INSOMMA alla fine chi ha vinto? Ha vinto Alfano? Direi di sì. Ha sfidato il capo e soprattutto il suo entourage d’intransigenti ed ha costretto il Cavaliere al voltafaccia dell’ultimo minuto. E ha vinto una seconda volta ieri perché, dopo le interviste di Letta e di Epifani che lo spingono a contrapporsi a Berlusconi, ha preso le distanze. «Se una collaborazione c’è oggi, ha risposto, è perché nessuno ha vinto pienamente le elezioni e Berlusconi ha intuito per primo l’importanza di una grande coalizione». Forse sta nascendo un leader che non insegue la scissione del Pdl, ma la ristrutturazione del partito e la conquista dell’autonomia al suo interno. Ha vinto Berlusconi? Direi di no, ma non è stata una sconfitta totale. Egli ha capito, sul filo di lana, che la sfiducia avrebbe spaccato irrimediabilmente il partito e gli avrebbe impedito di accompagnare l’inevitabile processo di successione. Ha vinto Epifani? Direi di nuovo di no e, involontariamente, lo confessa nell’intervista a ‘Repubblica’. «Se Alfano costituisce i gruppi autonomi è tutto più chiaro, dice il segretario del Pd. Darebbero molta più forza e coesione alla maggioranza».


TRADOTTO in italiano significa che il Pd voleva la scissione che non c’è stata. Tutta la partita è stata giocata sulla questione della decadenza di Berlusconi da senatore. Tanta intransigenza e tanta tempestività, a scapito del governo Letta, sono state messe in essere dal Pd per far decadere Berlusconi prima che arrivasse la definizione giudiziaria dei termini dell’interdizione dai pubblici uffici, presumibilmente novembre. A quel punto la decadenza diverrebbe automatica e il Senato dovrebbe solo prenderne atto. Perché dunque tanto accanimento? Intanto, perché Vendola e soprattutto Grillo incalzano da sinistra. Poi, perché tutti vogliono arrivare al Congresso con le carte in regola dell’antiberlusconismo più intransigente. Infine, perché Berlusconi poteva essere spinto ad assumersi la responsabilità della caduta del governo e quindi crocifisso. L’operazione è quasi riuscita grazie all’ottusità dei cosiddetti falchi e alla perdita di lucidità del Cavaliere. Proprio Alfano lo ha salvato in extremis. Ora la partita resta aperta e quindi quella di Epifani è una mezza sconfitta occultata da roboanti dichiarazioni di trionfo. Ma la vicenda dimostra che Letta si deve guardare dagli ‘amici’ di partito che s’ingegnano per farlo cadere.

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di Sandro Rogari