Roma, 8 gennaio 2014 - Il documento sul lavoro presentato da Matteo Renzi è diviso in tre parti. Ecco alcune delle linee guida.

CONTRATTI - Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40. Processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti.

AMMORTIZZATORI - Assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro.

IMPRESE -Obbligo di rendicontazione online ex post per ogni voce dei denari utilizzati per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico. Ma presupposto dell’erogazione deve essere l’effettiva domanda delle imprese. Criteri di valutazione meritocratici delle agenzie di formazione con cancellazione dagli elenchi per chi non rispetta determinati standard di performance.

RAPPRESENTANZA  - Agenzia unica federale che coordini e indirizzi i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori sociali. Legge sulla rappresentatività sindacale e presenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende.

COSTI DELL'ENERGIA - Renzi propone di ridurre del 10% il costo dell'energia per le aziende, soprattutto per le piccole imprese. Taglio alle tasse anche per chi produce lavoro mentre "chi si muove in ambito finanziario paga di più", consentendo una riduzione del 10% dell’Irap.

REVISIONE DELLA SPESA - Vincolo di ogni risparmio di spesa corrente che andrà dalla revisione della spesa alla corrispettiva riduzione fiscale sul reddito da lavoro.

AGENDA DIGITALE - Fatturazione elettronica, pagamenti elettronici, investimenti sulla rete.

CAMERA DI COMMERCIO - Eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni. Funzioni delle Camere assegnate a enti territoriali pubblici.

DIRIGENTI -Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali.

BUROCRAZIA - Semplificazione amministrativa sulla procedura di spesa pubblica sia per i residui ancora aperti (al Ministero dell’Ambiente circa 1 miliardo di euro sarebbe a disposizione immediatamente) sia per le strutture demaniali sul modello che vale oggi per gli interventi militari. Adozione dell’obbligo di trasparenza: amministrazioni pubbliche, partiti, sindacati hanno il dovere di pubblicare online ogni entrata e ogni uscita, in modo chiaro, preciso e circostanziato.