Roma, 13 gennaio 2014 - Nunzia De Girolamo è il terzo ministro dell’esecutivo di Enrico Letta a rischiare la poltrona e nello stesso tempo a far traballare lo stesso governo. Il ministro delle Politiche Agricole per il momento però non intende dimettersi, anzi, è pronta a “chiarire in Parlamento” al più presto quei fatti di cui non è neanche indagata, frutto di intercettazioni “illecite” come le ha definite ieri lo stesso vicepremier Angelino Alfano. Le intercettazioni sono state infatti captate in casa della stessa Di Girolamo, senza autorizzazione del pm, e quando non era ancora ministro. Sulla vicenda interviene il marito, il deputato del Pd e presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, che dice: "Chi sbaglia paga sempre nella vita. Ma chi sbaglia io lo faccio decidere alla magistratura, non lo decido io". 

Sicuramente questa ultima bufera sulla squadra di governo del premier non fa bene all’esecutivo stesso e sembra riproporre ancora di più a gran forza la richiesta di un rimpasto delle cariche al suo interno, visto che di elezioni anticipate per il momento non se ne parla. Il tutto però dovrebbe essere rimandato però a dopo la direzione del Pd, convocata per giovedì 16 gennaio, a cui parteciperà oltre al segretario Matteo Renzi, anche il premier Enrico Letta.

Le parole del ministro che emergono dagli atti dell’inchiesta della Procura di Benevento sono registrazioni fatte dall’ex direttore amministrativo della Asl della città, Felice Pisapia (che nell’indagine è destinatario di un provvedimento di obbligo di dimora), fece di un incontro privato del luglio 2012 in casa della De Girolamo. Dichiarazioni mai smentite dallo stesso ministro che anzi ha pubblicamente fatto mea culpa: “Ho sbagliato nell’usare espressioni poco eleganti”. Tra le frasi sotto accusa e pubblicate dai quotidiani: “mandagli i controlli e vaffa...” riferito all’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, il cui bar è gestito da anni da una società amministrata dal marito della zia del ministro. L’altro appalto riguarda invece il servizio 118, denunciato dall’azienda Sanit che prima lo gestiva e non lo ha ottenuto nuovamente dopo una serie di peripezie. Intanto il Pd ha rivolto un nuovo invito al ministro affinché faccia al più presto chiarezza sulla vicenda della Asl di Benevento. “Presenteremo subito una interrogazione urgente”, hanno dichiarato i deputati del Pd e componenti della commissione Agricoltura Anzaldi e Taricco, insieme ai senatori Cantini e Moscardelli.