Bari, 8 ottobre 2013 - La Procura di Bari ha disposto un supplemento di indagine sul caso Berlusconi-Lavitola, la vicenda giudiziaria relativa all’ipotesi di reato di induzione a mentire alle autorità giudiziarie che vede coinvolti Silvio Berlusconi, l’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola e Gianpaolo Tarantini relativamente al presunto giro di escort verso le residenze dell’ex premier. Dopo la chiusura delle indagini sul caso e in attesa di conoscere le eventuali richieste di rinvio a giudizio, oggi il Procuratore reggente di Bari Pasquale Drago ha reso noto di aver disposto nuove indagini, accogliendo una richiesta dei difensori di Lavitola, affidandole al nucleo investigativo dei carabinieri di Bari.

Il supplemento di indagine si sarebbe reso necessario sulla base di alcune dichiarazioni di Lavitola in merito a tre telefonate da lui effettuate mentre era in Argentina con l’ex premier, aventi come oggetto proprio la somma di 500mila euro da destinare a Tarantini. Somma che secondo la difesa rappresentava un aiuto economico per un amico in gravi difficoltà, mentre l’ipotesi accusatoria propenderebbe per considerare tale cifra il prezzo per indurre Tarantini a mentire ai giudici.