Roma, 8 gennaio 2014 - La commissione Affari costituzionali del Senato non ha approvato il parere sui presupposti di costituzionalità del decreto legge Salva Roma. Il parere è stato respinto con nove voti a favore e nove contrari (il pareggio al Senato, per regolamento, vale come voto contrario). Poi però l’Aula del Senato 'fa salvi' i presupposti di costituzionalità del decreto legge sugli Enti locali (che contengono appunto alcune delle norme del non convertito in legge Dl salva-Roma). L’Aula ha infatti respinto con 111 sì e 159 no il parere di bocciatura sui presupposti di costituzionalità espresso dalla commissione Affari Costituzionali.

LEGA - Dopo l'alti in Senato aveva subito esultato la Lega. "Grazie alla determinazione della Lega Nord - aveva spiegato Patrizia Bisinella, capogruppo del Carroccio in prima commissione - la commissione Affari costituzionali non ha approvato il parere di costituzionalità al decreto Enti locali che contiene anche il mai convertito decreto salva Roma. Il voto è finito in pareggio, 9 a 9: con noi hanno votato contro Forza Italia e M5S mentre Sel era assente". "Per noi - aggiunge Bisinella - il provvedimento è palesemente anticostituzionale non solo perché mancano i presupposti d’urgenza ma anche perché contiene un decreto mai convertito e quindi non può essere reiterato, il Salva Roma appunto. Ragioni che porteremo anche in Aula: siamo in una situazione al limite dell’incredibile con questo Governo e maggioranza nella più totale confusione".

IL MOVIMENTO 5 STELLE - "Il nuovo Salva Roma bocciato in Commissione Affari Costituzionali - aveva esultato anche il senatore M5S Giovanni Endrizzi -. Evidenziate le insanabili lacune. Oltre all’eterogeneità di materia, contiene parti di articoli contenuti in precedente decreto decaduto e dunque non più reiterabili". "Il parere favorevole non ottiene la maggioranza necessaria - sottolinea -. Contrari e decisivi i 4 voti degli esponenti del Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Gal, e Lega".