Roma, 1 novembre 2013 - E' ancora polemica sul ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per il suo interessamente alle condizioni di salute di Giulia Ligresti nel periodo in cui era detenuta a Vercelli per l'inchiesta Fonsai. "Il ministro riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascun" partito "farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue", afferma Danilo Leva, responsabile Giustizia Pd a Sky Tg24. Leva dice "no a strumentalizzazioni", ma chiede "chiarezza in tempi rapidi" per "fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B".

M5S PRESENTERA' UNA MOZIONE DI SFIDUCIA - "La vicenda legata al passaggio di Giulia Ligresti dall’arresto in carcere, durato un mese, ai domiciliari, induce il MoVimento 5 Stelle a presentare la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri”. Lo dichiara, in una nota, il Gruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera. "Con questo atto, dovuto al cospetto di azioni svolte interamente in ambito privato e informale da parte del Guardasigilli, il MoVimento 5 Stelle intende non solo mettere il ministro di fronte alle proprie responsabilità, ma anche ricevere tutte le informazioni del caso rispetto alla rete che, alla sua richiesta di attivazione, ha tradotto i suoi desideri in azioni. Questa mozione non è dunque un atto circoscritto - conclude la nota - ma riguarda una vicenda la cui ampiezza ha contorni che restano al momento ancora indefiniti".

GLI AVVOCATI - Duro il giudizio dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA). Per il presidente Nicola Marino quella della Cancellieri "è una condotta gravissima, un ennesimo episodio di 'mala politica' a tutela di una 'potente'”. "Assistiamo - aggiunge - a una gestione opaca di una vicenda, in cui un malinteso senso dell’amicizia porta a un interessamento che, seppur si dimostrasse lecito, è decisamente censurabile". "Le condizioni di detenzione - continua il presidente Oua - sono spesso disumane per i presunti piccoli delinquenti, così come per i colletti bianchi. Le telefonate del ministro, un pessimo e ricorrente vizio della politica italiana, necessitano di spiegazioni davvero convincenti in Parlamento, altrimenti attendiamo le dimissioni. Nelle carceri non ci possono essere detenuti di serie A, con i santi in paradiso e altri di serie B senza diritti".