Roma, 21 gennaio 2014 - “Aspettiamo di vedere che in Parlamento votino le cose che abbiamo concordato”. Così Matteo Renzi a Porta a Porta, a proposito dell’accordo sulle riforme.  Alle primarie, spiega Renzi, gli elettori hanno detto “o cambiate o non la perdoniamo più”. “Ora- spiega- tutti a discutere di preferenze e non preferenze. Cose interessantissime, per carità”. Ma le riforme, come l’abolizione del Senato elettivo e la semplificazione dei rapporti tra regione e stato, comporta un miliardo di euro di risparmio sui costi della politica. Insieme alla legge elettorale, “è un pacchetto che sblocca l’Italia”.

La legge elettorale che c’è adesso ancorché modificata dalla consulta è stata fatta da Berlusconi e dai suoi alleati a maggioranza. “E il centrosinistra ha protestato. Ora che siamo maggioranza noi, non possiamo commettere lo stesso errore. Le regole si fanno con tutti”.

ACCORDI FATTI IN MODO CHIARO -  proposito delle proteste, Renzi spiega: “La vicenda giudiziaria riguarda Berlusconi. La legittimazione politica non la do io. Potevano esserci altre sedi? Dovevo andare in albergo con Berlusconi? Io gli accordi li faccio in modo chiaro. Perché sia chiaro, non abbiamo parlato di Milan”.

“L’accordo sulle regole serve per evitare le larghe intese dopo. Quelli che mi contestano oggi sono gli stessi che ci hanno fatto il governo insieme, a Berlusconi”.

“Un sistema di salvaguardia che consente di avere rappresentanza a un partito politico che ha una certa consistenza su un dato territorio ma rischia di stare fuori perché non ce l’ha su tutta Italia, può starci”. Così Matteo Renzi a Porta a Porta, a proposito della proposta della Lega Nord sulla legge elettorale.

CON L'1 PER CENTO NON PUOI FARE LA MORALE - “Se hai consenso vero tra gli italiani puoi anche portare le tue richieste legittime. Ma non è che sei hai l’1 per cento, puoi stare dalla mattina alla sera a fare la morale”. “Scelta civica- aggiunge Renzi- oggi ha l’uno per cento. Ma sta al governo per chiedere uno strapuntino, e stare a fare il guardiano del bidone del proprio uno per cento o propone delle idee ai suoi elettori?”.

“E’ un giochino interessante. Con tutto il rispetto, si mette la soglia di sbarramento proprio per evitare il ricatto dei partitini. I partitini si arrabbiano? Si arrangiano”.

Nella riforma costituzionale promossa dal Pd “resta la facoltà del presidente della repubblica di individuare alcune personalità. E restano i senatori a vita attuali. Ma lo status del senatore è esattamente uguale agli altri senatori, in termini di indennità economica”.

SE ALFANO CONVICE BERLUSCONI, OK A CAMBIARE SOGLIE - "A me cambiare le soglie di sbarramento non interessa". “Il centrodestra sta con Berlusconi, convincano lui e ci facciano sapere. Se Alfano convince Forza Italia a modificare le soglie di sbarramento, le cambiamo. Se tutti son d’accordo in Parlamento, si cambia, perché che vuole che interessi a me delle soglie di sbarramento. Ma deve essere d’accordo FI”.

CUPERLO SI DIMETTE? IL GESTO ESIGE RISPOSTA ALL'ALTEZZA - “Se tu presidente del Pd decidi di dimetterti, il rispetto che ti devo non è che ti chiedo di ripensarci. La dignità del gesto esige una risposta all’altezza”.

A proposito del patto sulle riforme, Renzi spiega: “Se uno è più bravo di me, che bello. Io sono felice. Ma non è che ci si blocca per le dinamiche di correnti. Perché le correnti hanno già fatto troppo male”.

“Io ho vinto le primarie con il 70 per cento. Potevo dire a Cuperlo ‘ciao, ciao’. E invece il giorno dopo mi sono messo in ginocchio... Nessuno può dire che c’è un problema di democrazia interna nel Pd”.

SUCCESSORE CUPERLO, UNO FUORI DAL MIO GIRO - Il successore di Gianni Cuperlo potrebbe essere un esponente della minoranza interna. Lo fa capire Matteo Renzi a Porta a Porta, quando spiega che sulla designazione del neo presidente “deciderà l’assemblea del Pd. A me piacerebbe che fosse ancora qualcuno che non fosse espressione del mio giro stretto”.

“’Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco’”. Matteo Renzi cita il “profeta Trapattoni” per commentare la velocià’ con cui ha raggiunto un accordo sulla legge elettorale e le riforme.  “Era un’accelerazione che ci voleva perché o chiudavamo tutto insieme o non chiudavamo più. Ora la strada è in discesa ma vorrei commentarlo alla fine”, aggiunge Renzi.

