Roma, 12 ottobre 2013 - “La legge elettorale va cambiata, in Parlamento deve andare chi ha i voti. A livello di partito ci devono essere primarie a tutti i livelli e ovunque chi vince governa e chi perde resta nel partito”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Angelino Alfano, oggi nel suo intervento nel corso del seminario degli amministratori locali del Pdl ad Arpinino, in provincia di Prato. “Per quanto riguarda le istituzioni - ha concluso Alfano - noi siamo sostenitori di un sistema bipolare, da una parte il centrodestra e dall’altra la sinistra-centro. Sulla presidenza della Repubblica siamo perche’, come in Francia e in Usa, il presidente sia eletto direttamente dal popolo e possa avere poteri di Governo”. “Non sono appassionato di ornitologia, chiuderò in gabbia falchi e colombe per riportare al centro i valori di libertà. Resteremo uniti e non ci divideremo. Questa è la nostra scelta. Dobbiamo discutere fino a quando non arriveremo all’unità, su questo c’è un grandissimo impegno di Berlusconi”.

CON SILVIO PARLATO DI STABILITA' - “Con Berlusconi abbiamo parlato a lungo della legge di stabilità occupandoci dei prooblemi dell’Italia e ribadendo che la nostra ricetta di politica economica, per affrontare la crisi, è stata di meno tasse, meno spesa pubblica e meno debito pubblico”. “Chiediamo, dunque - ha aggiunto Alfano - che all’interno del governo si faccia una scelta con la legge di stabilità che non aumenti le tasse, che diminuisca il debito pubblico e che avvii una serie di vendite di asset di beni pubblici che consentano la riduzione del debito”.

TRADITORI? E' STATO TUTTO SMENTITO  - Alla domanda sui ministri traditori, Alfano ha risposto “mi pare che sia stato già smentito tutto questa mattina”. In merito all’incontro avvenuto ieri sera con Berlusconi e alla doamnda se avessero parlato del partito il vicepremier ha risposto: “certo, abbiamo anche parlato del futuro del nostro movimento politico e al momento opportuno saranno comunicate le decisioni. Io, comunque, quando mi vedo con il presidente Berlusconi, solitamente, e ieri ne abbiamo avuto la conferma, mi intendo con lui e ci si capisce bene”.

ABOLIRE LA BOSSI-FINI E' DEMAGOGIA  - Abolire la legge Bossi-Fini è ”una declamazione demagogica”. “Non è - ha aggiunto Alfano - che se si abolisce la Bossi-Fini si risolve il problema dei morti in mare. Non è che smettono di imbarcarsi e di morire in mare. E’ una - ribadisce e conclude Alfano - demagogia”.

NAUFRAGIO, VOGLIAMO AEREI E NAVI CHE PROTEGGONO LA FRONTIERA - “Noi vogliamo vedere gli aerei e le navi che proteggono quella frontiera e lo vogliamo fare perché pensiamo che questo sia il modo migliore per evitare i morti, altrimenti noi faremo sempre degli inutili pianti sulle bare senza riuscire a fare nulla di concreto”.

BERLUSCONI - “Leggo sui giornali di stamani una serie di dichiarazioni che mi vengono attribuite in merito al mio movimento e che non ho pronunciato”. Lo scrive in una nota ufficiale il leader del Pdl Silvio Berlusconi. il leader del Pdl non smentisce un articolo in particolare, ma fa presumibilmente riferimento ad alcuni retroscena che gli attribuiscono giudizi pesanti su Angelino Alfano e i ministri che hanno guidato la “fronda” governativa nel Pdl.

“Al di là del malvezzo giornalistico di riportare sempre più spesso frasi nella migliore delle ipotesi distorte, nessuno - ha sostenuto Berlusconi - può far finta di ignorare che sto lavorando proprio per la coesione e per l’unità del movimento. Questo è il mio unico obiettivo ed è certamente condiviso dai milioni di italiani che ci hanno votato e da tutti gli esponenti del Pdl”. “Nessuno vuol sentir parlare di contrasti e di frizioni, se non i nostri avversari. Continuerò a impegnarmi a fondo - ha concluso Silvio Berlusconi - per non deludere i nostri elettori”.

FITTO - “Per noi ‘lealisti’ l’unico modo per raggiungere l’unità del partito senza se e senza ma, è azzerare tutti gli incarichi e riconsegnare tutto nelle mani del presidente Berlusconi, essendo lui l’unico leader riconosciuto dai nostri elettori”. Lo afferma in una nota l’esponente del Pdl, Raffaele Fitto. ”Dopo quanto successo con il voto di fiducia e dopo le dichiarazioni che continuiamo ad ascoltare, penso sia utile - afferma Fitto - sgombrare il campo da equivoci: per noi ‘lealisti’ l’unico modo per raggiungere l’unità del partito senza se e senza ma, è azzerare tutti gli incarichi e riconsegnare tutto nelle mani del presidente Berlusconi, essendo lui l’unico leader riconosciuto dai nostri elettori, come hanno dimostrato anche le ultime elezioni, e per poter decidere tutti insieme strumenti (congresso, primarie o altro), regole e tempi per rilanciare l’azione del nostro partito”. “Se se su questo si tergiversa, allora il problema è molto più ampio e fa emergere attraverso dichiarazioni strumentali, posizioni di comodo che - osserva - non affrontano il merito delle questioni. Affermare, ad esempio, di voler portare avanti la battaglia sulla riforma della giustizia o quella sul presidenzialismo ed aver escluso dal testo di riforma costituzionale la possibilità di riformare il titolo quarto (Magistratura) e il titolo sesto (Corte Costituzionale) della parte seconda della Costituzione, così come affermare di voler combattere l’oppressione fiscale e consentire l’aumento di un punto dell’iva, sono evidenti contraddizioni in termini”. “Abbiamo invece bisogno di chiarezza perché solo così - conclude Fitto - possiamo riuscire a raggiungere una vera unità, per noi fondamentale, per poterci ritrovare tutti in questo difficile momento, intorno al presidente Berlusconi”.