Roma, 1 dicembre 2013 - Si scalda sempre più il dibattito politico in vista delle primarie del Pd, che si terranno domenica prossima. E a far discutere è l'ultimatum di Renzi a Letta, 'dettato' su Repubblica con tanto di condizioni per far stare in piedi il governo. Riforme, lavoro, Europa. Se non realizzerà questi obiettivi allora il Pd "separerà il suo destino dalla maggioranza", ha affermato il candidato segretario democratico.

Atteggiamento che non è piaciuto affatto al Nuovo centrodestra, con Alfano e Lupi che senza mezzi termini chiedono al sindaco di Firenze se vuole soffiare la sedia al premier attuale. Ma anche gli altri due candidati alle primarie, Civati e Cuperlo, non risparmiano le stoccate. Cuperlo in particolare parla di 'assist a Berlusconi'.

SIPARIETTO: RENZI SUL PALCO CON LA MANO FASCIATA: "BRUCIATA NEL FORNO"

ALFANO E LUPI - "Se Renzi, dopo essersi seduto sulla sedia di segretario del Pd, ha l’obiettivo di prendere la sedia di Renzi è sufficiente che lo dica con chiarezza senza girarci intorno come si faceva con la vecchia politica”, dice il leader del Nuovo Centro Destra, Angelino Alfano intervistato dal Tg2.

E il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi gli fa eco Da Sky Tg24: “Se Renzi ha il problema di sostituire Letta a marzo del 2014, nessuno ha paura delle elezioni. Ci dispiace per l’italia, ma è un altro ragionamento”. E ancora: “Capisco Renzi, che a una settimana dalle primarie deve alzare i toni per portare i suoi a votare”.

“Finalmente - aggiunge - tra una settimana finisce anche il congresso del Pd, tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Vogliamo una crisi al buio? Ha ragione Renzi: il governo si misura sui fatti ma se vuole sostituire Letta lo dica, è un’aspirazione legittima e nessuno ha paura delle elezioni. Ci dispiace solo per l’Italia”.

RENZI REPLICA AD ALFANO - “Caro Alfano noi non pensiamo alle poltrone, ma al bene del Paese, dell’Italia”, ha detto Renzi, a Venezia, rispondendo al vicepremier sull’attuale situazione politica. 

CUPERLO: ASSIST A BERLUSCONI -  L’apporto degli alfaniani al governo “non è superato. Dopo tanti anni la componente più radicale del centro destra è stata costretta a uscire dalla maggioranza rompendo la solidarietà all’interno di un partito con qualcuno che faceva parte del ceppo originario di quella famiglia”. sottolinea {{WIKILINK}}Gianni Cuperlo {{/WIKILINK}}a IN Mezz’ora.

E l'affondo: “Renzi offre un assist a Berlusconi: chi vuole che il governo vada a casa è il leader storico del centro destra e preoccupa che il candidato segretario del pd faccia da sponda a Berlusconi”. “Non dobbiamo mettere in campo proposte che dividono il partito”.

FASSINA CAUSTICO - “Scaduti gli ultimatum di Brunetta, arrivano gli ultimatum di Renzi. Si sente padrone del Pd. Costruisce ultimatum su condizioni demagogiche e impossibili”, scrive su Facebook il viceministro dell’Economia, {{WIKILINK}}Stefano Fassina {{/WIKILINK}}sottolineando che “mandare in pensione la deroga all’art 138 della Costituzione implica, come sa bene Renzi, l’impossibilità di fare riforme costituzionali entro la primavera 2015”.

SANTANCHE' ATTACCA - “L’ultimatum che Renzi lancia oggi al governo è la controprova di quanto il governo Letta-Alfano abbia lavorato poco e male alle questioni del Paese. Più tasse, più disoccupati, più spese: una ricetta economica fantasiosa e inefficace che non serve all’Italia ad intraprendere il cammino della ripresa. Non è pensabile prorogare di 1 anno questa agonia: senza riforme strutturali serie, una maggioranza di piccole intese incollata a piccole poltrone di futurone ha 1 solo: quello di andare a schiantarsi contro il muro della recessione”, commenta Daniela Santanché.

ANCHE CIVATI CRITICO - “Leggiamo il Renzi della domenica, quello governista tutti gli altri giorni della settimana: solo venerdì, durante il confronto su Sky, aveva garantito per l’ennesima volta il suo sostegno al governo, con posizioni interscambiabili con quelle di Cuperlo. Oggi, dopo aver inoltre candidato molti uomini vicini a Enrico Letta nelle sue liste, “cambia verso” e annuncia un ultimatum”, ha dichiarato {{WIKILINK}}Pippo Civati{{/WIKILINK}}. “Capisco bene che dopo il confronto televisivo Renzi sia preoccupato e cerchi di recuperare “audience”, ma sono fiducioso che gli elettori non si faranno abbindolare da queste giravolte dell’ultimo minuto, e l’8 dicembre sceglieranno la coerenza e il vero cambiamento”, ha concluso Civati.

RENZI A PESARO - "Non stiamo dicendo al governo: ‘tutti a casa’", precisa Renzi parlando a Pesaro e spiegando che “non è in corso una competizione all’interno dei partiti”. Ma al governo il sindaco di Firenze chiede di fare cose “mettendo da parte le ambizioni personali”. “Il Pd deve fare il Pd - ha aggiunto -: basta ascoltare quello che dice Berlusconi, dobbiamo dire noi quello che c’è da fare”.

Parlando del suo disegno futuro, Renzi ha chiesto il voto “perché nei prossimi 10 anni l’Italia potrà diventare più forte della Germania, perché il Pd potrà restituire la bellezza alla politica, perché ripartire dalle scuole e dall’educazione é possibile, perché nel 2014 potremmo risparmiare un miliardo di euro di costi della politica, perché si possa tornare a creare occupazione”.

Secondo il sindaco di Firenze, “questa è la volta buona”, e, stimolando la partecipazione alle primarie dell’8 dicembre, ha chiesto “ai cittadini di fare anche loro campagna elettorale, perché la politica non è dei politici e potremo giocare un’altra partita e cambiare”.

Insomma, “Il Pd abbia coraggio, ora o mai più”, ha chiesto il sindaco di Firenze, che ha parlato a braccio per circa un’ora. “Il partito democratico deve avere coraggio, orgoglio e responsabilità, non può soltanto inseguire ciò che fa il governo ma deve iniziare a parlare di problemi concreti”.