Roma, 7 gennaio 2014 - Non è allo studio alcuna norma che riguarda la cancellazione del superbollo. Lo rivelano all’Agi fonti del Tesoro, interpellate in merito all’ipotesi di un intervento che cancelli la tassa dalle autovetture cosiddette di lusso. L’ipotesi era stata ventilata oggi ma secondo quanto spiegato da fonti dell’esecutivo, si tratta solo di uno dei temi di cui discuteranno venerdì i rappresentanti del governo e delle associazioni al tavolo del ministero dello Sviluppo. Secondo altre fonti di governo, “ci sono tante cose in ballo per il rilancio del settore, e tra queste anche le forme di tassazione. Ma sul punto non c'è ancora niente di definito”. E anche alcune delle associazioni, che guardano con grande favore alla cancellazione della tassa, fanno sapere di non avere conferme.

Per l’Anfia “l’eliminazione del superbollo auto è un tema su cui stiamo lavorando da tempo insieme ad altre associazioni del settore. E nei prossimi giorni avrà effettivamente luogo un incontro al riguardo con l’Esecutivo”. Ma fonti dell’associazione non sono in grado di confermare che “ci siano sviluppi o novita’”. Una fonte di vertice di Federauto (l’associazione dei concessionari) aggiunge che “l’argomento e’ sul tavolo da mesi, noi abbiamo sempre sostenuto che si tratta di una norma demagogica introdotta dal governo Monti piu’ per una questione ideologica che pratica, ma non ci risulta che ci siano novita’ al momento.

Dire che il governo è pronto a cancellarla mi pare una fuga in avanti - prosegue la stessa fonte - ma se così fosse comunque sarebbe una novita’ positiva”. A metà settembre il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, aveva detto che la rimozione del superbollo era già al vaglio del governo: “è stato sbagliato metterlo e costa pochissimo toglierlo”, aveva dichiarato. E poche settimane dopo tutte le associazioni dei costruttori avevano inviato una lettera al ministero dell’Economia per chieder di “abolire la dannosa e controproducente sovrattassa sul bollo auto, nata nel 2011 per portare nelle casse dello Stato 168 milioni di euro, che ha prodotto una serie di effetti perversi che stanno penalizzando l’Erario, il mercato dell’auto e il suo indotto”.

L’addizionale erariale sul bollo auto, pari a 10 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, era stata introdotta nel luglio 2011. Dal 1 gennaio 2012, la sovrattassa è stata portata a 20 euro/kW ed estesa alle vetture con potenza superiore ai 185 kW. “Nelle intenzioni dell’esecutivo la misura avrebbe dovuto portare alle casse dello Stato 168 milioni di euro - dichiaravano le associazioni a fine settembre - ma non e’ andata cosi’. Nel solo 2012, invece, si e’ determinata una perdita complessiva, tra minori entrate fiscali e mancato introito, di circa 140 milioni di euro”.

Fonte Agi