Roma, 10 ottobre 2013 - Dopo quella sull'abolizione del reato di immigrazione clandestina, i parlamentari pentastellati finiscono anche al centro di un'altra polemica: questa volta teatro dello scontro è la Camera, dove si discute il ddl per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, il cui esame, alla fine, viene rinviato alla prossima settimana. L'intesa Pd-Pdl viene raggiunta sulle donazioni e prevede l'introduzione di un tetto di 300mila euro. 

BAGARRE IN AULA - Ad accendere la miccia è il grillino Fraccaro che, intervenendo in Aula, definisce i colleghi degli altri partiti "ladri". E' subito bagarre nell'emiciclo, mentre un altro grillino, Di Battista, denuncia minacce alla volta dei 5 Stelle: "I deputati del Pd si sono avvicinati minacciando, augurandoci la morte, dicendo 'vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo'", riferisce. Difficilmente, con gli attriti in atto anche nella maggioranza - il Pdl vorrebbe eliminare il tetto alle donazioni dei privati e rischia così di saltare l'intesa raggiunta - il ddl sarà licenziato in giornata. 

Sul ddl nella maggioranza non c'è accordo: quello trovato in primo momento tra Pd, Pdl e Scelta civica, si spiega in ambienti parlamentari, non ha retto e nel comitato dei Nove il Pdl ha chiesto di rivedere il tetto per le donazioni e le fideiussioni dei privati. Richiesta che si è scontrata con il ‘no’ di Pd e Scelta civica.

Poi il Movimento cinque stelle torna all’attacco. “Si stanno aumentando i casi dove c’è minore trasparenza - ha denunciato Riccardo Nuti, capogruppo dei cinquestelle alla Camera - non basta dire c’è la comunicazione alla presidenza della Camera se viene ritirata la dichiarazione congiunta. Perchè il tetto dei 5 mila euro deve arrivare a 100 mila euro? Ci sono intenti di cattiva trasparenza, non è possibile che non si debba conoscere il nome di chi elargisce un finanziamento superiore ai 5 mila euro”. Nuti ha anche polemizzato sul fatto “che in capigruppo, cosa mai accaduta prima, non si è voluto neppure votare la proposta del Movimento cinque stelle di una seduta-fiume sul ddl”.

Alla fine Pd e Pdl ritrovano l’intesa sull’emendamento che introduce un tetto alle donazioni da parte dei privati, dopo che il Pdl aveva rimesso in discussione l’accordo. La quadra, viene spiegato da fonti di maggioranza, è stata raggiunta, come prevedeva l’intesa originaria, nell’individuare nella somma di 300 mila euro il limite massimo, ma che entrerà in vigore in maniera progressiva, dall’entrata in vigore della legge e fino al 2017.