Roma, 7 ottobre 2013 - La parola d'ordine è 'unità', nel Pdl diviso non più tra falchi e colombe ma tra alfaniani e lealisti, pontieri e scissionisti. Insomma, il leader, con l'inversione a U sulla fiducia a Letta, ha dato la linea: non ci si deve smembrare, e neppure dare ascolto alle paroline sferzanti del premier ("E' finito un ventennio"), che in effetti hanno immediatamente provocato la reazione di molti, Alfano in testa.

Ma è la proposta del congresso, lanciata dal lealista Fitto che fa fibrillare di più i diversi animi del centrodestra.

GRAFICO: LEALISTI, ALFANIANI, SCISSIONISTI, ECCO LA GALASSIA DEL PDL

MATTEOLI - “L’unità del Pdl èun valore essenziale da tutelare e Berlusconi riuscirà certamente a fare sintesi del dibattito che si èaperto nel partito. Io sono tra coloro che lavorano per aiutare il nostro leader in questo percorso”, ha dichiarato il senatore del Pdl Altero Matteoli a TgCom24. “Il dibattito interno al Pdl - ha aggiunto - è sintomo di vitalità e di ricchezza. Trovo strana l’idea dell’amico Cicchitto sul congresso. Il congresso èlinfa vitale per una forza politica".

“Certo, il congresso - ha sottolinea Matteoli - si farà appena possibile, non domani, o dopodomani ma non si puo’ ritenere di non celebrarlo mai. Per il resto, non condividerei la nascita di un neocentrismo che si alleasse con la sinistra. Noi siamo il centrodestra alternativo alla sinistra nel contesto di un sano bipolarismo".

LA LEALISTA POLVERINI - “Abbiamo chiesto il congresso perchè se vogliamo costruire un PdL serio e concreto è proprio da li’ che dobbiamo ripartire e per due motivi: non soltanto perchè la nuova classe dirigente deve passare per il merito e il consenso, ma sopratutto per la fase che riguarda temi sui quali il PdL vorrà pesare su questo governo di larghe intese. O siamo in grado di rimettere al centro dell’agenda anche i nostri temi economici e sociali oppure rischiamo che quel 20% di potenziale elettorato scivoli ancora piu’ in basso”, die Renata Polverini (PdL) intervistata da ‘L’Aria che Tira'.

“Dobbiamo dare ai nostri elettori - ha sottolineato Polverini - la contezza che siamo ancora alternativi alla sinistra e non possiamo accettare che 20 anni di storia possano essere liquidati in questo modo. Per questo motivo, non abbiamo voluto accettare supinamente non soltanto le indicazioni di Epifani e Cuperlo, rispetto alla nostra vita interna del PdL, ma nemmeno quanto lo stesso Quagliariello affermava nella sua intervista”.
“Berlusconi - ha aggiunto la deputata - sta lavorando per tenerci tutti insieme, perché nella logica della politica quando delle forze politiche si spezzano poi non raggiungono mai lo stesso risultato elettorale che avrebbero ottenuto insieme. C’e’, pero’, una grande attività da parte dei ciellini, di Formigoni che per altro insieme a Cicchitto, che è un ex socialista, non soltanto rifiutano un dibattito congressuale, ma addirittura sono coloro che tentano di strappare anche quel po’ che il segretario Alfano cerca di ricucire”.

SALTAMARTINI -  “Trovo davvero assurdo che in questa delicata fase politica ci sia chi pensa di aprire una frattura tra i dirigenti del Pdl attraverso una ignobile quanto falsa conta tra leali al presidente Berlusconi e non”, dice Barbara Saltamartini, (Pdl). “Su questo punto - aggiunge - è bene fare chiarezza assoluta.
Nessuno nel Pdl pensa, anche soltanto lontanamente, di poter fare a meno della leadership del nostro presidente, e questo a prescindere dalla posizione con cui continuerà a guidare il nostro partito e il centrodestra. In tal senso chiunque giochi su questo èevidente che punta a dividerci. Questi signori sappiamo che sulla leadership di Silvio Berlusconi non ci sono tentennamenti, senza se e senza ma”.
 

ROTONDI -  “Dopo Fitto oggi anche la Gelmini mostra nel confronto interno la via per fermare derive scissionistiche dannose per il Paese e per Berlusconi”, ha affermato in una nota uno dei promotori dei ‘lealisti’ Pdl, Gianfranco Rotondi.