Roma, 8 gennaio 2014 - Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso, si legge in una nota, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza.

SACCOMANNI - "Gli insegnanti possono stare tranquilli", ha dichiarato il ministro del Tesoro. Lo stipendio "non sarà decurtato - ha aggiunto Saccomanni -. E’ stato disposto un provvedimento di rimborso di certi scatti che però è stato annullato". E’ stato comunque "un problema tecnico che ha dato luogo ad un’eccessiva drammatizzazione".

SCONTRO TRA MINISTERI - La vicenda, comunque, è diventata un caso all'interno dell'esecutivo. In una nota, il ministero guidato da Fabrizio Saccomanni ha spiegato che la questione è sotto la responsabilità del Ministero dell’istruzione, rispetto al quela il Mef è mero esecutore. Il ministero guidato da Maria Chiara Carrozza era stato avvisato lo scorso 9 dicembre della necessità ai sensi della legge in vigore di effettuare il prelievo ma non è intervenuto con ulteriori disposizioni. Al che il Mef ha proceduto al calcolo e al recupero delle somme.

Questa la nota del ministero: "In merito alla polemica suscitata dalla procedura di recupero degli scatti di anzianità riconosciuti al personale scolastico, il Ministero dell’Economia e delle Finanze chiarisce che il Mef è mero esecutore dei pagamenti delle retribuzioni del personale scolastico per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca (MIUR) titolare del rapporto di lavoro.

La nota di via XX settembre spiega che "il calcolo delle retribuzioni, l’emissione dei cedolini e i successivi flussi dei pagamenti al personale scolastico viene effettuato dal Mef quale mero esecutore sulla base della legge vigente e delle indicazioni ricevute dal Miur. Il Miur, in quanto titolare del rapporto di lavoro con il personale scolastico, ha sempre gestito la questione del blocco degli scatti di anzianità, in raccordo con il Mef che cura l’erogazione delle retribuzioni. In particolare, il Miur è a conoscenza della questione del blocco delle retribuzioni determinato dal DL 78/2010 e prorogato con Decreto del Presidente della Repubblica 122 del 4 settembre 2013, i cui effetti ha gestito sotto la propria responsabilità".

"Quale ultimo atto, in seguito a numerosi confronti sul tema, in data 9 dicembre 2013 il Mef ha informato il Miur che avrebbe proceduto al calcolo e al recupero delle somme relative agli scatti, dando al Miur il tempo necessario a formulare diverse istruzioni. Tuttavia, in assenza di ulteriori provvedimenti del Miur, le strutture operative del Mef hanno proceduto secondo le informazioni disponibili e come disposto dalla legge in vigore", continua il comunicato del ministero dell’Economia.

"Questa mattina - si legge ancora - in una riunione alla quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Istruzione e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Governo ha deciso di soprassedere al recupero degli scatti riconosciuti a partire dal gennaio 2013, in vista di una definizione normativa dell’intera materia. Per rendere esecutiva la decisione assunta dal Governo, il Miur dovrà assumere gli atti necessari a determinare lo sblocco degli scatti di anzianità per l’anno 2012 secondo la procedura prevista.

REPLICA LA CARROZZA - "Non voglio fare polemiche, altrimenti continua questo botta e risposta. Questo comunicato non so chi l’ha fatto, non lo ho neanche letto", ha detto, dal canto suo, Maria Chiara Carrozza su Rai Radio 1, in merito alla polemica con il Ministero dell’Economia. "Stamattina ci siamo riuniti per trovare una soluizione ed evitare il prelievo: abbiamo affrontato questo tema, i processi e i rapporti sono poi cose normali nella pubblica amministrazione che affronteremo separatamente", ha continuato Carrozza, per la quale "La percezione su chi è realmente responsabile nella pubblica amministrazione non c’è mai, non si sa mai chi è stato e dove è il problema. Va affrontato con una gestione più snella. Io non cerco il colpevole, non mi piace. Cerco la soluzione per il futuro, perchè ho a cuore la riforma dello Stato".

LA SODDISFAZIONE PER LA DECISIONE / RENZI - "Bene il governo: sugli insegnanti cambia verso. Ora il lavoro: dati Istat devastanti". Così Matteo Renzi su Twitter apprezza la decisione di Palazzo Chigi, annunciando che "oggi ci sarà la bozza del job-act per un dibattito aperto. Il Pd decide il 16 gennaio (nella direzione, ndr)".

CARROZZA - "Sono soddisfatta per gli insegnanti". Lo ha scritto su twitter il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. In un secondo tweet il ministro ha spiegato di aver "rimandato la partenza per Washington: sono al lavoro per una soluzione completa a questo problema, incluso il 2012".

LUPI - "Ha prevalso il buon senso". Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, commenta così la decisione annunciata dal Governo.

CUPERLO - "E’ bene che in breve tempo il governo abbia trovato la quadra di un incidente destinato a tradursi in un pasticcio. Il governo eviti, in futuro, di prendere l’autostrada contromano". Così Gianni Cuperlo.

PD - "Benvenuta la marcia indietro del governo sui 150 euro richiesti agli insegnanti. Grazie al segretario del Pd Matteo Renzi, il governo ritira in 24 ore quello che il ministro Saccomani aveva definito un atto dovuto". Lo affermano le senatrici Laura Cantini e Nadia Ginetti, componenti della Direzione Pd.

"La scuola ha bisogno di investimenti - sottolineano le parlamentari - e di qualificare un mestiere così importante come quello degli insegnanti. Il ministro Carrozza e il nuovo Pd post primarie hanno dimostrato di essere all’altezza delle aspettative che arrivano dal mondo della formazione", concludono le parlamentari.

UN ALTRO CASO - Intanto i sindacati denunciano un nuovo caso di prelievo sullo stipendio ai danni del personale non docente Ata. Le associazioni di categoria fanno riferimento a una circolare del ministero dell’Istruzione che chiede la restituzione al personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola dell’incentivo economico, stabilito con un accordo del 2011, per mansioni che vanno oltre i normali compiti.

"Noi impugneremo questo provvedimento perché - ha affermato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima - è ingiusto, iniquo e offensivo. Riguarda il personale Ata, personale che ha delle retribuzioni tali che gridano vendetta al cielo!".

La circolare del ministero prevede il prelievo degli aumenti contrattuali legati alla professionalità (incentivi che vanno da un minimo di 600 a un massimo di 1.800 euro annui che si tra traducono mensilmente in una cifra che va dai 50 ai 150 euro). Potrebbero essere 8mila le persone coinvolte. La Uil scuola ha già inviato una lettera al ministro Carrozza nella quale viene sollecitato il ritiro del provvedimento. "Va evitato - dice - un altro pasticcio".

Ma il ministro Carrozza ha tranquillizzato i sindacati. "Anche il personale Ata può stare tranquillo perché stiamo lavorando sia sul perdonale Ata che sugli insegnanti proprio in queste ore. Fino a pochi minuti fa eravamo insieme, con gli staff del Miur e del Mef per lavorare su questi temi", ha detto ai microfoni del Tg1.