Roma, 7 novembre 2013 - Quando già sembrava sopita la polemica sulla gestione del caso Ligresti da parte del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, ci pensa {{WIKILINK}}Matteo Renzi {{/WIKILINK}}a sparigliare le carte. E lo fa dalla platea televisiva di Piazzapulita su La7.

VIDEO: RENZI ATTACCA LA CANCELLIERI

"E’ inaccettabile che sia finita così", è la posizione del sindaco di Firenze, che continua: "Se fossi stato io il segretario del Pd non avrei difeso la Cancellieri”. Insomma, secondo Renzi la Guardasigilli “avrebbe fatto un servizio al Paese se si fosse dimessa ma - osserva anche - in Italia le dimissioni le chiedono tutti e non le dà nessuno. Quindi da questo punto di vista la discussione è finita”. Anche perché "lei non le ha date, Letta non gliele chieste ed è andata come è andata”.

“Per me - ribadisce l’esponente Pd - ha fatto comunque un errore, con quella telefonata che indigna, quella in dice ai Ligresti ‘hai ragione, così non va’”.

Renzi non le manda a dire e fa capire che non può più passare l’idea di una politica “succube degli ‘amici degli amici’. “Il Pd - aggiunge Renzi - deve fare una solenne promessa che di fronte alle regole del mondo dell’economia la politica non è piu’ succube, non è piu’ succube agli interessi delle famiglie e degli amici degli amici”.

Un Pd che, attacca, non può essere “subalterno ai giochi economici” e deve “dimostrare gli attributi”, in questo forse involontariamente citando le parole di Letta sulle sue 'palle d'acciaio'.  Lo deve fare, dice Renzi, confermando in qualche modo il ‘patto’ sulle riforme gia’ avanzato al governo alla Leopolda.

Le elezioni anticipate, prosegue, “non sarebbero una catastrofe”, ma “non credo che ci saranno”. Ma, a questo punto, bisogna incalzare il governo, ‘costringerlo’ a fare le riforme, in primis la legge elettorale (sul modello dei sindaci). “Il 2014 è l’anno in cui capiamo se in Parlamento c’è il bluff: si è parlato per anni di riforme, il Pd ha una maggioranza schiacciante alla Camera e relativa al Senato: se ha gli attributi in questo 2014 pressi la maggioranza parlamentare per vedere se le cose si fanno o no”, tanto piu’ in un momento in cui il Pdl “è in difficoltà e si sta sfaldando”.

BATTIBECCO CON BELPIETRO - "Non si può dire che” su Alitalia “non è colpa di Berlusconi, ma della Cgil. Berlusconi ogni volta dà la colpa ad altri, ma ha fallito lui perché non ha fatto le cose, non perché c’erano gli altri a ostacolarlo”. Lungo botta e risposta tra il candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi e il direttore di Libero Maurizio Belpietro, a Servizio Pubblico.

Renzi ricostruisce la vicenda di Alitalia, ma Belpietro lo punzecchia e difende Silvio Berlusconi, di cui il sindaco di Firenze evidenzia le responsabilità. “Alitalia il governo Prodi voleva darla ai francesi nel 2008. Per me era un errore darla ai francesi. Bisognava andare verso i russi, il far east. Ma comunque Berlusconi bloccò l’operazione in nome della italianità”, spiega Renzi. Ma Belpietro lo interrompe, spiegando che a bloccare l’operazione è stata la Cgil.

“L’operazione Alitalia l’ha fatta la Camusso d’accordo con Berlusconi...”, scherza. “Lei non lo sa”, replica Belpietro. “Sa tutto lei”, risponde Renzi. Che non perde la pazienza e si concede una battuta: “Tutto avrei immaginato che parlar bene della Cgil, cosa che non farò. Ma la responsabilità politica ce l’aveva Berlusconi, non la Camusso”.