Roma, 5 ottobre 2013 - Cicciolina, l’imprenditore Luciano Benetton, cantanti come Gino Paoli, condannati per reati legati al terrorismo come Toni Negri e poi ovviamente i politici di professione. Un elenco eterogeneo, quello pubblicato dall’Espresso, che dà conto dei vitalizi più o meno d’oro degli ex parlamentari italiani. Con la riforma entrata in vigore nel gennaio 2012, qualcosa è comunque cambiato e i trattamenti, a conti fatti, sono più modesti. Anche se le vecchie glorie della politica continuano a percepire assegni piuttosto ricchi. Almeno in venti incassano ogni mese oltre 6mila euro di pensione: il primo in classifica è Roland Riz, per breve periodo segretario della Suedtiroler Volkspartei (con 6.331 euro per 35 anni di vita parlamentare).

L’ex pornostar Ilona Staller prende una pensione di circa 2mila euro. Ma ci sono anche imprenditori come Vittorio Cecchi Gori (3.086), Antonio Matarrese (4.346), Francesco Merloni (5.717) o Luciano Benetton (2.191). E grandi avvocati, da Alfredo Biondi (6.186) a Gaetano Pecorella (3.985). Spazio poi al mondo della cultura con Eugenio Scalfari (2.162) e Claudio Magris (2.183), Rossana Rossanda (2.016).

E ovviamente la politica, recente e passata. Molti dei big infatti oggi prendono una pensione: Walter Veltroni ogni mese incassa 5.373, Massimo D’Alema appena 90 euro in meno del suo storico rivale. Marco Pannella, a cui si devono candidature curiose e fantasiose come quella di Cicciolina, porta a casa una pensione invidiabile da 5.691 euro al mese. Con 35 anni di contributi versati e per la prima volta fuori dal Parlamento, dopo il declino della sua parabola nel centrodestra, percepisce il vitalizio anche l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini: 5.614 euro per il cofondatore del Pdl. Assegni sostanziosi, tra i 4.500 e i 5mila, per ex leader della sinistra come Bertinotti o Pecoraro Scanio. Poi Prodi (2.864), Rodotà (4.684) e Franco Marini (5.800), sconfitti nella corsa al Quirinale.

Infine il corposo gruppo dei ‘condannati’: Massimo Abbatangelo e Toni Negri (reati di terrorismo), De Lorenzo, Forlani e Nicolazzi (travolti da Tangentopoli), per finire con Marcello Dell’Utri, condannato per reati di mafia e pensionato con 4.424 euro al mese.