Roma, 10 gennaio 2014 -  MENTRE la Tasi è oggetto di revisioni continue, gli italiani possono contare su una certezza, quando si parla di tassazione della casa. La mini-Imu, il residuo dell’imposta sulla prima casa relativa al 2013, andrà pagato. I tempi, una volta tanto, sono certi: il termine massimo è scalato dal 16 al 24 gennaio. E anche le modalità sono sicure, sebbene il calcolo che porta a capire quanto dovremo versare sia davvero complicato.

CALCOLA QUANTO PAGHERAI

ANDIAMO per gradi. La mini-Imu è l’imposta che andrà versata dai proprietari di immobili situati nei 2.436 Comuni che hanno deciso di aumentare le aliquote sulla prima casa e sulle sue pertinenze nel 2013 oltre il livello base del 4 per mille. Tra questi ci sono 46 capoluoghi, come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Palermo.


Il balzello è spuntato con l’eliminazione della seconda rata dell’Imu, dal momento che il governo non era in condizione di coprire importi superiori a quelli calcolati con l’aliquota base. Per questo motivo i cittadini sono stati chiamati a rimettere mano alla tasca. La prima cosa da appurare, quindi, è se la propria amministrazione rientra in questo sfortunato elenco. La cosa più semplice è andare su Internet e consultare il sito del Comune di residenza o quello dell’Ifel, la fondazione dell’Anci che si occupa di finanza pubblica. Nel caso in cui si rientri tra gli italiani che dovranno pagare di nuovo, arriva la parte più difficile. Il calcolo dell’importo preciso, infatti, è talmente complesso che gli esperti consigliano di rivolgersi a un commercialista o a un centro di assistenza fiscale.


Il motivo principale è che non si dovrà pagare per intero la differenza tra l’aliquota del 2013 e quella del 2012; lo Stato, infatti, coprirà il 60% del rincaro. A carico del cittadino ci sarà soltanto la parte rimanente. Senza contare un’ulteriore variabile: il peso delle detrazioni e delle pertinenze, che ogni amministrazione può regolare in maniera differente. Insomma, il caos è totale.

IL PARADOSSO, però, è che andando da un commercialista potremmo pagare più soldi al professionista che al nostro Comune. Secondo Nomisma, a Bologna una famiglia di tre persone in un’abitazione da 100 metri quadri pagherà 54 euro in totale. La media nazionale si aggirerà intorno ai 57 euro. Va detto, comunque, che eventuali mancanze non saranno sanzionate, come avviene di solito. Le somme dovute, ma non versate, saranno semplicemente caricate in futuro su altre voci di imposta.

Matteo Palo