NON CHIEDO STRAPUNTINI A LETTA, FACCIA LUI - “Diciotto nanonsecondi”. Tanto è durata la discussione sul rimpasto tra Matteo Renzi e Enrico Letta. “Gli ho detto, ‘per me fai te’. Se decidi di chiederci una mano, bene. Ma nessuno ti chiederà una strapuntino”, aggiunge Renzi riferendo la conversazione con Letta.

DELRIO AL VIMINALE? FATICO A FARLO RESTARE AL GOVERNO - Nel rimpasto, il ministro Delrio va all’interno? “Guardi io faccio fatica a convincere Graziano Delrio a restare dov’è”.

FISCO. GOVERNO NON MANTENUTO IMPEGNO - “Il governo ha bisogno di un restyling o deve fare le cose?” E’ la domanda che Matteo Renzi rivolge, nel corso della registrazione di Porta a Porta, all’esecutivo. “Se uno chiude gli occhi un attimo- si chiede Renzi- cosa si ricorda di quello che ha fatto questo governo? Il simbolo di questo primo anno è la lunga discussione sull’Imu: non la voleva Enrico Letta, l’ha imposta Berlusconi”. Ma “la gente in fila per pagare le tasse non va bene. Perché si era detto che le cose dovevano andare in modo diverso. E se si prende un impegno bisogna mantenerlo”.

MINORANZA NON MI LOGORA, SI LOGORA DA SOLA - Matteo Renzi è “prudente ma non preoccupato. La prudenza è d’obbligo”, spiega a Porta a Porta. “Ma non sono preoccupato perché la fatica che abbiam fatto per chiudere l’accordo mette tutti di fronte alle proprie responsabilità. Chi vuol rompere questo accordo lo deve dire”, aggiunge. Se la minoranza del Pd fa un’azione di logoramento, “si stanno logorando loro, perché in Parlamento ci sono loro. Io se fossi un deputato o un senatore sarei quasi dispiaciuto che è dovuto intervenire uno da fuori per sbloccare la situazione”.

SCONCERTANTE CHIEDERE PREFERENZE, MANCO GOLDRAKE... - Matteo Renzi trova “sconcertante” che a fronte di un quadro come quello previsto dalle riforme, “ci si lamenti che non ci sono le preferenze” nella legge elettorale anche se il Pd prevede “le primarie per i parlamentari”. “A questo punto beh ragazzi, chiamate Goldrake. Io più di così non potevo arrivare”, dice Renzi nel corso della registrazione di Porta a Porta.

IN PARLAMENTO DECIDE DA DIREZIONE PD, NESSUNO CONTRO - “In Parlamento si fa quello che ha deciso la direzione del Pd. E in direzione nessuno ha votato contro”. A dirlo è Matteo Renzi, nel corso della registrazione di Porta a Porta.

“In Parlamento si possono fare cambiamenti” alla legge elettorale, “ma nel Pd si fa quello che ha deciso la direzione”. “In direzione, nemmeno uno, neanche Cuperlo, ha votato contro. Adesso ci tiriamo indietro noi?”, aggiunge Renzi.

LAVORO: CASSA DEPOSITI E PRESTITI PAGHI 90 MLD A IMPRESE - “La Cassa depositi e prestiti ha gli strumenti per pagare 90 miliardi di euro dei debiti dello Stato verso i fornitori”. E’ una delle misure del jobs act, illustrata da Matteo Renzi a Porta a Porta.

BERSANI E’ BELLO TOSTO, E’ IL BERSANI DI SEMPRE - “La dimostrazione d’affetto che c’è stata nei confronti di Pier Luigi Bersani è la dimostrazione di come può essere bella la politica”. Ma è vero che Bersani era contrario all’incontro con Berlusconi? “Lui è uno bello tosto. E’ il Bersani di sempre”, dice Renzi.

SCILIPOTI CONTRARIO A ABOLIZIONE SENATO?  CIO' RAFFORZA MIE CONVINZIONI - “Ho visto che Scilipoti è contrario alla abolizione del Senato e questo rafforza le mie convinzioni. Si blocca il turn over, casomai si riuscirà ad abolire il barbiere alla Camera. Penso che il Senato gratis rimanga come luogo di discussione ma a zero euro”.

CITTADINANZA A CHI E' NATO E VISSUTO QUI  - “Dobbiamo fare una scommessa educativa per i nostri figli. Perché alimentare l’odio ed il pregiudizio nel dire: ‘tu non sei un di noi’? Se un ragazzo è nato, vissuto e ha fatto le stesse esperienze, è uno di noi”.

SONO PER UNIONI CIVILI ALLA TEDESCA  - “Le unioni civili alla tedesca sono per me un impegno”. “Il figlio non è un diritto, è un dono. Ma sulle unioni civili, è un errore che il mondo cattolico si ponga in contrapposizione ideologica”.

IO IN COMUNE CON BERLUSCONI? NIENTE, A PARTIRE DAL CONTO CORRENTE - “Io in comune con Berlusconi non ho niente, a partire dal conto corrente...”. Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.