Potenza, 19 novembre 2013 - Il centrosinistra si avvia a vincere alle Elezioni regionali in Basilicata con un margine molto netto; il partito più ‘’forte’’ e’ quello del non voto, visto che oltre la meta’ dei 575.160 elettori sono rimasti a casa; il Movimento 5 Stelle, che aveva dato l’impressione di poter diventare il secondo partito, non ha sfondato, scavalcato dal centrodestra.

La vittoria del centrosinistra  dimostra che lo schieramento guidato da Marcello Pittella (Pd) è forte e ben radicato in Basilicata: ‘’E’ stata premiata la buona amministrazione’’, ha detto senza mezzi termini il leader del Pd, Guglielmo Epifani. Alla richiesta di commentare il primo andamento dello spoglio, Pittella e’ stato cauto ma incline ad ‘’accettare’’ la vittoria: ‘’Provo gioia e amarezza: gioia per il risultato che va profilandosi, amarezza per il marcato astensionismo’’. Ad indebolire il centrosinistra, nell’impressione precedente al voto, non sono bastati ne’ l’inchiesta su ‘’rimborsopoli’’ (l’uso illecito di fondi da parte di amministratori e consiglieri che ha portato ad aprile scorso alle dimissioni del presidente della giunta e alla conseguente fine anticipata della legislatura, con inevitabili nuove elezioni), ne’ le divisioni interne al Pd in occasione delle primarie per scegliere il candidato presidente: Pittella si e’ imposto a dispetto delle indicazioni dei maggiori esponenti del partito, dando una prima indiscutibile dimostrazione di forza. Oltretutto, proprio il Pd si appresterebbe - dopo un calo nelle elezioni politiche del febbraio scorso - a tornare ad essere il primo partito quasi in ogni zona della Basilicata.

Il dato sul partito del non voto parla chiaro: solo il 47,6 per cento degli elettori lucani sono andati a votare, contro il 62,8 di tre anni prima. Anche considerando che erano 100.595 gli elettori residenti all’estero, oltre il 50 per cento di astenuti sono un numero ‘’troppo alto’’ per una regione solitamente ‘’presente’’ ad ogni competizione elettorale. Fra le altre forze in campo, un buon successo sembra ottenere Maria Murante, candidata presidente di Sel e Rifondazione; percentuali molte base, invece, per gli altri quattro candidati.
 

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Al momento non si registrano contestazioni all’interno dei seggi e le operazioni di scrutinio si sono avviate senza problemi. Da segnalare il “diritto al non voto” esercitato da alcuni imprenditori agricoli e dal rappresentante di Terre Joniche, Gianni Fabbris, in segno di protesta contro il ritardo negli aiuti agli alluvionati del Metapontino (Mt). Gli agricoltori si sono recati nei seggi di appartenenza e hanno fatto mettere a verbale le ragioni del mancato voto.

Crollo dell’affluenza: hanno votato solo il 47,62 per cento dei 575.160 aventi diritto: il dato è stato diffuso dal Ministero dell’Interno. Nelle precedenti elezioni regionali, la percentuale finale dei votanti era stata pari al 62,80 per cento.