Roma, 2 ottobre 2013 - Letta ha aperto il suo discorso in Aula citando Luigi Einaudi. "Nella vita delle nazioni l’errore di non saper cogliere l’attimo può essere irreparabile", dice arrivando subito "al punto della questione: l’Italia corre un rischio che potrebbe essere fatale. Sventare questo rischio, cogliere o no l’attimo dipende da noi. Dipende da un sì o da un no" (VIDEO)."Il mio governo è nato in Parlamento e se deve morire deve morire qui, in Parlamento", ha proseguito (VIDEO).

APPLAUSO PER NAPOLITANO - Letta ha voluto ringraziare il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "per quanto sta facendo per l’Italia". Immediato è scattato l'applauso.

"BASTA SANGUE E ARENA" - "Gli italiani ci urlano che non ne possono più di ‘sangue e arena’, di politici che si scannano e poi non cambia niente", ha proseguito il premier sottolineando come "la stabilità va perseguita come un valore assoluto da perseguire e praticare". Letta ha ricordato i progressi dell’Italia dal ‘46 al ‘68 quando grazie alla stabilità "i benefici di allora li conoscono tutti gli italiani".

LA VICENDA BERLUSCONI - "Uno stato di diritto si basa sul principio di legalità, e in uno Stato democratico le sentenze si rispettano e si applicano, fermo restando il diritto alla difesa, senza trattamenti ad personam o contra personam, che va riconosciuto a ogni cittadino e senatore", ha continuato Letta. Per il presidente del Consiglio, infatti, i "piani" della vicenda giudiziaria che investe Silvio Berlusconi e del governo, "non potevano, nè possono essere sovrapposti".

"RISPETTEREMO GLI IMPEGNI CON LA UE" - Per Letta serve un vero e proprio nuovo patto di governo. "Rispetteremo gli impegni con l’Unione europea per il 2014 e il governo prenderà misure per ridurre l’indebitamento entro il 3%", ha promesso. "L’ho detto a tutti quelli con cui ho parlato nelle ultime settimane: ce la possiamo fare sia nel campo delle riforme che nel campo dell’economia", ha ribadito Letta.

"RIFORMARE LA POLITICA" - "Oggi in poco tempo possiamo riformare la politica: i provvedimenti sono all’esame del Parlamento, se rapidamente discussi faremo una svolta con la pubblica opinione. Il tempo di attesa è scaduto", ha detto ancora il premier per poi ricordare quanto fatto finora dal suo governo. "Questi 5 mesi di governo hanno già determinato un primo significativo sollievo fiscale agli italiani. A chi polemizza, faccio presente che grazie al governo sono state pagate meno tasse per 3 miliardi. Anche questi sono fatti, non rinvii", ha spiegato.

GLI IMPEGNI PER IL FUTURO - Letta è quindi passato a elencare cosa si propone di fare. "Se otterremo la fiducia, chiederemo a Carlo Cottarelli di assumere l’incarico di commissario alla spending review", ha detto. E ancora: "Chiederò a Francesco Greco di aggiornare le conclusioni fatte l’anno scorso sul tema della legalità e dei capitali all’estero". "Sulla giustizia il nostro lavoro potrà basarsi sulle importanti indicazioni contenute nella relazione del gruppo di lavoro, nominato dal presidente della Repubblica", ha continuato spiegando che il gruppo di lavoro ha assicurato lavorerà a "importanti misure per affrontare la questione carceraria". "Nel 2014 l’Italia assumerà la presidenza dell’Ue per l’unica volta in questo decennio, la prossima volta sarà tra 15 anni. Il 2014 è domani, non possiamo permetterci di far tacere o mancare la voce dell’Italia. Le parole crescita e lavoro saranno al centro della nostra presidenza", ha detto Letta. E poi - ha proseguito - "porteremo al centro del dibattito una gestione attenta e solidale del fenomeno delle migrazioni, partendo dall’appello di papa Francesco a Lampedusa".

CROCE - "Abbiamo il dovere di restituire ai nostri figli la speranza. L’11 marzo del 1947 un grande liberale, Benedetto Croce, si rivolse in Parlamento ai suoi colleghi dell’Assemblea costituente con queste parole: Ciascuno di noi ora si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, con il suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso", ha terminato Enrico Letta (VIDEO).

L'APPELLO FINALE - "Il Paese è stremato dai cannoneggiamenti continui tra un fronte all’altro, da una politica tanto più rissosa quanto immobile. E’ un appello che rivolgo in primo luogo a me stesso: basta con la politica da trincea". "Chiedo fiducia non contro qualcuno ma per italiani - ha concluso -. Coraggio e fiducia è quello che vi chiedo. Mi appello al parlamento tutto, dateci la fiducia per realizzare gli obiettivi" (VIDEO).