Palermo, 5 ottobre 2013 - E' dibattito aperto su come gestire il problema dell'immigrazione clandestina dopo l'ennesima strage di migranti avvenuta al largo di Lampedusa.

D'ALIA - "La tragedia deve far riflettere. Occorre mettere in campo diverse azioni. L’Europa deve far funzionare il Frontex e l’Italia deve fare una legge sul diritto d’asilo perché molti di questi migranti sono persone in fuga da conflitti etnici, militari e religiosi", dice il ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia. "Siamo davanti - aggiunge - a un fatto epocale, con cui bisogna fare i conti. I rimedi finora approntati si sono rivelati controproducenti e fallimentari e hanno finito per alimentare razzismo e xenofobia. Occorre dare un sostegno alla comunità di Lampedusa: la Regione e il governo centrale facciano una legge speciale per l’isola perché il Comune ha bisogno di strutture e mezzi per fronteggiare gli arrivi e l’accoglienza".

MAURO - "Dobbiamo aiutare questi paesi perché loro possano aiutarci a far fronte all’emergenza che arriva dal sud del mondo", dice invece il ministro della difesa Mario Mauro. "Serve tanta collaborazione - continua il ministro - perché siamo un paese che ha dato la sua disponibilità ad aiutare la Libia tramite aziende come Selex per procurare dei sensori in grado di monitorare i confini a sud della Libia stessa ma in questo momento la Libia ha un governo in difficoltà". Rispondendo, poi, a un giornalista in merito alla Bossi-Fini, Mauro sostiene che "ci sono aspetti normativi che potevano essere modificati sin dall’inizio, ma se si può intervenire per migliorare il sostegno ai processi di asilo ben venga".

GASPARRI - Maurizio Gasparri del Pdl, invece, punta l'indice contro l'Europa. "Inutile prendersela con la Bossi-Fini. La legge va bene, non va smantellata e tutte le critiche di questi giorni sono pretestuose e negano l’evidenza - dice il vicepresidente del Senato -. La colpa di quanto accade nel Mediterraneo è dell’Europa, delle sue strutture pompose ma inefficienti, di chi ha alimentato false rivoluzioni nel Nord Africa, di chi ha fatto saltare gli accordi impedendo il controllo delle partenze di clandestini. La tragedia di Lampedusa ha preso dimensioni abnormi. La coscienza dell’Europa si svegli e ci dia una mano seria e definitiva per impedire altri drammi".

CICCHITTO - "Questa insistenza di modificare la Bossi-Fini rischia di tradursi in un messaggio totalmente sbagliato dato all’estero", gli fa eco un altro esponente del Pdl Fabrizio Cicchitto. "L’Italia - prosegue - rischia cosi ancora di più di diventare una sorta di area molle su cui si concentra l’attenzione di tutti coloro che vogliono emigrare. L’errore è ancora più marcato se esso avviene prima e indipendentemente da tutte le altre misure che andrebbero prese con l’Europa nei confronti dei Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo per costruire una situazione di tamponamento e di contrasto dell’immigrazione clandestina a partire dalle misure economiche e di prevenzione da prendere nei paesi di origine".

BOSSI - Difende l'attuale legge sull'immigrazione lo stesso Umberto Bossi. "E' l’unica barriera contro questa invasione di clandestini - dice il Senatur -. Insistere sull’accoglienza è solo retorica per avere più voti. E’ inutile fare finta di essere bravi e aprire la porta a tutti. Non siamo l’America e nemmeno loro lo possono fare. Non abbiamo la possibilità di aiutarli". "La Legge Bossi-Fini lo diceva chiaro, potete venire solo se avete un lavoro. Quasi nessuno degli immigrati che vengono da noi ha un lavoro, l’Italia non può essere la portaerei per tutti i clandestini del mondo", osserva ancora Bossi.