prevede una seduta pubblica, da non realizzare prima di dieci giorni da oggi, nella quale il senatore Berlusconi potrebbe presentarsi con i suoi legali" per illustrare le sue ragioni. Si dibatterà la questione, "con la possibilità che anche il senatore subentrante possa presentarsi con i propri legali per dibattere, e il mio prossimo passo sarà di recarmi dal presidente Pietro Grasso per fissare il calendario della seduta pubblica, cosa che farò domattina". Stefano ha infine spiegato: "in questo momento sono presidente della giunta del Senato, credo di aver dato prova di senso di responsabilità cosa che mi viene confermata dalle stesse sollecitazioni a prendere l’incarico di relatore venute dai gruppi che hanno votato per la convalida dell’elezione di Silvio Berlusconi. Segno che è stato visto in me un presidente che da tutti i punti di vista è libero da condizionamenti e appartenenze politiche".

SI RICOMPATTA IL CENTRODESTRA - In Giunta si è ricompattato il vecchio centrodestra, con la Lega, che è all’opposizione, unita nel voto con il Pdl e con il gruppo satellite Gal. "Abbiamo toccato con mano l’atteggiamento pregiudiziale del Pd, quando ha negato la natura giurisdizionale della Giunta", ha commentato Giacomo Caliendo (Pdl), ex sottosegretario alla Giustizia. Secondo il capogruppo azzurro Nico D’Ascola si è trattato di un "giudizio precostituito" che ha spinto il suo schieramento a considerare "poco dignitoso" partecipare a una "riunione inutile" per un "giudizio precostituito". Il relatore uscente Augello, che ha spiegato di aver partecipato al voto perché aveva un “dovere istituzionale in qualità di relatore”, ha denunciato le “pressioni intollerabili” dall’esterno della Giunta, "quasi un ventiquattresimo giudice che ha costantemente condizionato i lavori. Nessuno - ha sostenuto - voleva fare un quarto grado di giudizio o trattare Berlusconi diversamente da ogni altro cittadino".

PD, M5S E SCELTA CIVICA - Il capogruppo del Pd in Giunta, Giuseppe Cucca, ha respinto l’accusa di un giudizio precostituito lanciata dal Pdl: "La decisione (della bocciatura della relazione Augello, ndr) è stata assunta - ha affermato - sulla base dei ragionamenti fatti nel corso del confronto. Dispiace che i colleghi del Pdl abbiano abbandonato i lavori". Duro il giudizio del capogruppo M5S Mario Giarrusso: "Si è trattato - ha detto - di una grave mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni. C’era stato un dibattito molto tecnico e molto sereno, non ci aspettavamo questo gesto”. Polemico col Pdl anche Benedetto Della Vedova di Scelta civica: “Tutto si è svolto come doveva, nel rispetto delle regole. Ho votato la legge Severino un anno fa e non ho sentito allora nessun collega che dicesse che andava applicata solo per i reati commessi dopo la Befana del 2013".