Roma, 23 ottobre 2013 - Il segretario di Stato americano John Kerry ha incontrato il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi. L’incontro  durato oltre un’ora. La giornata di Kerry a Roma proseguirà con l’atteso incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Sul tavolo Libia, Medio Oriente, Egitto, Siria, Afghanistan ed Iran. Il premier Letta ha “posto la questione del Datagate” con il segretario Usa Kerry, ponendo la “necessità di verificare la veridicità delle indiscrezioni” su eventuali “violazioni della privacy”, riscontrando “atteggiamento cooperativo”. Gli Usa hanno messo “la problematica sotto revisione”, riferiscono.

IL CONTENUTO - Un colloquio quello tra Letta e Kerry - come detto -, che fonti di palazzo Chigi definiscono “molto cordiale” e che si è incentrato sui temi di politica estera. Si è partiti dalla Libia con la conferma dell’avvio della formazione di 270 unità delle forze di sicurezza libiche; si è poi passati agli sviluppi del processo di pace in Medio Oriente, alla luce del colloquio avuto ieri da Letta con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che vedrà oggi anche Kerry; si è parlato della Siria, sottolineando la positiva evoluzione verso la conferenza di Ginevra 2; si è affrontata la situazione in Egitto, in particolare per la fase di transizione dal regime militare; si è discusso di Afghanistan, per le elezioni e per la fase post-Isaf; e si sono valutate anche le aperture dell’Iran sulla questione nucleare. Infine, Letta ha nuovamente ringraziato Kerry per l’avvio del processo che consentirà la partecipazione delle imprese americane a Expo 2015.

KERRY - “Il nostro obiettivo è di trovare il giusto equilibrio tra la protezione della sicurezza e la privacy dei nostri cittadini”. E’ quanto il segretario di Stato Usa John Kerry - riferiscono fonti dell’ambasciata Usa - ha detto “con grande chiarezza” al premier Enrico Letta quando oggi hanno “brevemente” affrontato la questione del Datagate a P.Chigi. Le stesse fonti hanno aggiunto che questo lavoro di ricerca di equilibrio “proseguirà come proseguiranno le nostre strette consultazioni con i nostri amici, inclusa l’Italia”.

ALFANO . “Noi abbiamo un dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini italiani: dobbiamo acquisire tutta la verità e dire tutta la verità senza guardare in faccia a nessuno”. Lo dice il vice premier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, rispondendo ai cronisti sul Datagate.

MINNITI - "Mi sento di escludere che i Servizi sapessero, non ci sono evidenze che il caso francese possa essere avvenuto anche in Italia”. Secondo fonti del Copasir è quanto Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’intelligence, avrebbe riferito nel corso di un’audizione a San Macuto parlando del Datagate.