Roma, 24 settembre 2013 - Da una parte Telecom che diventa spagnola, dall'altra l'ipotesi di ristrutturazione del debito Alitalia, che Air France-Klm presenterà a breve. Due operazioni che fanno gridare al disastro politici e sindacati. Brunetta esige: "Letta riferisca in Aula". E Grillo attacca: "Il governo blocchi la vendita coi soldi della Tav".

LA RISPOSTA DEL PREMIER - Sulla vicenda Telecom “guardiamo, valutiamo”, ma “stiamo nel mercato europeo” e “Telecom è una società privata”, ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta a margine dei lavori per la 68esima Assemblea Generale dell’Onu.

 Sulla vicenda Telecom “vigileremo perchè ci sia massima attenzione ai profili occupazionali e agli aspetti strategici per l’Italia”. Parlando di fronte alla sede del New York Times, dopo aver visitato la redazione, Letta ha inoltre voluto riordare che “Telecom è stata privatizzata e di tutte le privatizzazioni italiane non è stata uno dei più grandi successi”. Il presidente del Consiglio ha dunque sottolineato che, “se arrivassero dei capitali europei, credo che aiuterebbero Telecom a essere migliore rispetto agli ultimi 15 anni”.

In serata, la conferenza dei capigruppo ha stabilito che il premier Enrico Letta riferirà in Aula alla Camera martedi’ prossimo, alle 10,30.
 

CASO TELECOM - Da ogni parte dell’arco parlamentare arriva una richiesta comune: il governo riferisca in aula sul caso. Luigi Zanda del Pd spiega come “sia necessario che il governo venga al più presto in Senato a riferire sul grave declino del nostro sistema industriale”.

D’accordo con lui Renato Schifani e Renato Brunetta del Pdl, che chiedono chiarezza e commentano amaro come “se continuiamo così ci resteranno solo le scorie di quello che era ed è ancora un grande sistema industriale”.

Critici anche Gennaro Migliore di Sel e Barbara Saltamartini del Pdl. Quest’ultima denuncia: “Non si può restare fermi a guardare”.

E se Cgil-Slc definisce la vicenda “un’operazione inquietante visti i debiti di Telefonica” il presidente di Telecom Franco Bernabè prova a rassicurare: “La società non diventa spagnola, l’operazione riguarda Telco”. Proprio Bernabè domani sarà ascoltato domani al Senato, mentre per ora il governo non ha rilasciato nessuna dichiarazione sulla delicata vicenda.

Ma il commento più duro arriva da Beppe Grillo: “E’ un disastro annunciato da una saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane”, scrive sul proprio blog. Il comico genovese si appella al governo: “Blocchi la vendita a Telefonica con l’acquisto della sua quota, è sufficiente dirottare parte dei miliardi di euro destinati alla Tav in Val Susa”.

LA VICENDA ALITALIA - Il Governo riferisca al più presto in Senato anche su Alitalia, chiede è il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. “Le vicende contestuali di Alitalia e Telecom rappresentano in modo impietoso l’esito di una lunga catena di errori in gran parte dovuti all’assenza ventennale di una politica industriale e, conseguentemente, alla prevalenza degli interessi privati sugli interessi pubblici - afferma in una nota - è necessario che il governo venga al più presto in Senato a riferire sul grave declino del sistema industriale italiano che coinvolge due imprese strategiche per i nostri servizi pubblici”.

“La vicenda Alitalia conferma la sciagurata disinvoltura con cui nel 2008 sono stati buttati al vento cinque miliardi di euro dal Governo Berlusconi - prosegue Zanda - Il caso Telecom è, sotto il profilo dell’interesse nazionale, ancora più serio. L’Italia sta perdendo il controllo di una grande società che, prima di essere privatizzata (nel 1997) era all’avanguardia tecnologica, non aveva debiti ed era in grado di crescere in Italia e nel mondo. Oggi Telefonica, il cui principale asset è un debito di 66 miliardi, sta assumendo il controllo di Telecom con poche centinaia di milioni”.

Alla critica del Pd all'operazione Alitalia di Berlusconi risponde Renato Brunetta: “Io penso che gli sforzi che fece allora il presidente Berlusconi nel salvare Alitalia, sia stato uno sforzo dovuto e doveroso. Dopo di che ci sono anche i fallimenti del nostro mercato, del nostro capitalismo. In questo sono liberista. Se il nostro capitalismo non e’ stato in grado, penso che non ci debba essere altra trasfusione di sangue”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, ospite di In Mezz’ora. “Ci sono campioni nazionali che vanno difesi, ma non all’infinito. Il management non e’ stato scelto con oculatezza, forse”.